In Rai c’è chi soffre un po’ di allergia da conduttrici di successo. Quelle dalla personalità spiccata che in questi anni hanno contribuito a caratterizzare la tv. Sono poche le signore della televisione che, non solo tengono testa, ma danno un bel po’ di punti a tanti maschietti. Quando si parla di donne e tv, soprattutto negli ultimi tempi, si parla di vallettopoli, di puttanopoli, di fidanzate di qualche importante dirigente o politico alla conduzione di un programma, o del bunga bunga, cioè di tette e culi, in cambio di una carriera che dura il momento di un sospiro, invece di dare spazio alle vere professioniste, amate dal pubblico per il loro talento, in grado, da sole, di stare davanti alle telecamere, facendo ascolti e portando pubblicità alla Rai. Carrà, Annunziata, Carlucci, D’Amico, Sciarelli, Gabanelli, Dandini, Ventura, Clerici, Bignardi e pochissime altre.

La maggior parte della squadra Rai, che dovrebbe tenerle strette, di più, coccolarle, invece alcune di loro hanno un futuro molto incerto nella tv pubblica. Dopo Daria Bignardi (passata lo scorso anno a La7), a lasciare Rai2 è la volta di Simona Ventura, a cui va il merito di aver tenuto su di peso per tanti anni (in coppia con Santoro) la rete: “Quelli che il calcio”, “L’isola dei famosi”, “X Factor”, lasciata andare a Sky con la solita giustificazione: “È il mercato, baby”. Simona non è Fiorello, non porterà solo una manciata di abbonamenti in più alla tv di Murdoch. La sua scelta non è stata alla Eto’o, che ha lasciato l’Inter per l’oro russo, ma per mancanza di un vero progetto. “Desertificazione culturale. I veri guai arrivano quando vengono imposte persone che non sanno fare il loro lavoro”, ha recentemente dichiarato, riferendosi soprattutto al suo ex direttore Lioffredi. Sono parole dure che dette da chi fa, da vent’anni, questo mestiere con successo, dovrebbero far riflettere.

Raffaella Carrà sono tre anni che manca con un suo programma. Chissà quando tornerà? Le solite note dolenti di Rai3. Serena Dandini e Milena Gabanelli, cioè “Parla con me” e “Report”, programmi di grande ascolto, amati dal pubblico, ma non da chi conta (B. e Tremonti), sono costrette, bene che vada, a ritardare la messa in onda. Le due trasmissioni sono state inserite nel prossimo palinsesto, i soldi per le scenografie già spesi, ma le due conduttrici non hanno ancora i contratti, compreso collaboratori e produzione. Il “sacrificio” di Ruffini non è servito a sbloccare i casi Dandini e Gabanelli. Altre due perle della Rai, dopo Santoro, Saviano e Ventura, che rischiano di diventare un regalo alla concorrenza.

Il Fatto Quotidiano, 17 agosto 2011

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