A Bologna, daal 29 agosto al 3 settembre, la rassegna teatrale "Riva Sud Mediterraneo". Protagonisti ragazzi arabi minorenni ospiti del carcere del Pratello. Il dirigente del centro giustizia minorile dell'Emilia Romagna: "La qualità dei risultati vale il rischio di fuga. Gli operatori avranno quattro occhi invece che due, ma ne vale la pena"
La rassegna teatrale intitolata “Riva Sud Mediterraneo”, che parte lunedì 29 agosto e si concluderà il 3 settembre, avrà come tema il Nordafrica, proprio in questi giorni in cui – a partire dalla piega che hanno preso gli avvenimenti in Libia – l’argomento è di stretta attualità. I ragazzi che stanno scontando una pena saranno attori nel primo degli spettacoli, quello del 29 agosto e poi faranno da aiuto-tecnico nei successivi, dove reciteranno invece dei professionisti.
“Tra i miei attori ho sempre avuto molti ragazzi arabi – spiega Paolo Billi, il regista che da anni anima il teatro tra i ragazzi detenuti – eppure proprio questa volta all’inizio ne avevo pochi. Poi la sorte ne ha portato alcuni al Pratello e lavorare con loro proprio mentre parliamo della loro terra è tutta un’altra cosa”. Il teatro del Pratello va avanti infatti da almeno 12 anni e, periodicamente, i ragazzi diretti da Billi presentano dentro le mura del carcere o nei teatri della città i loro spettacoli. “Quest’anno – spiega Paolo Billi – spenderemo 12.500 euro in parte finanziati anche dalle osterie della zona e poi soprattutto da Comune, Legacoop e Unipol. Certo all’inizio i progetti erano più ampi, ma poi la crisi economica ha ridotto il denaro a disposizione”.
Quando durante la presentazione della rassegna qualcuno chiede al regista se una delle cause del taglio dei fondi sia stata l’evasione dello scorso aprile, Billi rifiuta ogni legame tra quell’avvenimento e questa rassegna. Il 12 aprile, mentre si tenevano le prove per uno spettacolo coi detenuti del carcere per adulti di Bologna, uno degli attori era evaso e lo spettacolo era stato annullato con tutte le polemiche del caso.
Del resto sul rischio evasioni da parte dei ragazzini pare che al carcere del Pratello abbiano le idee molto chiare: “La qualità dei risultati vale il rischio di fuga e vale il fatto che gli operatori debbano avere quattro occhi piuttosto che due. L’istituzione è disponibile a pagare il rischio fuga purché si realizzino le attività del carcere”, spiega Giuseppe Centomani, il dirigente del Centro di giustizia minorile dell’Emilia Romagna.
Una dichiarazione, quella del numero uno della giustizia per i minorenni in Emilia Romagna, che mette al primo posto la rieducazione piuttosto che la punizione pura e semplice. La frase di Centomani ricorda inoltre la provocazione di due anni fa della direttrice dello stesso carcere minorile bolognese, Paola Ziccone: “Preferisco che i ragazzi evadano, piuttosto che si impicchino”, disse in un’audizione pubblica nel 2009, commentando il suicidio in un carcere minorile di Firenze, messo a confronto con una evasione di qualche mese prima avvenuta proprio al minorile di Bologna.
Ad ogni modo in questa rassegna il pericolo evasione sarà molto limitato anche perché, in questo caso, tra i ragazzi coinvolti solo uno viene dal carcere vero e proprio, gli altri cinque attori sono stati scelti tra quelli della Comunità pubblica per minori. La comunità, che sta sempre in via del Pratello a Bologna è una specie di limbo per quei ragazzi che l’hanno fatta grossa, ma ancora non si è deciso se e come punirli. Così stanno in via del Pratello, ma alla sera tornano a casa. Questo per almeno 2 mesi. “È una struttura penale, ma non detentiva, e vede passare 130 ragazzi ogni anno, più o meno 7 per volta”, spiega il direttore Lorenzo Roccaro.
Intanto la presentazione della rassegna è anche l’occasione per fare il punto sulle condizioni del carcere bolognese (l’unico minorile in regione), dove al momento sono rinchiusi 18 ragazzi (il 70 %stranieri) per una capienza massima di 24 posti. Al momento non c’è un problema di sovraffollamento, spiega Centomani, anche se la carenza di agenti fa sì che una zona nuova dell’edificio che potrebbe ospitare altri 24 ragazzi sia inutilizzata. Negli anni scorsi del resto, la carenza di personale aveva portato a stanze più affollate proprio perché gli agenti non potevano controllare più di un certo numero di stanze. Per l’autunno, manovra finanziaria permettendo, sono in arrivo rinforzi. “È previsto l’arrivo di altri agenti. Ne hanno promesso una decina, a me ne basterebbero 7-8”. Per il Pratello, fermo a trenta agenti, sarebbe ossigeno visto che ora gli agenti sono 30.
Per le informazioni sugli spettacoli della rassegna (che costano 5 euro l’uno)si può consultare il sito www.teatrodelpratello.it.