Vedo su Youtube un recente servizio del tgR della Rai sulla sanità nella Regione Veneto, settore in mano ad amministratori leghisti da qualche anno a questa parte. L’assessore alla sanità della Provincia di Rovigo (e qui invito gli spiritosi ad astenersi sul tema Rovigo Provincia) Guglielmo Brusco denuncia una delibera del 2007 a firma Zaia (allora assessore alla sanità), che regala bei soldoni alle cliniche private in cambio di minori ricoveri. Cosa significa? Significa che se tu fai meno ricoveri rispetto al 2005 prendi un bonus. Ma qui sorge un problema di aritmetica: se il bonus serve ad incentivare un risparmio, può l’entità del bonus superare l’entità del risparmio? In altre parole, questa geniale delibera creerebbe sprechi anziché risparmi. Secondo un calcolo di Brusco, nell’arco di 4 anni sono stati erogati oltre 200 milioni di euro che sembrerebbe una cifra ben minore rispetto al risparmio ottenuto, cifra che, non dimentichiamolo va a discapito della sanità pubblica, settore che in veneto è di ottimo livello e potrebbe esserlo anche di più. Insomma, in quattro anni, gli assessori leghisti hanno distribuito 200 milioni pubblici, pagati coi soldi di tutti, in mani private.
E’ stata chiamata in causa la Corte dei Conti e se ne saprà qualcosa di più. Ma ciò che io mi chiedo è perché mai stampa e televisione, così alacri nel riferire dei sacrifici economici dei poveri ventenni milionari del nostro campionato di calcio, non abbiano affrontato analisi di approfondimento di questo caso. In un periodo in cui si invitano gli stipendiati a 1000 euro a “fare sacrifici” come se prima non li facessero già, anche una previsione sbagliata può trasformarsi in uno spreco e certi sprechi potrebbero essere visti come non del tutto “fortuiti“.