Occhio a quella catenina d’argento regalatavi dalla nonna per la prima comunione: nel giro di poco tempo il suo valore potrebbe triplicare. Così la pensa il multimiliardario (in dollari) Eric Sprott, presidente della Sprott Assett Management, colosso finanziario canadese specializzato in metalli preziosi, valutato attorno ai 10 miliardi di dollari, che sta rilasciando interviste alla stampa e alla blogosfera per sottolineare come, in epoca di incertezza finanziaria, i metalli preziosi rappresentano un porto più sicuro di altri.
L’avviso di Sprott non è certo filantropico: il magnate ha appena venduto ingenti quantità d’oro per comprare più ingenti quantità d’argento, e la campagna di interviste a tappeto che sta operando in questi giorni propagandando il vantaggio dell’acquisto dell’argento, potrebbe sembrare quel che è: il tentativo personale di Sprott di confermare la bontà del suo ultimo investimento. E tuttavia i dati su cui Sprott giustifica il suo investimento in argento sono reali e forse possono interessare anche chi miliardario non è, ha qualche risparmio da parte, non ama l’ipotesi del materasso e al contempo li vuole far fruttare in un’epoca di estrema incertezza dei mercati.
“Abbiamo dichiarato che stiamo vendendo 2 milioni di azioni del fondo Sprott Physical“, ha detto il magnate canadese, “che dovrebbe fruttarci una cifra attorno ai 32 milioni di dollari ed è nostra intenzione di mettere quei 32 milioni nell’acquisto di argento, il metallo vero e proprio, non i fondi d’investimento basati sull’argento“. La mossa si basa sull’analisi del tasso fra argento e oro, che storicamente si è attestato su una ratio di 16:1, ma che oggi è significativamente più svantaggioso per l’argento. “Come sapete, ho sempre sostenuto che l’argento dovrebbe essere scambiato con un tasso di 16:1 con l’oro, ma oggi occorrono poco più di 1800$ per acquistare un’oncia d’oro, mentre ne bastano poco più di 40 per acquistare un’oncia d’argento. Questa situazione non può andare avanti alla lunga, nei prossimi dieci anni il prezzo dell’argento potrebbe raggiungere i 120$ per oncia“.
Un altro dato interessante è che i giacimenti d’oro attualmente noti sono 100 volte più ricchi di quelli d’argento attualmente noti. Un fattore non sottovalutato da Sprott: “La realtà è che sul mercato c’è una quantità d’argento relativamente limitata. Il Comex (il Commodity Exchange, una divisione del mercato degli scambi mercantili di New York, specializzato in metalli preziosi, nda) ha una disponibilità di 27 milioni di once d’argento pronte da comprare, una quantità che si compra oggi con appena un miliardo di dollari. Cos’è un miliardo di dollari, oggi? Voglio dire, ci sono almeno 500 grandi compagnie che potrebbero comprare tutto l’argento sul mercato in un sol colpo, facendo schizzare in alto il prezzo del metallo”.
Beh, anche se tra i lettori dovesse esserci qualcuno che non ha ancora messo da parte il suo primo miliardo di dollari (!), sembra che il ragionamento di Sprott possa funzionare per tutti, nel nostro piccolissimo. A meno che domani non si scoprano nuovi ricchissimi giacimenti d’argento che facciano abbassare il valore del metallo…