No, almeno ci sia risparmiata l’ipocrisia da sacrestia di quarta serie! Ci riferiamo  alla direttrice della Rai, signora Lorenza Lei che, all’indomani della “dimissioni spintanee” di Paolo Ruffini, ha voluto precisare che lei Ruffini lo avrebbe voluto trattenere in azienda e che non riesce proprio a capire le polemiche ; ci vuole  davvero prendere per i fondelli?
Non le basta aver centrato uno degli obiettivi più volte indicato da Berlusconi e dai suoi mazzieri?

La signora Lei dice il vero quando sostiene che avrebbe voluto  trattenere  Ruffini alla Rai, ma non a Raitre, bensì a Rai cinema, ai new media, ovunque ma non lì, perchè “il ciclo di Raitre è ormai finito“. Può smentire la signora direttrice? Lo faccia in modo pubblico e lo inviti a restare alla giuda di quella rete, garantendo l’indispensabile autonomia editoriale.

Se davvero avesse  voluto trattenerlo, perchè non ha gridato nei giorni precedenti? Perchè non ha dato subito il via libera ai programmi della Gabanelli e della Dandini?  Perchè ha assitito alla uscita  di Roberto Saviano? Perchè non mai risposto all’appello di Fabio Fazio e di Giovanni Floris? Come mai, da mesi, i vertici aziendali non hanno mai trovato il tempo e la voglia di repingere  le minacce contro Raitre; addirittura  un consigliere  di aminitsrazione belusconiano arrivò a dire.: “E’ giunto il momento di porre fine alla anomalia di Raitre” e questo accadde, quando Berlusconi, dopo la batosta elettorale, indicò i programmi e gli autori sgraditi “quelli che mi hanno fatto perdere le elezioni..

Come mai, subito dopo, Santoro fu accompagnato alla porta e non sono state neppure prese in connsiderazione le sue proposte di lavorare ad un nuovo progetto? Non vorremmo prendere, tra qualche tempo, che la signora direttrice generale avrebbe tanto voluto riprendere Santoro, ma non è riuscita a trovare il numero di telefono…

Purtroppo per la signora Lei i programmi  soppressi, a partire da Anno Zero sino a Vieni via con me sono esattamente quelli  contenuti nelle carte di Trani, ribaditi pubblicamente dal presidente editore, e magari li ritroveremo anche nelle carte ancora all’esame della Procura di Napoli e relative alla inchiesta sulle opere della loggia P4.

Le tardive precisazioni di oggi non spiegano proprio nulla, anzi sono una esplicita rivendicazione di una operazione politica che ha i suoi mandanti all’esterno della Rai, per altro sempre gli stessi: Don Silvio e i suoi bravi.
Da segnalare, infine, che gli autori e i direttori cacciati, da Santoro a Ruffini, passando per Saviano, avevano contribuito a far crescere ascolti e ricavi pubbliciatri, alcuni di quelli restati sono invece responsabili di clamorosi tracolli, che altro aggiungere?

Nelle vicende di Viale Mazzini di questi giorni non c’è nessun giallo, nessun mistero da scoprire. Il mandante e gli esecutori sono noti, hanno lasciato ovunque le loro impronte, anzi lo hanno fatto in modo palese e clamoroso, affinchè il presidente del consiglio pro tempore potesse vedere, sapere e apprezzare.
Naturalmente proseguendo così non usciranno solo i Santoro, i Saviano e i Ruffini, ma anche i milioni di spettatori che li sceglievano e mantenevano l’ultimo legame con la Rai.

Forse si è avviato il progetto di dissolvimento del servizio pubblico, ma che combinazione stava già scritto nel piano di Licio Gelli; ma per carità si tratta solo di una combinazione!

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