Il rustico di sua proprietà è stato raddoppiato grazie ai progetti che ha commissionato al consigliere regionale del Pdl. Ma il Fisco vuole soldi indietro. "Inoltre la Comunità montana - denuncia la Lega - ha finanziato un bene di interesse storico senza i presupposti". Il Movimento 5 Stelle ha già chiesto le dimissioni della Masini
Tutto questo avviene a Reggio Emilia, storica roccaforte del centrosinistra dove la vicenda della ristrutturazione bipartisan è diventata un vero e proprio caso. Perché la vicenda di aspetti quantomeno strani ne presenta in abbondanza.
Un progetto quello commissionato dalla presidente Masini per il quale l’Agenzia delle Entrate ha contestato per tre anni consecutivi rimborsi Irpef ritenuti indebiti. Dopo 12 anni di battaglie legali, e ricorsi su ricorsi, la presidente della Provincia di Reggio Emilia ha di fatto ammesso di aver compiuto una irregolarità nel calcolo dei rimborsi Irpef per la sua abitazione a Castelnuovo Monti. Lo fatto decidendo di rinunciare ai ricorsi contro le contestazioni addebitatele negli anni dall’Agenzia delle Entrate, che mai le riconobbero il diritto alle detrazioni fiscali di cui pure si era giovata. La vicenda viene denunciata con dovizia di particolari dal consigliere comunale di Castelnovo Monti Alessandro Davoli (Lega Nord) ed ha già provocato le richieste di dimissioni della Masini avanzate da parte del Movimento 5 Stelle per voce del consigliere comunale Matteo Olivieri.
LA VICENDA – Nel 1995 Sonia Masini, insegnante in pensione a 42 anni, che aveva appena terminato il suo mandato da sindaco di Ramiseto e neo consigliere provinciale Pds acquistò un vecchio rustico affidandone la ristrutturazione all’ingegner Fabio Filippi, un professionista anche lui dell’Appennino reggiano che dal 2000 è stato eletto ininterrottamente in consiglio regionale in quota Forza Italia-Pdl. Filippi come spiega il consigliere comunale leghista Davoli, esponente del Carroccio che negli scorsi mesi ha contestato a viso aperto anche il deputato leghista reggiano Angelo Alessandri per le sue posizioni pro-nucleare.
“Filippi è entrato nel rustico che vista la zona di grande pregio ambientale è supervincolato, e scoprì che si trovava in condizioni talmente disastrate da renderne insostenibili i lavori dall’interno per ragioni di sicurezza”. Che cosa è andato storto ed è stato contestato dal fisco ? “Per ottenere le agevolazioni Irpef contestate dall’Agenzia delle Entrate – spiega Davoli – è necessario svolgere un recupero di bene storico, in realtà la casa della presidente Masini con il progetto firmato dall’ingegner Filippi fu costruita ex novo con superficie pratica raddoppiata ed altezze aumentate come dimostrano le fotografie”. Per questo l’Agenzia delle Entrate ha sempre contestato alla Masini le detrazioni Irpef. Da parte sua la presidente della Provincia che dal 1999 è stata anche vice-presidente dell’ente che ora governa al suo secondo mandato, ha sempre rivendicato la regolarità dei lavori. All’epoca dei lavori su “casa Masini” sindaco di Castelnovo Monti era l’attuale senatrice del Pd Leana Pignedoli, da sempre vicina politicamente alla Masini, mentre negli anni a seguire vice-sindaco della ‘capitale’ dell’Appennino reggiano è stato nominato Fabio Bezzi, marito di Sonia Masini ed attuale presidente Cna.
LA SVOLTA – A giugno di quest’anno la svolta. Dopo dodici anni di contenziosi con l’Agenzia delle Entrate con la sentenza n. 115 del 14 giugno scorso, la Commissione tributaria provinciale di Reggio ha ufficializzato che la presidente della Provincia Sonia Masini ha rinunciato a tre ricorsi riguardanti il calcolo dell’Irpef e riferiti alle cartelle inviategli nel 2001, nel 2002 e nel 2004. All’interno di queste veniva contestato il parziale rimborso dell’imposta per la ristrutturazione, per un valore complessivo di 13.180 euro. La Commissione ha dichiarato estinti per rinuncia i ricorsi. Ora a meno di ulteriori colpi di scena, la presidente dovrà pagare. In totale la sanzione è di 13.180 euro.
I CONTRIBUTI PUBBLICI – “Ma c’è di più” spiega Davoli. “Negli anni la Comunità Montana di Reggio Emilia (governata dai Ds prima ed il Pd oggi) ha elargito diversi contributi per l’opera contestata – spiega – per questo ho richiesto di attivare immediatamente le pratiche per la restituzione alla Comunità Montana del finanziamento erogato alla Masini, che all’epoca era vicepresidente della Provincia. Un finanziamento elargito per il recupero di bene d’Interesse storico, architettonico, ambientale, turistico e culturale come da bando relativo, deliberazione numero 110, seduta di Giunta del 27 novembre 1999. Se questo non avverrà entro settembre farò una denuncia in autotutela dell’ente”.
“La Comunità Montana, con deliberazione n. 110/99, riconobbe per quell’intervento un’erogazione pari a 15.070.294 di vecchie lire, che nella rivalutazione attuale in considerazione degli adeguamenti agli indici Istat al 30 giugno 2011 farebbero circa 10.028 euro” spiega Davoli. Ma non è finita, vi sono altri contributi elargiti nel 1999. Dall’elenco dei beneficiari di finanziamenti erogati dalla Comunità Montana, figura l’ingegner Fabio Filippi. Il provvedimento n. 165 del 23 giugno 1999 delibera a cura del servizio programmazione e valorizzazione del territorio l’erogazione della somma di lire 14.974.739 a favore del professionista. La causale del finanziamento ? Recupero beni di interesse storico e ambientale. Un anno dopo Fabio Filippi verrà eletto per la prima volta in consiglio regionale in quota Forza Italia.
“La Masini dovrebbe dimmettersi ma naturalmente neanche ci pensa – dice Matteo Olivieri , consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Reggio Emilia – La vicenda che riguarda lei esponente di spicco del Pd della Montagna e Filippi del Pdl è un caso di edilizia bipartisan, che dimostra ancora una volta come Pd e Pdl siano fatti della stessa pasta”.