Sul clamore destato dalla lettera del capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi in carcere dalla fine dello scorso anno perché la Dda di Reggio l'ha ritenuto vicino alla cosca Lo Giudice, il procuratore spiega: "Da un comunicato del procuratore di Santa Maria Capua Vetere sappiamo che c'è un'indagine. Non sappiamo altro. E po: "Gli archivi dei palazzi di giustizia siciliani, calabresi, campani, milanesi, sono pieni di accuse di mafiosi di ogni genere che parlano di torture e violenze. Tutti sapete come finiscono queste cose"
Il Procuratore Giuseppe Pignatone ha poi aggiunto che “nessuno si è mai sognato di chiedere, non dico a Falcone e Borsellino, ma anche al più anonimo dei giudici siciliani, calabresi, napoletani, di rispondere a queste accuse sui giornali; di intavolare una specie di ‘porta a porta’, chiedo scusa a Bruno Vespa, provinciale per cui oggi il detenuto X dice una cosa, il procuratore o il giudice per le indagini preliminari ne dice un’altra, poi interviene, per esempio qualche altra persona, poi spunta un altro detenuto per mafia, per omicidio, per chissà che cosa e facciamo un dibattito. Questo, finora, a mia conoscenza non è mai avvenuto. Le risposte a queste cose vanno date nei processi e secondo le regole dei processi. Processi che hanno portato a condanne, possono portare anche all’assoluzione dell’imputato insomma a diversi esiti. Si è visto che le indagini vanno avanti come prima, senza guardare in faccia nessuno; senza pregiudizi né positivi, né negativi. Noi non facciamo le indagini perché ce lo dicono i giornali o chi dei vari organi di stampa si senta. Né ci fermiamo perché ci rendiamo conto che queste indagini sono sgradite a qualcuno”. Parole pacate quelle del procuratore Pignatone, il quale, finita la conferenza stampa ha evitato di rendere ulteriori dichiarazioni.