Quattro kamikaze hanno compiuto una serie di attacchi vicino al centro culturale britannico, nel giorno in cui si celebra l'indipendenza afgana. L'azione è stata rivendicata dai Talebani. Oltre ai terroristi, hanno perso la vita altre nove persone
L’Afghanistan non è mai stato parte dell’impero britannico, ma la Corona britannica ha cercato più volte di annetterlo con tre sanguinose e disastrose guerre, la prima nel 1839. Fino a che settanta anni più tardi, con il trattato di Rawalpindi, gli inglesi hanno accettato l’indipendenza del regno guidato dal modernizzatore (anche se a tratti autoritario) re Amanullah Khan, sul trono fino al 1929. L’attentato che i Talebani hanno compiuto nell’anniversario dell’indipendenza ha causato la morte di sei poliziotti afgani, di due netturbini della municipalità di Kabul e di un soldato straneiro. Sono rimasti uccisi anche i quattro attentatori suicidi che hanno portato a termine l’operazione. Altre dodici persone sono rimaste ferite.
Secondo la ricostruzione di Seddiq Seddiqi, portavoce del ministero dell’Interno, poco dopo le esplosioni, un commando di sei o sette guerriglieri ha assalito l’edificio, il cui muro perimetrale era stato danneggiato da una delle esplosioni. Almeno tre guerriglieri sono riusciti a entrare nell’edificio, circondato e isolato dalla polizia e dall’esercito afgano mentre arrivavano anche dei soldati britannici con veicoli blindati. Secondo la polizia di Kabul, i guerriglieri avevano portato armi per resistere almeno un giorno all’interno dell’edificio. La sparatoria è andata avanti fino a mattina inoltrata.
Fonti dell’intelligence britannica, citate dalla Bbc, dicono che dieci minuti prima dell’assalto al British Council, un’altra esplosione è avvenuta nel quartiere di Karte Parwan, nella parte occidentale della capitale, probabilmente come diversivo per lasciare al commando principale più spazio di manovra.
Le fonti di intelligence aggiungo che c’erano informazioni su un imminente attacco nella capitale afgana proprio nel giorno dell’indipendenza, tanto che ieri in diverse zone della città era stata aumentata la presenza di soldati e poliziotti. Ancora una volta, però, è evidente che la guerriglia ha una buona capacità di organizzazione e riesce a far entrare in città sia armi, quello che serve per costruire bombe da affidare agli attentatori suicidi. L’attacco al centro culturale britannico, infatti, è avvenuto tanto con kalashnikov – onnipresenti in Afghanistan – che con lanciarazzi Rpg.
di Joseph Zarlingo