Ormai è ufficiale e non si torna più indietro, nonostante il tentativo di un precetto a Roma della commissione di garanzia sul pubblico servizio che alla fine è saltato per mancanza degli estremi.
I baywatch della riviera romagnola incrociano i remi e la Guardia costiera è costretta a schierare la sua flotta per la sicurezza dei bagnanti inesperti o nuotatori troppo azzardati. Una vigilia di Ferragosto “militarizzata” quella che attende migliaia e migliaia di persone dopo che lo sciopero programmato per domani, 14 agosto, è stato confermato da 350 bagnini nel tratto costiero che va da Cattolica fino a Bellaria, passando per Rimini e Riccione.
Il rafforzamento dei controlli, fa sapere la Guardia costiera, è stato deciso “allo scopo di verificare l’effettiva attivazione del servizio di salvataggio a cura dei concessionari degli stabilimenti balneari, di salvaguardare la vita umana in mare e intervenire tempestivamente in caso di richieste di soccorso”. Resta dunque in vigore l’obbligo, previsto da un’ordinanza regionale per i gestori dei bagni, di garantire comunque la vigilanza sulle persone in mare dello stabilimento, pena la chiusura dello stabilimento nelle ore dello sciopero. Insomma, issare la bandiera rossa che segnala pericolo non basterà.
Per questo la Guardia costiera ci darà un occhio in più, con due motovedette e un battello pneumatico, 3 pattuglie di terra e 6 operatori impiegati nelle sale operative per un totale di 21 militari.
Alla base della protesta dei 350 bagnini della provincia di Rimini, che scenderanno a protestare anche sulla battigia, c’è il rifiuto di un aumento del salario che va dai 50 ai 125 euro mensili opposto dai gestori dei bagni appartenenti alle cooperative Oasi-Confartigianato e a quelle Legacoop. Si tratta di 450 dei 500 bagni. Quelli che fanno capo a Confesercenti, Confcommercio e quelli della costa di Misano adriatico invece hanno già firmato l’aumento.
E alla vigilia dello sciopero, Mauro Rossi, segretario provinciale della Filcams-Cgil di Rimini, che guida la protesta dice a ilfattoquotidiano.it di essere pronto a denunciare le cooperative dei gestori che stamattina, secondo il suo racconto avrebbero fatto volantinaggio tra i bagnini di salvataggio contro lo sciopero: “Verrà valutata dal nostro sindacato come attività anti-sindacale. Sono passati tra i salvataggi dicendo che domani, in caso di adesione allo sciopero sarebbero stati considerati assenti ingiustificati. Ma è una cosa totalmente inconsistente – spiega Rossi – se ci sarà un contenzioso sarà l’organizzazione sindacale ad affrontare la situazione, non il singolo bagnino”.
Intanto il 10 agosto scorso da Roma la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali aveva intimato la revoca immediata dell’agitazione sindacale per “mancato rispetto del periodo di franchigia” che vieta la proclamazione di scioperi in alcuni periodi caldi dell’anno.
Ma la Cgil non ci sta: “Il marinaio di salvataggio non è un dipendente pubblico quindi la normativa non riguarda loro. Io ho comunicato le mie osservazioni alla Commissione di garanzia dicendo che a meno di altre osservazioni lo sciopero sarebbe stato confermato. Non mi hanno risposto e noi andiamo avanti con lo sciopero”, spiega il sindacalista, che poi aggiunge: “La questione verrà analizzata dalla Commissione a settembre”.