PONTE DI LEGNO (Brescia) – E’ raro che il Capo si lasci scappare l’occasione di premiare la vincitrice della selezione di Miss Padania di Ponte di Legno. L’evento precede ormai da tredici anni il tradizionale comizio del leader leghista in Valcamonica. Eppure sabato sera Umberto Bossi non si è visto al palazzetto dello sport della località vacanziera bresciana perché impegnato in un comizio in provincia di Trento dove il Senatur ha rispolverato i suoi cavalli di battaglia, tra “bergamaschi col fucile” e “secessionisti pronti a marciare su Roma”.
Sembra che quest’anno la tradizionale kermesse di Ponte di Legno sia stata mantenuta più a livello simbolico che nella sostanza con un’edizione del concorso di bellezza del tutto sottotono. Qualcuno ha malignato sostenendo che alla base di questo cambio di programma, che incrina la liturgia dell’agosto in montagna, ci siano in realtà dissapori con la famiglia Caparini. Loro sono i Ras della Lega locale, nonché proprietari dell’hotel Mirella, quello dove ha sempre alloggiato il leader leghista: c’è il figlio Davide, deputato di lunghissima data e il padre Bruno, amico di Bossi e leghista dal 1986, che siede nel consiglio di amministrazione di A2A (una grossa multi utility). A Ponte di Legno la Lega sono loro. Le motivazioni dell’allontanamento tra Bossi e i Caparini, sarebbero da cercare ancora una volta nelle divisioni tra il cerchio magico e il resto del partito.
Sulla scelta del Senatur pesano due vicende. In prima battuta quella della corsa alla nomina di un nuovo capogruppo alla Camera, quando il parlamentare camuno Davide Caparini ha sostenuto la mozione Maroni contro Marco Reguzzoni, uno dei principali esponenti del cerchio magico (la schiera di leghisti che si è stretta attorno al Capo, godendo della sua stima indiscussa, tutto a scapito degli esclusi). I dissapori sono stati rinverditi negli ultimi giorni anche dalle critiche mosse dal clan Caparini alla consigliera regionale leghista Monica Rizzi (anche lei ascrivibile al cerchio magico), coinvolta nella vicenda del dossieraggio pro Trota. Critiche e golpe di partito non sono stati graditi dal Capo, che ha richiamato tutti all’ordine. Ma Bossi deve essersela legata al dito, tanto da mettere in dubbio fino all’ultimo la propria presenza e scegliere di arrivare in montagna solo per il comizio di Ferragosto, saltando buona parte della tradizionale passerella agostana.
Sabato sera all’ombra del palco della selezione di Miss Padania c’era comunque una nutrita schiera di personaggi della politica locale, della galassia Rai e del mondo sportivo, a partire dall’ex ciclista (ora commentatore per Rai Sport) Paolo Savoldelli, passando per Andrea De Luca (giornalista Rai Sport), Bruno Caparini, Oscar Lancini (il sindaco di Adro noto alle cronache per aver tappezzato la sua città di vessilli del Carroccio), Nadia Armeni (che ha lavorato al make up di trasmissioni Rai come XFactor e Quelli che il calcio) e altri. La festa delle miss padane è trascorsa senza particolari picchi di entusiasmo. Sul palco bellezze locali in cerca di un po’ di visibilità, con la promessa per le finaliste di una partecipazione alla prossima produzione della Martinelli Film Production (che ha all’attivo pellicole care al popolo leghista come Barbarossa, Vajoint, Carnera) e la possibilità di mostrarsi davanti ad una giuria di addetti del mondo dello spettacolo: “Quest’anno Miss Padania è realizzata in collaborazione con il Centro sperimentale di cinematografia di Milano – annuncia il presentatore della serata -, un centro fortemente voluto dalla Lega, così anche noi abbiamo la nostra Cinecittà”.