Sale a dieci morti il bilancio dei palestinesi uccisi negli ultimi sette giorni. Il Ministro Matan Vilnai: "Continueremo a colpire chi ci colpisce"
I lanci israeliani sono arrivati nonostante la tregua di fatto concordata tacitamente con Hamas nei giorni scorsi, dopo una settimana di escalation di scontri. Anche la Jihad Islamica – la più estremista delle fazioni Palestinesi di Gaza, che in un primo momento si era dissociata dalla tregua – giovedì pomeriggio aveva annunciato la disponibilità ad aderire ad una sospensione delle ostilità. “Se Israele porrà fine ai suoi attacchi, la resistenza palestinese interromperà i lanci di razzi: noi non vogliamo una escalation, ma risponderemo alla minima aggressione sionista”, aveva riferito un portavoce da Gaza City.
Una timida apertura arrivata meno di un’ora prima del nuovo attacco da parte dello Stato ebraico, che ha colpito proprio due uomini della Jihad. Sale a dieci morti il bilancio dei palestinesi rimasti vittime degli attacchi di Tel Aviv da giovedì scorso, giorno dell’ attacco terroristico a due bus israeliani nei pressi della località turistica di Eilat, in cui erano morte otto persone.
Un’ora prima dell’ultimo raid il ministro delle Retrovie dello Stato ebraico, Matan Vilnai, aveva dichiarato: “Israele continuerà a colpire chi ci colpisce”, rivolgendosi in particolare proprio alla Jihad Islamica.