Dopo il vertice del G20 occhi puntati sul G7 telefonico che si terrà dopo le 23 italiane. Apprensione per la Spagna e l’Italia, in particolare difficoltà. Francia e Germania in serata invocano, insieme alla Bce, un intervento rapido da parte del governo Berlusconi affinché “attui rapidamente e completamente le misure annunciate”. In particolare anticipare di un anno la manovra è “di fondamentale importanza” secondo il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy.

I leader mondiali cercano una risposta alla crisi del debito: ai problemi europei, con l’Italia e la Spagna in difficoltà, si aggiunge il downgrade degli Stati Uniti e sale la paura di una nuova Lehman Brothers sui mercati. Contatti a tutto campo fra le autorità culminano in una riunione dei viceministri del G20 e in una conference call d’emergenza del G7, che si terrà in serata. Contatti internazionali che si dovrebbero tradurre in comunicazioni ufficiali prima dell’apertura della Borsa di Tokyo e in cui si affermerà la fiducia nell’economia americana e nei titoli di stato statunitensi nel tentativo di smorzare le pressioni del taglio del rating di Standard & Poor’s.

Il G7 telefonico si terrà dopo la riunione del consiglio direttivo della Bce, con all’ordine del giorno, oltre che il downgrade Usa e la tempeste dei mercati, l’acquisto di titoli di stato spagnoli e italiani. Il salvataggio dell’Italia – secondo le stime del New York Times – costerebbe 1.400 miliardi di dollari e quello della Spagna ulteriori 700 miliardi di dollari. Cifre elevate anche per la Bce che potrebbe aver bisogno dell’aiuto – secondo alcuni analisti – della Fed e di altre banche centrali in un’azione coordinata sui titoli di stato. Ma restano dubbi sulla possibilità che la Fed e gli altri istituti possano aiutare l’istituto di Francoforte. La Fed, infatti, ha già un portafoglio titoli americani per oltre 2.000 miliardi di dollari e si trova in una posizione difficile: la stretta delle spese pubbliche con l’accordo sull’aumento del tetto del debito lascia infatti la Fed sola nell’aiutare l’economia Usa.

Al vaglio anche misure di liquidità d’emergenza, possibilmente coordinate sull’asse Europa-Usa-Asia, per evitare una stretta del mercato monetario. I mercati si augurano un terzo round di allentamento monetario e guardano con attenzione alla prossima riunione del Fomc il 9 agosto e a Jackson Hole, dove si terrà alla fine del mese il consueto incontro dei banchieri centrali e dove il presidente della Fed, Ben Bernanke, ha annunciato lo scorso anno il piano da ulteriori 600 miliardi di dollari di acquisti di titoli di stato.

Dalla riunione del G7 non sono attese – secondo indiscrezioni – misure concrete: l’obiettivo è restituire fiducia ai mercati prima dell’apertura. I sette grandi valuteranno però anche le opzioni a loro disposizione. Una delle ipotesi sono gli incentivi fiscali per favorire gli investimenti delle aziende. Il Giappone è pronto a intervenire sul mercato monetario. Nelle ultime ore le autorità europee hanno offerto il proprio appoggio agli Stati Uniti dopo il primo downgrade della loro storia: senza un’economia americana che cresce le possibilità per l’Europa di ridurre il deficit e il debito si riducono. E le recenti difficoltà di Italia e Spagna hanno alimentato l’idea della necessità di maggiore coordinamento fra l’Europa e il G7. Il ministro delle finanze francese, Francois Baroin, è rimasto in contatto durante l’intero fine settimana con i ministri delle finanze del G7. E al segretario al Tesoro Timothy Geithner ha ribadito la “completa fiducia nell’economia americane e nei suoi fondamentali” ha dteto Baroin. La cancelliera Angela Merkel è rimasta in contatto con il presidente francese Nicolas Sarkozy e il presidente Barack Obama. Il ministro delle finanza olandese, Jan Kees de jager, ha espresso fiducia negli Stati Uniti.

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