Il Lazio, il Friuli e la Sardegna (governo di centrodestra) sponsorizzano con 100.000 euro. La Lombardia ne tira fuori direttamente 84.000, ma fa aprire uno stand anche Trenord. Soldi da Roma anche attraverso gli enti previdenziali: E alla fine quella che i detrattori definiscono la "Lobby di Dio" fattura in una settimana 8 milioni e 400 mila euro
Gli unici che sembrano godere di ottima salute sono gli uomini della Evidentia Communication srl, sede legale a Rimini, operativa a Milano, cassaforte di Comunione e Liberazione, società nella quale confluiscono i finanziamenti per il Meeting di Cl, la macchina da 3.400 volontari e 8 milioni e 400.000 euro di fatturato. Numeri da grande industria che vengono polverizzati in una settimana, dal 21 al 27 agosto.
Una montagna di soldi che per il 70 % arrivano dalle sponsorizzazioni. Grandi colossi privati, come Intesa San Paolo, Finmeccanica, Enel e Wind. Ma anche da tanti enti pubblici: Comuni (tre, tra cui Roma), Regioni (sette), Province (due) e Ministeri (due), società partecipate dal pubblico come Poste Italiane, Trenitalia, Ferrovie Nord, per un totale di almeno un milione e mezzo di euro di sponsorizzazioni.
Nonostante la crisi, la Sardegna, che non se la passa benissimo (30 % di turisti in meno, la giunta di centrodestra che barcolla un giorno sì e l’altro pure) ha messo a disposizione di Cl 100 mila euro (più Iva) con una delibera firmata dal presidente Ugo Cappellacci il 26 luglio. L’Isola avrà a disposizione uno stand di 180 metri quadri gestiti dall’Assessorato al turismo, artigianato e commercio.
Sponsor storico è anche la Regione Lombardia targata Roberto Formigoni, una delle tessere più importanti di Cl, che parteciperà anche quest’anno doplo la polemica sollevata lo scorso anno dalla Lega Nord e dall’Italia dei Valori sui 168 mila euro “donati” al Meeting.
Il consigliere dipietrista Stefano Zamponi, in un’interrogazione dello scorso 30 settembre, chiese i motivi di un finanziamento così ingente in un “momento in cui diventa difficile riuscire a far quadrare il bilancio della Regione”. Tuttavia, proseguiva Zamponi, “sono noti i collegamenti e i legami che ci sono fra Formigoni, buona parte degli assessori e una consistente parte del Pdl, con il movimento ecclesiale che organizza ogni anno il Meeting”. Un finanziamento, concludeva il consigliere Idv, che non ha “nessun legame, nessuna inerenza con le attività della giunta regionale della Regione Lombardia”.
L’assessore al bilancio e alle finanze, Romano Colozzi, rispose che l’evento è un “unicum per le sue caratteristiche, per la sua dimensione e per la sua partecipazione”, ed “è di gran lunga l’evento che genera maggiore risonanza mediatica durante l’intero anno. Tra l’altro quest’anno era particolarmente bello”, ricordava Colozzi.
Tuttavia altri soldi della Regione Lombardia arriveranno in Riviera per altre vie, in maniera indiretta. Tra gli sponsor dell’evento che si apre domenica per esempio compare Trenord, compagnia ferroviaria partecipata dalla Regione Lombardia tramite la sua Ferrovie Nord Milano, la quale a sua volta avrà uno stand.
Intanto, proprio la Lega Nord, che si era scagliata contro la sponsorizzazione, fa lo stesso dalle sue parti, in Veneto, dove le aziende hanno difficoltà a trovare soldi anche per chiudere. Il 16 agosto – e non doveva essere una seduta affollatissima – la giunta guidata dal leghista Luca Zaia ha deliberato lo stanziamento di 37.600 euro Iva inclusa, ripartita tra la Regione stessa e il Magistrato delle Acque.
Spiccioli, che però lo stesso Zaia ha sostenuto con forza: “Il Meeting di Rimini, nel corso degli anni, si è caratterizzato come una manifestazione dal carattere spiccatamente internazionale, capace di attirare l’interesse di migliaia di visitatori ed è una fondamentale occasione di scambio e di crescita”. Nessuna opposizione, la delibera è stata protocollata come numero 61 del 16 agosto 2011.
Il Lazio tramite l’assessorato alle Attività Produttive, come negli anni precedenti, impegnerà 100 mila euro per uno stand di 130 metri quadri che ospiterà le imprese laziali e altre iniziative dei diversi assessorati. Anche l’Abruzzo avrà un suo piccolo stand, per una spesa di 20.000 euro.
Parteciperà anche l’Emilia Romagna che con un suo stand di 172 metri quadri pubblicizzerà i prodotti locali. Tutto è stato pagato dall’Apt (l’azienda turistica controllata dalla Regione al 51 %), che però ha un bilancio e scelte di investimento autonomi. La Regione, pur essendo ente patrocinatore del Meeting, direttamente non metterebbe un euro. Ad ogni modo la spesa sarà di 100 mila euro in soldi pubblici.
A spendere sarà anche la Provincia di Rimini, che per l’occasione ha stanziato 37 mila euro tramite l’Agenzia per il Turismo: “Andiamo a varie fiere ed eventi per promuoverci, non solo al Meeting”, spiega Fabio Galli, assessore al Turismo, che ammette l’importanza per il territorio dell’enorme afflusso che si crea in quei giorni. La Provincia parteciperà all’interno di un gruppo di enti pubblici che comprende Comune, Camera di Commercio, Fiera di Rimini (che finanzia con 20 mila euro, oltre ad ospitare l’evento), Aeradria spa. Totale: 100 mila euro per 108 metri quadri di stand.
Al carrozzone, new entry assoluta, si è unito anche il Friuli Venezia Giulia, rigorosamente amministrato dal centrodestra, con 100 mila euro. Nel pacchetto, firmato sempre con la concessionaria Evidentia communication, è compreso il montaggio dello stand da parte dei volontari ciellini, la sponsorizzazione sulle brochure: “Andiamo lì per pubblicizzare il nostro territorio e in particolare le infrastrutture che si stanno costruendo o si costruiranno”. Nessuna remora nel partecipare a un evento di carattere fortemente politico e religioso come il Meeting. Del resto, fanno capire dagli uffici friulani “un sacco di gente passa da quelle parti”.
Per rimanere nel Nordest anche la Provincia autonoma di Trento guidata dal cattolico del Pd, Lorenzo Dellai, parteciperà, ma con una spesa di “appena” 15 mila euro.
Al Meeting ci sarà anche la Casa del Welfare. Qui a pagare saranno tutti i cittadini italiani: Ministero del lavoro, Inps, Inpdap, Inail, Italia Lavoro e la commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) saranno infatti presenti con il loro stand dedicato ai temi del lavoro e la previdenza. Avranno a disposizione 240 metri quadri, che visti i prezzi praticati ad altre regioni (Emilia Romagna e Sardegna circa 500 euro a metro quadro) potrebbero costare 120 mila euro. Il ministero delle Infrastrutture avrà invece uno stand di 104 metri quadri: e questo potrebbe costare intorno ai 50 mila euro. Totale ministeri: 170 mila euro
di Emiliano Liuzzi, David Marceddu e Nicola Lillo