21.12 – Giornalisti e gruppi di ribelli fuggono da bunker Gheddafi
Le truppe pro-Gheddafi dopo essere arretrate di alcuni chilometri hanno iniziato ad attaccare il compound dall’esterno. Giornalisti e anche gruppi di ribelli sono fuggiti dal bunker di Gheddafi, ora sotto i colpi dei fedelissimi del rais. Lo ha constatato l’inviato dell’Ansa a Tripoli.
20.27 – Giornalisti sventolano teli bianchi da hotel Rixos
I cronisti stranieri bloccati dentro l’Hotel Rixos stanno sventolando dai piani alti dei teli bianchi, per farsi riconoscere come giornalisti. E’ quanto riporta l’inviato della Cnn Matthew Chance, bloccato nell’albergo, controllato dalle forze lealiste di Gheddafi, insieme a diversi colleghi di testate internazionali. “Siamo ai piani superiori – si legge sul sito dell’emittente americana -, fa molto caldo qui. Abbiamo tutti addosso un giubbino antiproiettile, non sappiamo cosa aspettarci”. “Vogliamo uscire ma non possiamo. E’ come una situazione in cui sentiamo di essere costretti qui contro la nostra volontà”.
20.16 – Jalil: “Prematuro dire che la guerra è finita”
“E’ prematuro dire che la guerra a Tripoli è finita”. Parola del presidente del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi, Mustafa Abdel Jalil. In un’intervista telefonica ad al-Arabiya, Jalil ha precisato che i ribelli stanno “controllando il compound di Muammar Gheddafi” a Bab al-Aziziya, a Tripoli, “alla ricerca del colonnello”. “Ora con Gheddafi sono rimasti solo i mercenari”, ha aggiunto Jalil, sottolineando come sia da escludere l’ipotesi che il colonnello abbia appoggi tra la popolazione. “La fine dei giorni di Gheddafi arriverà – ha concluso – solo quando il colonnello sarà arrestato”. In precedenza, in un’intervista alla tv concorrente al-Jazeera, il capo del Consiglio militare dei ribelli a Tripoli aveva annunciato “la fine della guerra a Tripoli”, con l’ingresso degli insorti nella residenza di Gheddafi a Bab al-Aziziya.
20.05 – Contrattacco dei lealisti al bunker
E’ in corso un intenso fuoco di mortai dei lealisti dal compound di Bab al Aziziya. I ribelli si ritirano leggermente. Lo ha constatato l’Ansa sul posto.
19.57 – Spari dentro all’hotel Rixos
Su Twitter il giornalista della Cnn Matthew Chance ha parlato di spari all’interno dell’hotel. Altri blogger su Twitter parlano con preoccupazione della possibilità che i giornalisti possano essere presi ostaggi da parte di forze fedeli a Muammar Gheddafi, che secondo il cronista dell’emittente americana controllano ancora l’albergo dove alloggiano numerosi giornalisti stranieri. Proprio all’hotel Rixos arriva uno dei tunnel sotterranei che parte dal compound di Muammar Gheddafi.
19.39 – Giovedì Berlusconi incontra Jibril a Milano
Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrerà il Primo Ministro del Consiglio Nazionale Transitorio libico, Mahmud Jibril, giovedì 25 agosto, a Milano. Ne dà notizia l’ufficio stampa di Palazzo Chigi.
19.27 – Spari intorno all’hotel dei giornalisti Rixos
Si spara ancora intorno all’Hotel Rixos, vicino al compound di Bab al Aziziya. E’ quanto riporta con un messaggio su Twitter il cronista della Cnn Matthew Chance, uno dei giornalisti internazionali rimasti bloccati nell’albergo. “I giornalisti – scrive – sono scappati su per le scale per salvarsi”.
19.11 – Diversi i morti all’interno del compound
Diversi cadaveri sono a terra nel compound di Gheddafi, conquistato dai ribelli. Lo ha constatato il corrispondente della France Presse, spiegando che si tratta apparentemente di soldati pro-Gheddafi.
19.05 – Ancora scontri all’interno di Bab al Aziziya
Secondo il corrispondente di Al Jazira presente sul posto, si combatte ancora dentro Bab al Aziziya. I ribelli hanno risposto ad alcuni colpi d’arma da fuoco dentro il compound.
19.03 – Ribelli: “Gheddafi ancora a Tripoli o nelle vicinanze”
Ribelli: “I ribelli libici ritengono che il colonnello Gheddafi sia ancora “a Tripoli o nelle vicinanze”. Lo ha detto alla Bbc el-Gamaty, uno dei portavoce del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi.”
18.44 – Delegato dei ribelli all’Onu: “Paese libero in 72 ore”
Ibrahim Dabbashi, rappresentante dei ribelli libici alle Nazioni Unite, ha assicurato che il compound di Bab al Aziziya di Muammar Gheddafi, a Tripoli, “è totalmente nelle mani dei rivoluzionari” e che “nel giro di 72 ore” gli insorti avranno il controllo dell’intero Paese, il quale “sarà libero”.
18.29 – Sarkozy e Obama: “Caduta di Gheddafi vicina e ineluttabile”
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e quello americano Barack Obama hanno avuto oggi un lungo colloquio telefonico, in cui hanno discusso in particolare della situazione in Libia, concordando di “proseguire lo sforzo militare in appoggio alle autorità libiche legittime” e individuando come “vicina e ineluttabile” la caduta di Gheddafi. Lo riferisce una nota dell’Eliseo.
18.25 – Ue, sblocco beni è priorità nel dopo Gheddafi
E’ lo sblocco dei beni libici, congelati per le sanzioni inflitte mesi fa dalla comunità internazionale, una delle principali priorità per il dopo-Gheddafi secondo quanto indicato dalla rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton, in una conferenza stampa tenuta nella sede della Commissione europea dopo un incontro straordinario degli ambasciatori dei 27 paesi Ue sulla situazione in Libia. “Stiamo lavorando per lo scongelamento dei beni” ha detto la Ashton spiegando che “per far ripartire l’economia” è necessario “riaprire in modo celere” allo scopo di “garantire risorse al Cnt” in modo che “sia possibile continuare ad esempio a pagare gli stipendi dei funzionari e rifornire i negozi” o anche “per ricostruire infrastrutture” e più in generale “rilanciare l’economia”.
18.11 – Conquistato il bunker di Gheddafi, ma di lui non c’è traccia
I ribelli hanno conquistato il complesso di Bab al Aziziya e il bunker di Muammar Gheddafi, dopo che i suoi pretoriani hanno cessato ogni resistenza, ma del Colonnello non c’è alcuna traccia. La caccia a Gheddafi continua perché il rifugio del leader libico si è rivelato – al momento – solo uno specchietto per le allodole mentre lui si nasconde altrove. Dal bunker, infatti, si dipana una rete di gallerie che attraversa la città passando sotto ospedali e alberghi, usati come scudi per la sua incolumità.
18.10 – I ribelli festeggiano nel cuore del compound
Al Jazira sta mostrando le immagini in diretta dei ribelli che festeggiano di fronte alla vecchia residenza di Gheddafi, dentro Bab al Aziziya, semidistrutta nel 1986 da un raid Usa. Alcuni strappano foto di Gheddafi. Una sua statua è stata decapitata. Alcuni ribelli sono saliti per festeggiare su un’altra statua a forma di enorme pugno dorato, il monumento fatto erigere da Gheddafi dentro Bab al Aziziya, di fronte alla sua antica residenza dalla quale nei mesi scorsi il colonnello ha spesso lanciato i suoi proclami.Il corrispondente di Al Jazira, Abd al Azim Muhammad, entrato nel compound al seguito dei ribelli, è in contatto telefonico con la redazione della tv satellitare e racconta in diretta cosa succede nel quartiere, ormai quasi del tutto in mano ai ribelli che non sembrano incontrare più nessuna resistenza, secondo quanto riporta il cronista.
17.37 – Al Jazeera: “I ribelli sono entrati nella residenza di Gheddafi”
I ribelli sono entrati nella residenza di Muammar Gheddafi dopo essere penetrati nel compound di Bab al Aziziya. E’ quanto riporta il canale satellitare Al Jazira. Secondo la France Presse i ribelli hanno preso il quartiere generale del Colonnello.
16.21 – Frattini: “Altre defezioni, anche parenti del Rais”
”Vi sono state oggi due defezioni importantissime di alti esponenti dell’esercito libico e di un parente stretto di Gheddafi, che lo ha abbandonato proprio stamani”, ha detto Frattini, anticipando che maggiori dettagli a riguardo verranno diffusi in giornata da Mahmud Jibril, il capo dell’esecutivo del Consiglio nazionale transitorio libico.
16.20 – Gheddafi: “Sono a Tripoli, combatterò fino alla fine”
Un funzionario russo ha detto di aver parlato al telefono con il leader libico Muammar Gheddafi che – ha riferito – gli ha detto di essere a Tripoli e che combatterà fino alla fine.
16.17 – Colonna di fumo da compound Rais
Una densa colonna di fumo nero si leva dal compound di Muammar Gheddafi a Tripoli, mentre tutto intorno è un crepitio di colpi di arma da fuoco pesanti e leggere. Lo ha constato l’inviato Ansa sul posto: l’ultimo simbolo a Tripoli del regime di Gheddafi è circondato dalle forze dei ribelli entro un raggio di due chilometri nei quali si combatte senza risparmiare colpi.
16.15 – Ambasciatore libico: “Nuovo governo rispetterà contratti con Italia”
Il nuovo governo libico rispetterà tutti i contratti con le società italiane. Lo ha detto l’ambasciatore libico in Italia, Hafed Gaddur, spiegando che i contratti torneranno in vigore quando il governo provvisorio avrà il controllo di tutta la Libia. “Libia e Italia sono due Paesi vicini e tutti gli accordi siglati vanno nell’interesse dei due popoli e dei due Stati, di conseguenza tutti i contratti siglati saranno rispettati”, ha sottolineato Gaddur.
15.15 – Nato: “No truppe sul terreno anche in futuro”
Gli ambasciatori rappresentanti dei paesi della Nato si sono riuniti oggi pomeriggio per un Consiglio Atlantico che dovrà valutare, tra l’altro, “il ruolo della Nato una volta che le operazioni militari saranno finite”. Lo ha reso noto la portavoce dell’Alleanza Atlantica, Oana Lungescu, durante una conferenza stampa nella quale è stato precisato che “in ogni caso la Nato non ha e non avrà neanche in futuro” truppe sul terreno.
14.57 – Nato smentisce utilizzo truppe di terra
“Il nostro mandato prevede l’esecuzione dell’embargo e della no-fly zone, non è previsto l’invio di truppe di terra”. Lo ha dichiarato il portavoce militare Nato, Roland Lavoie, smentendo così la notizia diffusa da un sito vicinoall’intelligence israeliana secondo cui truppe Nato starebbero combattendo per la prima volta al fianco dei ribelli in Libia.
14.53 – Saif Al Islam: “Gheddafi e famiglia ancora a Tripoli
Muammar Gheddafi “e tutta la sua famiglia” si trovano ancora a Tripoli: ad affermarlo è stato Saif al Islam, figlio e delfino del Colonnello, parlando con i giornalisti all’hotel Rixos.
14.43 – Alcuni ribelli nel compound di Gheddafi
I ribelli libici sono riusciti a penetrare attraverso una delle porte principali del compound di Bab al Aziziya: lo ha riferito la radio dell’opposizione di Bengasi, secondo quanto riportato dalla Bbc. Anche Al Jazira ha confermato la notizia, aggiungendo che le forze di Gheddafi sono in ritirata verso Sirte e Al Jafra.
14.43 – Nato: “Non abbiamo idea di dove sia Gheddafi”
”Non abbiamo idea di dove sia Gheddafi, ma non siamo sicuri che sia così importante”. Lo ha detto un portavoce della Nato, il colonnello Roland Lavoie in un briefing rispondendo alle domande dei giornalisti.
14.30 – Ribelli riprendono il porto petrolifero di Ras Lanuf
Le forze ribelli hanno preso anche Ras Lanuf, l’importante porto petrolifero nel Golfo della Sirte e ora, secondo il corrispondente di Al Jazira, sono arrivate ai margini di Bin Jawad, proseguendo l’avanzata verso Ovest. Meno di un’ora fa si era diffusa la notizia della presa di Ageila (al Uqaylah nelle mappe), lontana circa 50 chilometri da Ras Lanuf.
14.02 – Combattimenti attorno ad Hotel Rixos
Pesanti combattimenti sono in corso nei pressi dell’Hotel Rixos, l’albergo dei giornalisti stranieri, non lontano dal compund di Gheddafi a Bab al Aziziya. Lo riferisce il corrispondente della Reuters sul posto.
13.51 – Gb non esclude invio peacekeeper
Downing Street non ha escluso l’invio di peacekeeper britannici in Libia se il paese dovesse precipitare nel caos una volta caduto il regime di Muammar Gheddafi.
13.36 – “A Tripoli manifestazioni a favore del Consiglio transitorio di Bengasi”
“Nella capitale libica sono in corso anche manifestazioni di sostegno al Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi”. Lo dicono i ribelli, dopo aver annunciato di aver sentito esplosioni provenienti dal compound di Gheddafi.
13.26 – Ribelli: “Sentite esplosioni dentro il bunker”
I ribelli libici affermano di avere sentito delle esplosioni all’interno del compound di Bab al Aziziya, presunto rifugio di Gheddafi, secondo quanto riporta Al Arabiya. In precedenza, secondo la stessa fonte, aerei della Nato erano stati visti volare a bassa quota sul quartiere fortificato.
12.31 – Medici senza frontiere: “Ospedali di Tripoli a rischio scorte”
Gli ospedali di Tripoli “rischiano di rimanere senza scorte”: lo denuncia Medici senza frontiere sottolineando che nel paese sta “crescendo l’emergenza umanitaria”. L’organizzazione si dice “pronta ad espandere le proprie attività nella Libia occidentale”. “Le strutture mediche sono travolte da un alto numero di casi richiedenti operazioni chirurgiche e il personale sanitario è allo stremo”, spiegano da Msf.
11.51 – Da forze lealiste 3 missili contro Misurata
Le forze libiche fedeli a Muammar Gheddafi hanno lanciato tre missili Scud contro Misurata. Lo ha annunciato la portavoce della Nato, Oana Lungescu, citata dalla Bbc. “Possiamo confermare le notizie secondo le quali tre missili terra-terra di tipo Scud sono stati lanciati dalle vicinanze di Sirte”, ha detto. “Sono atterrati in una zona costiera di Misurata”, ha aggiunto, senza fare riferimento a vittime.
11.37 – Bunker di Gheddafi nel mirino, attacco in corso
Diverse esplosioni si sono verificate nell’area di Bab al Aziziya, dove sorge il bunker di Muammar Gheddafi. Altri combattimenti, riferisce al Jazira, sono in corso a Mansoura. Inoltre, le milizie ribelli si stanno radunando nella piazza Verde.
11.22 – Nuovi scontri a Tripoli
Ci sono esplosioni in queste ore intorno al compound di Bab al-Aziziya, la residenza-bunker del colonnello Muammar Gheddafi a Tripoli. Lo hanno riferito fonti dei ribelli all’emittente ‘al-Arabiya’, precisando che nella capitale libica sono in corso anche manifestazioni di sostegno al Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi.
11.03 – Quotidiano israeliano: “Anche truppe Nato nei combattimenti di terra”
Le truppe della Nato avrebbero preso parte ad operazioni di terra nella battaglia per la presa di Tripoli: è quanto scrive il sito vicino all’intelligence militare israeliana, Debkafile, citando fonti militari. “Per la prima volta nella guerra contro il regime di Muammar Gheddafi, le truppe Nato, malgrado le smentite, stanno prendendo parte alla battaglia sul terreno dal momento che i ‘consiglieri militari’ francesi e britannici – che fanno parte di unità addette alle operazioni speciali – stanno aiutando i ribelli nella lotta per il controllo di Tripoli”. Secondo Debka, il contesto sul terreno starebbe evolvendo verso una vera e propria “guerra di intelligence” e l’obiettivo principale della contro-offensiva lealista sarebbe proprio quello di separare “le truppe occidentali dal ridotto numero di ribelli, non più di 2.500-3.000”. Una missione affidata ai lealisti, che Debka stima in 5.000 soldati. Per questo, secondo il sito israeliano, il presidente Usa, Barack Obama, parlando lunedi’ notte, avrebbe definito la situazione sul terreno ancora “fluida e incerta”.
10.52 – Bandiera degli insorti su ambasciate Belgrado e Sarajevo
La bandiera rosso-nero-verde, conla mezzaluna al centro, dei rivoltosi libici è stata issata sull’Ambasciata di Libia a Belgrado (Serbia) e Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), al posto di quella verde. Lo ha riferito stamane la tv pubblica serba Rts. Ieri decine di cittadini libici avevano manifestato a lungo davanti alla sede diplomatica del loro paese a Sarajevo, chiedendo l’allontanamento dell’Ambasciatore. ‘E’ un uomo del regime di Gheddafi e non ci rappresenta piu”, avevano detto.
10.51 – Scontri tra Sirte e Tripoli
Ribelli libici si sono scontrati con un convoglio di militari proveniente dalla città costiera di Sirte (la città di Gheddafi), uccidendo decine di soldati fedeli al regime: lo afferma oggi la tv al Arabiya. L’emittente non ha precisato dove sia avvenuto lo scontro. Nella notte Sirte aveva subito pesanti bombardamenti da parte delle forze Nato
10.27 – Juppe si corregge: “Vittoria ribelli non completa”
Invito alla cautela da parte del governo francese sulla situazione in Libia. Secondo il ministro degli Esteri, Alain Juppe, che ieri aveva invece affermato che”l’obiettivo era stato raggiunto”, ha corretto la sua visione oggi affermando che “la vittoria dei ribelli non e’ ancora completa”. Anche il ministro della Difesa, Gerard Longuet, che ieri aveva parlato di “una svolta”, oggi ha rettificato spiegando che “la situazione non volge ancora alla fine”.
9.51 – Domani incontro Berlusconi – Jibril
L’incontro tra il premier Silvio Berlusconi e il capo dell’esecutivo del Consiglio nazionale transitorio libico, Mahmud Jibril, si terrà domani, forse a Milano. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Radioanchio, spiegando che Jibril andrà domani a Parigi e l’incontro con il premier italiano potrebbe avvenire sulla via di andata o ritorno verso la capitale francese.
9.33 – Ambasciatore a Roma: “Gheddafi non si arrenderà”
“Gheddafi scapperà o sarà presovivo, ma è difficile che si arrenda”. Lo ha detto l’ambasciatore libico a Roma, Hafed Gaddur, a Radioanchio. “Noi vorremmo catturarlo per processarlo per questi crimini che sta compiendo” ancora, ha aggiunto l’ambasciatore passato con gli insorti nelle prime settimane della ribellione.
9.14 – Cnt: “Saif al Islam catturato e poi fuggito”
Saif al-Islam Gheddafi, ricomparso in libertà nella notte, dopo che gli insorti avevano annunciato la sua cattura, sarebbe stato effettivamente arrestato domenica scorsa e sarebbe poi riuscito a fuggire. E’ questa la versione del Consiglio nazionale di Transizione (Cnt), ben diversa da quella di Saif al-Islam, che invece ha affermato di non essere mai stato arrestato. “Avevamo avuto conferme che Saif al-Islam era stato arrestato – ha detto ad al-Jazeera Waheed Burshan, dirigente del Cnt a Garyan – non abbiamo idea di come sia riuscito a scappare”. Burshan ha avanzato l’ipotesi che sia mancata una “efficace sorveglianza militare” al luogo in cui era detenuto.
8.47 – Ansa riferisce ripresa combattimenti a Tripoli
Sono ripresi stamani i combattimenti nella zona orientale di Tripoli: forti esplosioni e scambi di colpi di armi pesanti si odono nella capitale libica. Lo ha constatato l’inviato dell’ANSA sul posto. Gli scontri sono in corso all’incirca nella stessa zona presa di mira nella notte dagli aerei Nato che hanno continuato a sorvolare la città fino all’alba. Al momento le strade della città sono ancora deserte, dopo il caos di ieri.