Cultura

A Napoli “Cento passi per la libertà”
In un film la campagna di De Magistris

Quando il sindaco ha visto il documentario in fase di produzione si è commosso. Il regista Marco Rossano: "Ha cercato il contatto con i giovani e i cittadini. Sin dal primo giorno delle riprese ci siamo dati del tu"

di Eleonora Bianchini

Cornetti portafortuna, bandane arancioni e un solo motto: “Abbiamo scassato”. Luigi De Magistris, neo sindaco di Napoli, alle scorse amministrative ha coinvolto la città in una campagna elettorale entusiasmante, mostrando un volto diverso della politica che il capoluogo campano aveva conosciuto fino ad allora. L’aveva già anticipato nei quartieri della città: “Basta con la depressione. Io in questa campagna elettorale mi voglio divertire”. “Cento passi per la libertà”, documentario a budget zero del film maker Marco Rossano, racconta la corsa verso il primo turno e l’esito bulgaro del ballottaggio del candidato outsider di Napoli che ha conquistato il 65%.

Il film è ancora in fase di pre-produzione, ma il sindaco l’ha visto alcuni giorni fa. E si è commosso. La telecamera si insinua nei comizi dal rione Materdei fino alle Vele di Scampia, segue gli scrutini accanto allo staff e raccoglie gli umori dei napoletani. Che nell’ex magistrato hanno visto l’unica speranza per rinnovare la città e, come è accaduto a Milano con Giuliano Pisapia, per ‘cambiare il vento’.

“Dopo i presunti brogli alle primarie del Pd a Napoli percepivo la delusione anche degli italiani a Barcellona, dove vivo”, spiega Rossano. “Poi è arrivata la candidatura inaspettata di De Magistris che ha puntato su una campagna giovane, diversa. Così ho deciso di girare il documentario”.

Le riprese iniziano con il concerto di Piazza Dante dell’8 maggio. I punti chiave per il candidato sindaco sono tre: spazzatura, camorra e legalità. Da debellare la piaga dei rifiuti che affossa Napoli, per prima cosa evitando di dare il voto ai “burattinai” Gianni Lettieri (Pdl) e Mario Morcone (Pd),emissari della vecchia politica di Nicola Cosentino e Antonio Bassolino. Nel mirino anche la criminalità organizzata, che impedisce la dignità del lavoro e la trasparenza della pubblica amministrazione. Dalle vie di Napoli, De Magistris non esita a parlare in dialetto ai suoi elettori. E’ stata “’na chiavica”, dice della chiusura della campagna elettorale di Lettieri.

“Quello che ha stupito i napoletani è stata la comunicazione”, prosegue Rossano. “De Magistris ha cercato il contatto con i giovani e i cittadini, sul territorio e su Internet attraverso Facebook e twitter. Sin dal primo giorno delle riprese ci siamo dati del tu, era un rapporto informale. Col passare delle settimane si è trasformato da candidato perdente all’unica possibilità di rinascita per la città”. Infatti, ricorda il regista, “nella settimana che precedeva il primo turno ero l’unica telecamera che lo seguiva. Nessuno credeva che avrebbe potuto vincere. Poi, al ballottaggio, era circondato da giornalisti e sostenitori”.

Anche gli elettori, intervistati durante le riprese dei “Cento passi”, spiegano dopo il primo turno che “grazie al suo carisma può farcela”, sono affascinati dalla sua “diversità” perché “capace di cogliere il malcontento della città”: per questo, dicono, è “l’unica alternativa che ha voglia di migliorarla”. “Credono che sia un voto di protesta”, dice De Magistris poco prima del ballottaggio rispondendo a chi è scettico sul successo del primo turno. A chi lo accusa di frequentare i centri sociali replica che sono “meglio loro della camorra” e spiega che il suo obiettivo è creare una “nuova classe dirigente nel Mezzogiorno”, per “fare uscire la puzza del compromesso morale e fare entrare il profumo della libertà”. Ma ad ogni occasione pubblica chiede l’aiuto dei suoi concittadini per governare la città: “Non mi lasciate solo. Io non vi lascio soli”.

I napoletani, che lo sostengono con striscioni per la politica della legalità (“De Magistris il mio voto per te è gratis”) lo seguono anche con folklore partenopeo. Gli regalano cornetti portafortuna, ma lui spiega che “servono i voti”. Voti che arrivano puntuali e segnano la vittoria. Ma anche un cammino in salita per governare una città dove da troppi anni le emergenze, dalla criminalità ai rifiuti, sono ormai patologie croniche. E anche se, come ha detto dopo la vittoria, “Napoli è stata liberata” adesso arriva il momento più difficile. La ‘monnezza’ è ancora per le strade e la camorra pure.

“Abbiamo fatto la prima proiezione insieme a De Magistris alcuni giorni fa”, spiega Rossano. “Sembrava molto stanco e provato dalle prime settimane da sindaco, mentre incalza l’emergenza sanitaria dei rifiuti con il boicottaggio da parte del governo e della Lega. Ma i primi risultati della sua amministrazione ci sono: ha già tagliato i 105 dirigenti pubblici, emanato la delibera sui rifiuti e sui bicchieri monouso. A due mesi dall’elezione non è poco”. E se nel film gliu elettori dicono che la vittoria è “un sogno che deve diventare realtà”, per loro la strada da imboccare è quella chiesta dal sindaco. Di non lasciarlo solo.

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