Caro Giovanni,
dovresti vedere la gioia degli afghani quando, dopo anni di bombe e massacri, finalmente raggiunta la democrazia, possono accedere al pagamento dell’Irpef sulla prima casa e andare, col ticket da 50 euro, all’ospedale da campo per la risonanza magnetica.
Il burqa in Afghanistan non si indossa più, le donne liberate dalle forze Isaf, ora si coprono il capo e il volto col tanga e sono accompagnate a far la spesa dai marines. Anche qui la benzina un giorno aumenta di 1 euro, l’altro cala di 5 centesimi.
Le grandi opere vengono finalmente realizzate, come ad esempio l’autostrada Herat-Kandahar a ben cinque corsie, compresa quella per il somaro. Nell’ambito delle grandi opere, a Herat è stato inaugurato da Berlusconi e la Minetti il centro estetico “Il gluteo” per la liposuzione, che darà lustro al territorio richiamando moltissime donne dall’Europa per il ritocchino; centro attraverso il quale la presidenza del Consiglio creerà “Potenza della democrazia”, il primo concorso di Bunga Bunga del Medio Oriente.
Ma non è finita qui: è in costruzione la ferrovia Jalalabad-Kabul che traforando cento chilometri di montagne, porterà pomodori, cetrioli e patate nella capitale. E’ commovente vedere il tripudio di felicità della popolazione davanti a questa titanica impresa. Se penso a quello che è successo in Italia per un tunnel di cinquanta chilometri in Val di Susa, mi vien da piangere. Ma ora i soldati italiani per Natale, davanti a un cespo di insalata (ciò che è rimasto in Italia da mangiare dopo i costi della guerra e della politica) potranno dire “Io c’ero” e anche nel giorno dei morti diranno “Sì, lui c’era”.
La raccolta differenziata ha avuto sviluppi clamorosi, oltre l’umido ci sono i bidoni per le mani, per i piedi, per i nasi e i capelli, tutto viene riciclato. Un grande inceneritore per cadaveri rimasti intatti, che darà luce a tutta Kabul, verrà inaugurato dal ministro Frattini. Brunetta invece, che era stato incaricato di snidare i fannulloni di stato, a Kabul, spaventato da un missile terra-terra passatogli a 5 centimetri dal naso, è tornato in Italia. Bersani, che era stato invitato a organizzare l’opposizione nel parlamento afghano, dopo aver saputo che chiedendo i rimborsi elettorali ti tagliano la gola, ha desistito ed è tornato a Roma, con D’Alema che non ha accettato incarichi perché in Afghanistan ha scoperto che non c’è il mare.
Gli americani continuano come sempre a bombardare in qua e in là, perché per loro, le guerre non finiscono mai, ma ogni volta che sbagliano bersaglio chiedono scusa, anzi sorgerà prossimamente, per massacri ed affini, il Ministero del Perdono, presieduto da Rosy Bindi con il generale Petraeus.
Le arti figurative, data la polvere, stanno avendo uno sviluppo eccezionale, i Morandi sono andati alle stelle e si è manifestata con successo una nuova tendenza estetica: il “Polverismo”, dove il quadro e la scultura vengono letteralmente polverizzati con bombe artigianali e fucili mitragliatori.
Insomma è tutto un proliferare di iniziative senza tregua, tanto che il Pil afghano, dopo l’apertura della Borsa e la coltura intensiva del papavero da oppio, è schizzato alle stelle, facendo invidia alla Cina e all’India. Del resto l’Afghanistan è l’unico paese senza debito pubblico, anche perché qui, se i Talebani beccano quei coglioni delle agenzie di Rating, la Borsa gliela riempiono loro.
Dall’alba di un nuovo giorno
Tuo Sandro