Per il secondo anno consecutivo il Governo diserta la commemorazione della strage di Bologna.
Non c’entrano i fischi, non c’entrano le contestazioni. O almeno non c’entrano come vogliono farci credere gli scribacchini di sinistra; e per una ragione molto semplice: se il Governo dovesse disertare tutti i luoghi in cui rischierebbe di essere spernacchiato vedremmo la Carfagna solo sui calendari, Borghezio solo nei casellari giudiziari, la Santanché solo al Billionaire e mai a manifestazioni pubbliche.
La verità è che Berlusconi ce l’ha con i bolognesi. E per ottime ragioni. Come il trattamento riservato nel 2009 a Sandro Bondi, ultimo rappresentante del Governo a presentarsi alla commemorazione, costretto dai fischi a scendere dal palco ancor prima di aver finito di leggere le sue poesie dedicate al premier. Un affronto intollerabile.
Ma questo è stato solo l’ultimo motivo per cui Berlusconi ha deciso di non mandare più nessuno a dire cazzate a Bologna. Berlusconi è risentito soprattutto per la scelta della tempistica della strage. All’epoca era fresco di P2, sullo stendino di villa S.Martino le sue mutande erano appese vicino a quelle di un boss di Cosa Nostra e non aveva la necessità di scendere in campo per salvarsi il culo perché i politici che dovevano salvarglielo facevano bene il loro lavoro; insomma, una strage del genere all’epoca non gli serviva, era inutile.
I bolognesi avrebbero dovuto rimandarla in modo che fosse organizzata non prima dell’anno scorso per distrarre l’opinione pubblica dagli scandali sessuali, dalla compravendita di onorevoli e dal disastro della manovra economica. Nel 1980 sarà certamente servita ad altri, ma non a Lui.
I bolognesi avrebbero dovuto mettere da parte il protagonismo, la smania di apparire e seguire l’esempio degli abruzzesi che, nonostante la secolare sismicità del loro territorio, hanno pazientemente aspettato il periodo del G8 prima di organizzare un terremoto in grande stile e permettere così a Berlusconi di sfruttare degnamente la tragedia e farsi bello in mondovisione.
Gli abruzzesi hanno offerto l’assist per una marchetta gigantesca che Bologna non ha voluto offrire. E allora perché mandare rappresentanti del Governo se il Governo non ci può guadagnare niente? Per promettere giustizia ai parenti delle vittime? Tanto nessuno abbocca più, e allora perché perdere tempo? Che i bolognesi la smettano di lamentarsi e facciano un po’ di autocritica. E che serva di monito anche alle altre città: per il futuro aspettate il momento giusto se volete che il Governo venga alle vostre commemorazioni.
Ti aspetto sul mio blog “Lo Starnuto”