Warren Buffett non ci sta. Dopo che una ricerca Usa ha dimostrato come i ricchi siano più egoisti e insensibili, il miliardario di Omaha ha prima scritto sul New York Times chiedendo di poter pagare più tasse perché “è giusto tassare di più i super ricchi”; poi, qualche ora fa, si è presentato alla Banca Mondiale chiedendo il conto della crisi: “Quant’è? Offro io”.
Gli impiegati, presi alla sprovvista, hanno prima tergiversato (“si figuri, offre la casa” ); poi, quando hanno capito che Buffet faceva sul serio, gli hanno presentato il conto del debito mondiale: circa 1 trilione di dollari. Buffett, dopo essersi frugato un po’ nelle tasche, ha chiesto di poter pagare con la carta.
Il gesto filantropico di Buffett, che con una strisciata ha risollevato le Borse e pareggiato i bilanci mondiali, ha gettato però nel panico gli altri ricchi, che si sentono scavalcati dall’imprenditore americano; ma che soprattutto temono rappresaglie nei confronti del loro egoismo.
In Italia, due su tutti: Berlusconi e Montezemolo. Il premier si è giustificato di non aver fatto altrettanto dando la colpa alla sentenza Mondadori: “Quest’anno ho già dovuto pagare 560 milioni a De Benedetti, e manco c’ho fatto il bunga bunga”.
Luca Cordero di Montezemolo, invece, che prepara in silenzio la sua discesa in politica (“devo fare piano, altrimenti gli elettori se ne accorgono” ), in una intervista sul Corriere della Sera liquida il gesto del collega americano come “un’americanata. Buffett è solo un coatto.” “Sì, certo che avrei potuto pagare anch’io la crisi – continua – ma non volevo mortificare chi non se lo può permettere” ha infine dichiarato LdM, prima di sgommare via sulla sua Ferrari.
Il Misfatto, 21 agosto 2011