Enrico Letta: "Bicchiere mezzo vuoto, ma siamo pronti a collaborare". Durissimo Nichi Vendola: "Mentre il paese va verso il baratro, proporre una modifica costituzionale è una castroneria". Bocchino favorevole: "Un segnale di discontinuità". Pdl compatto con Berlusconi e Tremonti. Bocciatura senza appello dalla Cgil
Prime reazioni, contrastanti, alla conferenza stampa indetta a sorpresa dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Anticipare la manovra al 2013 “senza correzioni è da irresponsabili”, afferma in una nota il Pd. Chiarisce Enrico Letta, intervistato al Tg di La7: ”Un bicchiere mezzo vuoto. Abbiamo ascoltato qualche buon proposito, ma la fame dei mercati non si placa con le parole e una proposta di riforma costituzionale. Unica novità l’anticipo della manovra, il resto sono solo segnali. In realtà il vero nodo è mettere in campo sono le riforme che ci chiedono l’Unione Europea e la Bce”. Letta ha anche definito “molto grave” che la decisione di Berlusconi sia arrivata “solo oggi e non due giorni fa in Parlamento, due giorni che sono stati un disastro sui mercati per l’Italia”. Il Pd, comunque, “sarà la prossima settimana in Parlamento con le sue proposte, collaborerà se sarà possibile per cambiare una manovra che consideriamo iniqua e incapace di aiutare la crescita”. In serata arriva anche il commento di Umberto Bossi: “I nostri titoli rischiavano di diventare carta straccia”
Molto critico l’intervento di Nichi Vendola per Sel: “Stiamo correndo velocemente verso il baratro e il governo Berlusconi ci intrattiene con una sorta di talk show con nefaste divagazioni su modifiche alla Costituzione. Oggi è andata in onda una pagina di letteratura fantascientifica”, ha proseguito. “Il paese è alla deriva e loro immaginano di introdurre come norma di rango costituzionale l’obbligo del pareggio di bilancio. Si tratta di una gigantesca castroneria”. Per il presidente della Regione Puglia, bisogna invece stimolare la crescita e l’occupazione: “Se si continua a strangolare il ceto medio e il lavoro dipendente, se si inibisce il futuro lavorativo dei giovani, se non si immette ossigeno nell’economia reale, l’Italia non si salverà. Respirare oggi per l’Italia significa innanzitutto sgomberare il campo da questo governo e da questa classe dirigente”.
Drastica anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. ”Non possiamo che confermare che questo governo fa male al paese”, afferma. “Un governo che fino a ieri negava la crisi oggi annuncia provvedimenti dettati da altri paesi e dalle Istituzioni europee. Dietro gli ennesimi annunci di riforme costituzionali l’unica notizia è l’anticipazione della manovra, con la delega assistenziale con minaccia su quella fiscale. La conferma di una politica iniqua e depressiva che scarica sui più deboli i costi della crisi”. La Camusso definisce poi “un giallo, con finale già visto in questi anni, l’annuncio di un testo al Senato sul mercato del lavoro, ovvero una ingerenza nel ruolo delle parti sociali e l’ennesimo annuncio di tentativo di divisioni”.
Per l’Idv, Antonio Di Pietro parla di “annuncio delle riforme con i fichi secchi”. Il vero problema, ha aggiunto, “è che i mercati non si fanno prendere in giro. Infatti dei quattro punti indicati dal governo solo uno è valido: quello che anticipa le misure della manovra dal 2014 al 2013”. Secondo Di Pietro, sarebbe invece “indispensabile avviare subito le riforme che servono davvero, a partire dall’abolizione delle province”.
Positivo, invece, il giudizio di Italo Bocchino per Futuro e libertà: ”La conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti rappresenta oggettivamente un segnale di discontinuità da cui emerge maggior senso di responsabilità da parte del governo. Futuro e Libertà ritiene di avere il dovere verso gli italiani e verso la Nazione di cogliere questo segnale nella speranza che non si tratti dell’ennesimo proclama”. Fli apprezza in particolare l’inserimento dell’obbligo di pareggio di bilancio nella Costituzione e l’anticipo dell’equilibrio economico, “due proposte da noi precedentemente avanzate”. Restano però forti dubbi sulle misure previste dalla manovra per raggiungere il pareggio, “troppo sbilanciate verso le tasse e troppo timide nel taglio della spesa pubblica. Temiamo che senza cambiare radicalmente le misure previste si rischi una fase recessiva che avrebbe serie ripercussioni sociali”.
Pieno consenso a Berlusconi e Tremonti arriva dal Pdl: “Un piano di riforme tempestive ma di carattere strutturale è la migliore risposta allo sconvolgimento di un mondo che sta cambiando con una velocità fino a poco fa inimmaginabile”, afferma Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario al Senato. Per il presidente Maurizio Gasparri “l’azzeramento del deficit, le deleghe in materia assistenziale e tutte le altre misure sono una garanzia di stabilità per il nostro Paese, di controllo per i conti pubblici, di validità delle iniziative che sono state varate e di quelle che dovessero essere aggiunte ulteriormente”.