Rock, swing, folk, klezmer, jazz e world music, inizia la dieci giorni di musica nel capoluogo estense che attira spettatori da ogni parte del nord Italia. Più di mille gli artisti chiamati a suonare dal pomeriggio a notte fonda per le vie del centro città. Ospite d'onore 2011: l'Olanda e la sua musica.
Il Festival, dal 1987 ad oggi, ha saputo coinvolgere un sempre maggior numero di persone, arrivando all’impressionante media di 800.000 spettatori l’anno. Nessun artista partecipante riceve un compenso, molti di loro non sono famosi nel senso canonico del termine, non esiste un vero e proprio nome di richiamo e la gente partecipa per l’atmosfera che si crea. Anzi, si potrebbe dire che il vero front man della manifestazione sia Ferrara stessa. Ogni vicolo o scorcio del centro città, per non parlare di San Michele con il suo fossato e i suoi torrioni o della cattedrale prendono vita sorreggendo e amplificando acrobazie circensi, danzanti e canore.
Come da tradizione la manifestazione prende il via dalla cittadina lagunare di Comacchio alle 21 e30 del 19 agosto, con un assaggio di quello che accadrà a Ferrara da sabato 20, quando saranno più di 1.000 gli artisti che daranno prova dell’incredibile varietà dell’arte di strada. Ogni busker rappresenterà uno spicchio di cultura artistica del proprio paese di origine, esperienza esotica e storica.
Lo swing anni ’20 e ’30 vibrerà al ritmo jazz del trio inglese The Swing Ninjas, dei Oum Tcha e dei nostrani Cialtrontrio BigBanda (quest’ultimi ci accompagneranno fino alla canzone italiana degli anni ’40 e ’50). Arrivati al dopoguerra ci si potrà scatenare con il rock’n’roll dei Gunshot. Per gli amanti del folk e della world music l’appuntamento è con gli Ajelè, capaci di stupire chiunque con un’imprevedibile commistione di reggae e ballate russe. A chi ricerca suoni primordiali consigliamo gli Ubuhle be Afrika (con strumenti tipici accompagnano canzoni e balli del popolo SudAfricano) e i Mariachi Peralta (portano on the road la cultura e i ritmi del Sudamerica).
Attenti ai Banda C’Dzara: i ritmi carioca vi costringeranno a lanciarvi in passi di cui non vi credevate capaci. Ma anche l’Europa avrà la sua parte: tamburelli d’Irlanda e d’Italia faranno fronte comune nelle mani dei Brigan, l’esperienza girovaga dei danesi Peter Jones & The Lazy Bandits avvolgerà il cielo di Ferrara mentre il mediterranno intero verrà riversato per le vie dai Microguagua. La sperimentazione è di casa per Eliah, solista che ha inventato un nuovo genere, tra funky, “ambient” e psichedelia.
Per sognare cercate il violino, la viola e il violoncello della Ibo Orchestra. Se volete essere stupiti, ecco qui gli artisti che fanno per voi: Die Autobahnkapelle, The Bottle Band e la Vodku Band; rimarrete basiti nel vedere e sentire cosa e come suonano.
L’Olanda è invece l’ospite di riguardo di quest’anno. Gli artisti, selezionati dal direttore artistico Stefano Bottoni, che provengono dal paese dei mulini a vento sono quattro sui venti invitati ufficialmente: Trikosis (teatro e comicità innestati su ritmi klezmer e melodie gitane), The Maestro’s (jazz music a conduzione famigliare), Payazen!Steim (spiritualità e ritmo frenetico) ed infine , ma non ultime, le Brass Babes (strumenti a fiati per un mix di pop, esotica e jazz).
Infine, nell’anno in cui la tutela ambientale sembra finalmente essere diventata elemento di discussione e agire sociale (ci riferiamo in particolar modo ai quesiti referendari dello scorso giugno), il Ferrara Buskers Festival, grazie al progetto Eco Festival, tiene il passo. Con il sostegno del Gruppo Hera la rassegna di quest’anno si pone l’obiettivo di ridurre il più possibile l’impatto ambientale in termini di spreco cartaceo, di produzione rifiuti ed emissioni nocive connesse alla realizzazione a alla fruizione dell’evento. Zero sprechi per una grande festa, questo lo slogan. I mirabili propositi (che auguriamo possano presto diventare prassi per ogni grande e piccolo evento) sembrano destinati a raggiungere gli scopi: la partecipazione dell’Università di Ferrara e Bologna, degli Assessorati Cultura, Ambiente e Attività produttive del Comune di Ferrara, di Bureau Veritas e Labelab, che coordineranno e certificheranno i risultati ottenuti, dà l’idea della serietà del progetto.
Per dormire non ci son problemi, ostelli e alberghi praticano prezzi calmierati per andare incontro al pubblico del Festival. Che altro aspettate? Inforcate la bicicletta e caricatela sul treno, non prima però di aver colmato le vostre tasche di monete pronte a tintinnare nei capelli riversi dei buskers di Ferrara.
Matteo Poppi