Per fermare la sanguinosa repressione in Siria a opera del regime di Bashar al Assad la Gran Bretagna non esclude un’intervento militare, come quello in Libia. “Non si tratta di una remota possibilità”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Wiliam Hague, ipotizzando per la prima volta quanto escluso finora dagli altri Paesi occidentali.
Intanto anche la Germania, dopo l’Italia, ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere della situazione in Siria, dove in un’ennesima giornata di sangue ieri oltre 130 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza, 100 delle quali nella sola città di Hama (Leggi). Lo ha annunciato ieri sera il portavoce della delegazione tedesca all’Onu Alexander Eber, aggiungendo che la riunione potrebbe tenersi già nella giornata di oggi.
Ieri sera il ministro degli esteri Franco Frattini aveva a sua volta chiesto una riunione urgente dell’organismo dell’Onu “per prendere una decisione molto ferma” dopo la strage di Hama, sollecitando inoltre una riunione di tutti gli ambasciatori dell’Unione europea accreditati a Damasco.
E mentre i Paesi occidentali prendono posizione contro la repressione del regime siriano, il presidente Bashar al Assad si è congratulato con l’esercito “patriottico”, come riferisce l’agenzia di stato Sana.