Rock into the wild sulle colline savonesi: si chiude oggi “Balla coi cinghiali”, una quattro giorni con musica di qualità, gastronomia, arte, letteratura, cinema, teatro, sport, workshop e incontri immersi nel verde di Bardineto, comune incastonato nell’entroterra ligure. Un evento indie che anima da dieci anni un paesello di 692 abitanti tutto baite, pini, abeti, faggi e betulle.
Quattro punti spettacolo, tanta musica live con band emergenti, combo blues, raggae-men, dj e artisti affermati, mercatini, stand gastronomici km zero e area campeggio. Per la decima edizione si sono alternati sul palco 24 Grana, Il Genio, Lombroso ed ancora Roy Paci & Aretuska e MGZ, Verdena e The Rock’n’Roll Kamikazes.
La formula di associare buon cibo e buona musica – rumorosa – ha successo: il pubblico che partecipa a “Balla coi cinghiali” è vario e numeroso. Elena Franchelli, la responsabile comunicazione della kermesse, spiega al Secolo XIX: “La forza del festival sta nel fatto che si sostiene da solo: qui non si paga il biglietto perché fino ad oggi per portare i grandi nomi della musica sul palco di Bardineto sono bastati il lavoro dei volontari, il merchandising, le cucine di strada e soprattutto la gente di tutte le età che è sempre arrivata in massa, dandoci la voglia di fare sempre meglio, di creare qualcosa per tutti”.
La felice manifestazione di Bardineto, pur speciale, non rappresenta un unicum. Ultimamente sono parecchi i paesi di provincia che superano per coraggio della proposta e per qualità città più blasonate. Se in importanti centri urbani o turistici – vedi Sanremo, per restare in Liguria – si piange miseria e si punta su manifestazioni in spazi pubblici a basso impatto di polemica – musica soft, volumi soft, show che non osano – nei piccoli comuni si rischia di più. Con ottimi risultati.
L’idea, sempre più diffusa, è quella di favorire il turismo giovanile con eventi coinvolgenti, gratuiti e hippy-inside: una tendenza che rende spesso la provincia avanguardia. La programmazione offerta è capace di fare concorrenza alle rassegne delle grandi città. Qualche esempio? L’Ambria Music o il Forest Summer Fest di Lunatik: due happening gratuiti con buoni nomi, cibo, area campeggio e ospitalità cheap tenutisi nelle zone più sperdute del bergamasco.
Insomma, talvolta piccolo è meglio. Sui bricchi e in mezzo ai boschi, l’Italia è un Paese per giovani.
di Valerio Venturi