Il parlamentare Garagnani (quello che voleva l'esercito in piazza lo scorso 2 agosto per la commemorazione delle vittime della strage) mette le mani avanti: secondo lui Bologna sarebbe una sorta di periferia violenta della guerra santa
Il progetto dell’Expo dedicato all’Islam ipotizzato per dicembre a Bologna dai Giovani musulmani, secondo notizie di stampa, finisce sul tavolo del Governo. Fabio Garagnani, parlamentare Pdl e coordinatore cittadino del partito, ha infatti presentato un’interpellanza urgente per sottolineare il “clima particolare che ha caratterizzato Bologna negli ultimi anni”. Per Garagnani la città rappresenterebbe un “crocevia di un certo integralismo islamico con punte di vera e propria violenza”.
Così l’esponente Pdl ha chiesto all’esecutivo di verificare se “esistono le condizioni di ordine pubblico per il regolare svolgimento della manifestazione che non può essere considerata alla stregua di altre, visti i precedenti”.
In particolare Garagnani ha ricordato “la sistematica violazione della legge Bossi-Fini con la connivenza di ambienti dell’estrema sinistra e la compiacenza o tolleranza di alcuni, pur limitati, settori della locale magistratura”, “il progettato attentato alla basilica di San Petronio” , “la manifestazione in piazza Maggiore con la preghiera islamica accuratamente organizzata senza i regolari permessi” e infine “il tentativo reiterato di edificare la più grande moschea d’Europa con annesso centro culturale preannunciato con un discorso infuocato da alcuni esponenti islamici a Casalecchio di Reno”.
Sul tema è sempre più netto il muro opposto dalla Lega Nord che lancia una sfida agli organizzatori della kermesse islamica: “Devono prendere posizione su alcuni temi fondamentali”, ha sottolineato il consigliere regionale e capogruppo in Comune Manes Bernardini che si aspetta “una condanna senza mezzi termini contro la Jihad e ogni evento terroristico di matrice religiosa, una presa di distanza dai fondamentalismi religiosi e le distanze da certe pratiche molto diffuse nella cultura islamica”.
Come, ha elencato Bernardini, “l’infibulazione femminile, la poligamia, il ruolo marginale e soccombente della donna” che “sono tristi realtà oggi presenti anche nel nostro Paese e che contrastano anche con il nostro stato di diritto”. Tuttavia, nello stesso centrodestra c’è una voce controcorrente, quella del deputato bolognese Giuliano Cazzola: “L’amministrazione comunale conceda il permesso per l’expo dell’Islam” ha auspicato, perchè “la città deve essere all’altezza di accettare questa sfida aprendosi al confronto senza manifestare né subire intolleranze da qualunque parte provengano. Negli anni a venire dovremo sempre più abituarci a vivere con i diversi da noi”.