Vi ricordate cosa diceva B.? I nostri conti “sono in sicurezza”. Le nostre banche “sono le più solide d’Europa”. Gli italiani “sono ricchi”, e Tremonti “è un genio che tutti invidiano”. Crisi? Niente paura. B. lasciava per qualche ora le festicciole, varava una manovra di corsa, ma con giudizio, un paio di miliardi da rastrellare subito con il solito ticket ai soliti pensionati, il resto (20 miliardi, o forse 40 o forse 79) dal 2013 in poi: rogne che si gratteranno i governi a venire. E i tagli alla politica? Si faranno, ma dalla prossima legislatura. Camera, Senato e opposizione approvavano in poche ore. “Un miracolo!”, esultava Napolitano. “Si va in ferie fino al 16 settembre!” annunciavano i parlamentari.
Poi c’è stato qualche trascurabile contrattempo. Il buco nero del debito pubblico. La Deutsche Bank che si sbarazza dei nostri Btp. Il quasi fallimento della Grecia e degli Stati Uniti. Il crollo di tutte le Borse. Niente più ferie. Niente pellegrinaggi in Terrasanta. Sembra tutto accaduto in un’altra era, in un altro mondo. Quello in cui le spigole con radicchio e mandorle costano 3,34 euro e le sassaiole per strada sono solo il cattivo sogno di una lontanissima Inghilterra.
Il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2011