E poi Daria Bignardi in stato interessante, ma solo per chi si interessa veramente a tutto; le allegre avventure di Massimo Moratti e mister Gasperini; il feuilleton di Pisapia a Palazzo Marino; l’outing dei generali della Finanza: “Molti di noi sono onesti”
Settembre
– Imbarazzo nel Popolo della libertà: per colpa di un cambio di tensione durante il consueto rinfoltimento pilifero con lo stimolatore elettrico a raggi delta, Silvio B. si ritrova coi capelli di Giovanni Allevi. Di Pietro: “Nessun veto preconcetto, basta che non suoni”. Rutelli: “Peggio di Allevi è impossibile”. Sono le prime prove di dialogo tra maggioranza e opposizione.
– Ressa con feriti e contusi in una libreria di Treviso per accaparrarsi il nuovo romanzo di Daria Bignardi. Dopo “Un karma pesante” è la volta di “Una tarma fetente”, storia di una giornalista di buona famiglia che scopre con raccapriccio il pessimo stato del suo comodino Luigi XIV. Gad Lerner: “La critica rimarrà spiazzata, è il primo libro radica chic”.
– L’Inter licenzia Gasperini alla seconda giornata di campionato. In panchina va direttamente Massimo Moratti, che si esonera la domenica successiva. Torna Gasperini, subito messo sotto accusa dal presidente-intenditore: “Non capisco perché si ostina a tener fuori Jair e Mazzola”.
– Palazzo Marino come la miniera di San José in Cile, Pisapia bloccato nel sottosuolo a cento metri dalla superfice: “Sono entrato nell’ufficio dell’assessore al Bilancio e non mi sono accorto del buco lasciato da Letizia Moratti”.
Ottobre
– Continua con successo la tournée di Silvio B.: “Ai concerti è pieno di gnocca che mi chiede il bis”. Alfano: “Presto rivelerà le linee guida del suo prossimo show a camerini riuniti. E adesso basta domande che devo andare a comprargli un idrante per lo strucco”. La rivista Rolling Stone: “Silvio sul palco è un mix esplosivo tra Maurice Chevalier, il Joker di Batman e Liberace”.
– Visto il vuoto di potere, Claudio Scajola si ritrova un bel pomeriggio presidente del Consiglio a sua insaputa. Ma ricevendo la stampa a palazzo Chigi non nasconde il suo disagio: “E che cavolo, di qui mica si vede il Colosseo”.
– Quattordici generali della Guardia di Finanza chiedono asilo politico ai contrabbandieri di Forcella: “Non ne possiamo più di telefonate con Bisignani e di incontri segreti nel torbido mondo dei deputati pidiellini: abbiamo paura, prendeteci con voi, vogliamo un lavoro onesto”.
Novembre
– Tremonti vara un piccolo correttivo alla finanziaria denominato “Fist fucking” e assicura: “Agli italiani non metteremo le mani in tasca”.
– Nuovi sondaggi danno i partiti di centrosinistra in netto vantaggio e in un clima di entusiasmo e fattiva collaborazione si riunisce la direzione del Pd. Il saluto di D’Alema: “Cari compagni, fanculo a tutti”.
– I palazzi del potere tremano: arrestato per lenti oscene in luogo pubblico l’ottico di Bisignani.
– Pisapia, appena liberato dal buco di bilancio: “Non prometto miracoli ma presto nei Navigli torneranno le trote e i cavedani, Mediobanca si trasformerà in un circolo Arci e Paolo Berlusconi si troverà finalmente un impiego pulito”.
(continua)
di Andrea Aloi