Il governo della città guidato da Pietro Vignali trova il tempo per cambiare la toponomastica, anche se la giunta fa fatica a riunirsi dopo lo scandalo tangenti. E il consiglio comunale è chiuso per ferie da un mese. L'assessore si difende: "Ai magistrati dedicheremo i viali sotto alla stazione". Questo sempre che vengano trovati i soldi per finire i lavori. E sfugge il motivo di tanta fretta nel cambiare la denominazione dell'area verde dela città
La motivazione ufficiale, fornita dall’ufficio alla toponomastica, è che il nome dei due magistrati ricomparirà nei viali che si stanno costruendo sotto alla stazione (sempre che si riescano a trovare i soldi per concludere i lavori, ndr). Una motivazione che però non convince la città: non si conoscono i tempi di ripristino dell’intitolazione e non si condivide la scelta effettuata per il parco, che si estende da via Mantova a via Lazio. Nessuno nutre antipatia verso i volti che hanno fatto la tivù italiana, ma nessuno è altrettanto disposto a vedere paragonati due magistrati dell’antimafia, assassinate barbaramente quasi 20 anni fa per il lavoro che con coraggio e lealtà verso l’Italia hanno portato avanti, a due comici. Un valore che viene stravolto. E senza motivo apparente.
La prima reazione è stata quella del Popolo Viola di Parma: “Apprendiamo con sgomento il cambio di nome del Parco dedicato a Falcone e Borsellino e ora intitolato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello”, fanno sapere . “Per quanto la coppia televisiva abbia sicuramente una storia degna di una tale onorificenza per aver fatto sorridere e intrattenuto migliaia di Italiani per decenni, ci sembra un’offesa indigeribile e inaccettabile, in una città tristemente alla ribalta nazionale per i gravi fatti di corruzione diffusa nel Comune e per le sempre crescenti infiltrazioni mafiose all’interno delle aziende parmensi, cancellare i nomi di due gloriosi magistrati che hanno difeso con la vita lo Stato”.
Il Popolo Viola vuole delle certezze e non delle promesse, sulla prossima intitolazione delle vie: “Oramai siamo abituati a promesse propagandistiche di facciata che poi non seguono alcun tipo di veridicità”.
Ma su tutte le furie sono andati anche i consiglieri, rispettivamente comunale e provinciale del Pd, Matteo Caselli e Caterina Bonetti, che criticano la giunta di non aver scelto nomi di un certo spessore e cari a Parma. Nel mirino del Pd, ad esempio, la partigiana Mirka Polizzi, recentemente scomparsa, o Mario Tommasini. “In tempi recenti è stato chiesto che venissero dedicate aree cittadine a Rosa Parks, attivista afroamericana per i diritti civili, ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso della mafia, a Enzo Biagi, alle vittime della strage di Ustica, a quelle della strage di Bologna, o ad Harvey Milk, un politico americano e promotore dei diritti degli omosessuali “, protestano Caselli e la Bonetti. “La decisione di intitolare un parco a Sandra e Raimondo suona stridente e surreale”.
Alla pioggia di critiche, però vuole rispondere direttamente l’assessore alla toponomastica Fabio Fecci. Che pur non entrando nel merito della scelta dei Vianello al posto di Falcone e Borsellino, dato che per il Comune l’intitolazione sarà ripristinata, fa sapere che per la partigiana Mirka Polizzi sarà dedicato molto di più che una via: “Dopo un incontro con i famigliari e le associazioni partigiane nelle prossime settimane sarà decisivo per scegliere la migliore modalità per commemorare la figura di Mirka – spiega Fecci -. Per quanto riguarda la strage di Bologna, la proposta del consigliere Caselli arriva tardi in quanto l’intitolazione è stata già decisa nella Commissione toponomastica il 3 agosto scorso, e collocata nella nuova scheda di via Chiavari”.
Infine, per quanto riguarda la commemorazione di Mario Tommasini, Fecci rivela che “come vicepresidente della Fondazione che porta il suo nome sono aperto e anzi onorato verso qualsiasi proposta arrivi dalla Fondazione stessa, proposta che sarà poi portata dal sottoscritto in Commissione Toponomastica. Da parte mia mi sono sempre astenuto da proporre vie o piazze sia per un caso di omonimia, con una già esistente via Tommasini, ma soprattutto perché, dato che nutro una grande stima per Tommasini, ho sempre pensato a un’intitolazione che potesse dare un adeguato senso al suo impegno sanitario, sociale e in particolare per i malati e gli anziani”.