Il governo algerino conferma: "I familiari del raìs sono da noi". Un altro figlio del colonnello, Khamis, sarebbe stato ucciso, colpito da un elicottero Apache della Nato. Intanto gli abitanti di Misurata protestano contro la decisione del Cnt di nominare come capo della sicurezza a Tripoli un ex generale lealista che aveva guidato in città il violento assedio
Sul dopo regime è atteso oggi a Bengasi l’ad di Eni Paolo Scaroni per firmare con il Consiglio nazionale transitorio un accordo che prevede, tra l’altro, forniture di gas e benzina per le esigenze della popolazione locale.
LA CRONACA ORA PER ORA
20.11 – Insorti: “Algeri compie atto di aggressione”
I ribelli si scagliano contro il governo algerino, reo di aver ospitato la famiglia del raìs. “L’accoglimento di familiari del colonnello Muammar Gheddafi in Algeria – dichiarano fonti vicine agli insorti – è equiparabile a un atto di aggressione”, e aggiungono “chiederemo l’estradizione dei familiari del colonnello”.
19.32 – Algeri: “Figlia di Gheddafi ha partorito”
L’Algeria avrebbe autorizzato il passaggio della famiglia Gheddafi nel proprio territorio “per motivi umanitari” dal momento che la figlia del rais, Aisha, avrebbe appena partorito.
18.55 – Algeri: “Famiglia di Gheddafi è da noi”
Il ministero degli Esteri dell’Algeria conferma: “La moglie del colonnello Muammar Gheddafi e tre dei suoi figli, tra cui Aisha, sono entrati oggi in territorio algerino”.
18.31 – Online libico: “Insorti vicino nascondiglio del raìs”
Gli insorti sarebbero vicini al luogo in cui si nasconde Muammar Gheddafi. Lo riferisce l’edizione on line del quotidiano ‘al-Sharq al-Awsat’, secondo il quale a indicare il nascondiglio del raìs sarebbe stato Muhammad Isawi, generale dell’esercito arrestato a Tripoli.
18.22 – Voci ancora su Gheddafi in Algeria
Gheddafi si troverebbe in questo momento in Algeria. Fonto libiche avvalorerebbero le voci circolate nei giorni scorsi. A passare il confine sarebbero stati la moglie del colonnello, la figlia Aisha e i figli Saif al Islam, Hannibal (con la moglie) e Mohammad (anche lui con la moglie).
18.13 – Fonti libiche: figlio del raìs ucciso
Khamis Gheddafi, figlio del raìs, sarebbe – secondo fonti diplomatiche – quasi certamente stato ucciso durante la ritirata dalla capitale sulla strada verso Bani Walid. Sky ha diffuso la notizia che Khamis sarebbe stato colpito da un elicottero Apache della Nato.
18.10 -Gheddafi potrebbe essere a Bani Walid
Gheddafi sarebbe nella città di Bani Walid. Centro che si trova ad un centinaio di km a sud-est di Tripoli. Il colonnello, secondo l’Ansa, sarebbe con il figlio Saadi.
17.36 – Coalizione: “Conflitto non è finito”
“La guerra non è finita. E’ necessario altro aiuto”. E’ quanto sostengono dal vertice di Doha i capi di Stato maggiore della coalizione dei paesi impegnati militarmente in Libia. “Le operazioni comuni – recita una nota – sono ancora necessarie per eliminare i resti del regime libico”.
17.13 – Sta per riaprire ambasciata Gb Tripoli
L’ambasciata britannica a Tripoli sta per riaprire: ne dà notizia un comunicato del ministero degli esteri di Londra. I britannici si erano ritirati da Tripoli all’inizio dell’ insurrezione.
17.07 – Arrivati a Roma i 3 italiani liberati
I tre italiani rilasciati dopo un mese di prigione a Tripoli, sono rientrati oggi a Roma. I tre verranno presto ascoltati nell’ambito dell’indagine aperta oggi dalla procura di Roma.
16.46 – Croce rossa: “Centinaia di prigionieri fatti da insorti”
Il Comitato internazionale della Croce Rossa denuncia: “Abbiamo indicazioni secondo le quali i ribelli detengono diverse centinaia di prigionieri e molti di loro sono stranieri” Stranieri provenienti in particolare dall’Africa subsahariana, ha detto all’Afp il portavoce del Cicr Steven Anderson.
16.33 – Tripoli, riaperta ambasciata Francia
L’ambasciata francese a Tripoli ha riaperto oggi. Riapre dopo una settimana dall’entrata degli insorti nella capitale nordafricana.
16.32 – Numero uno della Bce libica passa con insorti
Il governatore della Bce libica, M.Zaroug, è passato con gli insorti di Bengasi. E’ stato lo stesso governatore ad annunciarlo in diretta in un’intervista all’emittente ‘al-Arabiyà.
16.29 – Ministro Eseteri tedesco verso dimissioni
Guido Westerwelle, ministro degli Esteri tedesco, potrebbe dimettersi per alcune improvvide dichiarazioni sulla caduta del regime Libico. Westerwelle è stato criticato dal parlamento di Berlino prima per aver misconosciuto il ruolo dell’intervento militare della Nato nella caduta del regime libico, e poi lo lodato, in ritardo, sconfessando la politica di non-intervento del governo Merkel.
16.12 – Italiani liberati, magistrati romani aprono fascicolo
Il procuratore aggiunto di Roma, Pietro Saviotti, ha aperto un fascicolo processuale sul caso dei tre italiani arrestati in Libia dalle truppe lealiste circa un mese fa, poi liberati dai ribelli. Non si ipotizza alcun reato per ora.
15.40 – Eni firma memorandum con il Cnt
L’accordo mira a ricreare le condizioni per la rapida ripresa delle attività di Eni nel Paese e per far ripartire il gasdotto Greenstream, che trasporta gas dalla costa libica a quella italiana. In cambio, Eni fornirà prodotti petroliferi raffinati e aiuti medici al CNT, per contribuire ai bisogni essenziali e più urgenti della popolazione libica.
14.50 – Colloquio al Cairo tra numero due del Cnt e il Ministro degli Esteri algerino
Mahmud Jibril, il numero due del consiglio dei ribelli, si è incontrato nella capitale egiziana con il responsabile degli esteri algerino Murad Medelci, a margine di un summit della Lega araba. Alcune voci diffuse nei giorni scorsi davano Muammar Gheddafi proprio in Algeria, ma erano state smentite e il Ministro si è affrettato a bollarle come false.
14.00 – Appello di Amnesty: “Conservare gli archivi delle prigioni”
I documenti d’archivio delle prigioni libiche rischiano di andare persi a causa delle pessime condizioni in cui si trovano i centri di detenzione. La delegazione di Amnesty International lancia un monito al Cnt: “Bisogna proteggere in luoghi sicuri queste prove che possono essere di grande importanza per eventuali futuri processi relativi ai crimini commessi durante il regime dal colonnello Gheddafi”. Inoltre, ha aggiunto il portavoce dell’associazione Claudio Cordone, “questi documenti potrebbero far venire alla luce informazioni sui prigionieri scomparsi in Libia negli ultimi decenni”.
13.57 – Trovata la balia del nipote di Gheddafi sottoposta a orribili torture
Una troupe della Cnn ha trovato in un complesso residenziale appartenente alla famiglia Gheddafi Shweyga Mullah, la balia del figlio di Hannibal Gheddafi, in condizioni di salute disperate. La donna è fortemente denutrita e aveva sul volto i segni dei maltrattamenti subiti. Ha raccontato di essere stata legata mani e piedi e coperta di acqua bollente da Hannibal e sua moglie Alina, per essersi rifiutata di picchiare il loro figlioche continuava a piangere.
13.56 – Riaperta ambasciata francese a Tripoli
Dopo circa sei mesi di chiusura il Ministro degli Esteri francese Bernard Valero ha annunciato la riapertura dell’ambasciata nella capitale libica
13.34 – Abitanti di Misurata in rivolta contro le nomine del Cnt a Tripoli
Circa 500 abitanti di Misurata sono scesi in piazza e stanno protestando contro il Consiglio Nazionale Transitorio: contestano la decisione di nominare un ex generale del regime, Albarrani Shkal, a capo della sicurezza di Tripoli. Radunati in Piazza dei Martiri, i manifestanti gridano che “il sangue dei martiri e’ stato tradito”. E’ la prima protesta contro i nuovi vertici della Libia. Il quotidiano britannico Guardian riferisce che anche il Consiglio cittadino ha presentato un formale reclamo al Cnt, avvertendo che se la nomina sara’ confermata i ribelli provenienti da Misurata attualmente schierati nella capitale si rifiuteranno di eseguire gli ordini. Misurata fu sottoposta a un duro e lungo assedio dalle milizie di Gheddafi. Secondo il Cnt però l’ex generale lealista gia’ a maggio decise segretamente di passare dalla parte degli insorti, facendo arrivare a Bengasi preziose informazioni.
12.43 Merkel: “Faremo quanto in nostro potere per fornire assistenza umanitaria alla popolazione libica”
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato ufficialmente la sua partecipazione al vertice”Amici della Libia” previsto a Parigi il 1 settembre. Lo ha detto la sua portavoce, Steffen Seibert spiegando che “il governo tedesco si è rallegrato per la vittoria dei ribelli” e che farà tutto il possibile per fornire assistenza sanitaria agli abitanti. La Germania si era invece astenuta nel voto sulla risoluzione 1973 con cui lo scorso marzo è stato deliberato l’intervento militare.
12.07 – “A Tripoli pericolo di un’epidemia sanitaria senza precedenti”
A lanciare l’allarme è l’Unicef secondo cui il principale problema è l’emergenza idrica. L’agenzia delle Nazioni Unite ha distribuito nella capitale circa 23mila bottiglie d’acqua, altre 90mila saranno consegnate nel corso della giornata di oggi. Ma nonostante questo il responsabile dell’ufficio Unicef in Libia, Christian Baslev – Olesen avverte: “Rimaniamo estremamente preoccupati per la situazione poiché ci dovrebbe essere una carenza d’acqua nei prossimi giorni, che potrebbe trasformarsi in un’emergenza idrica senza precedenti”. Intanto è in corso una valutazione della situazione in cui versano i pozzi d’acqua nel territorio. L’Unicef ha anche lanciato una raccolta di fondi: servono 20,5 milioni di dollari per fronteggiare le necessità di donne e bambini.
10.32 – Ribelli nei sobborghi di Sirte negoziano resa città
I ribelli libici si avvicinano a Sirte e sono ormai entrati in alcuni sobborghi della città natale di Muammar Gheddafi, dove potrebbe nascondersi il colonnello. I rivoltosi hanno conquistato Bin Jawad 100 chilometri a est e allo stesso tempo stanno negoziando con le tribù la possibile resa di Sirte.
10.01 – Saif al-Islam Gheddafi tra Iacuzzi e Champagne
In Libia il consumo di alcol è illegale, ma non per i figli di Muammar Gheddafi: nella villa estiva di Saif al-Islam, sulla costa occidentale di Tripoli, bottiglie di champagne e whisky di marca trovano spazio tra Jacuzzi di prestigio e cristalli. Lo ha constatato l’inviato Ansa. La casa, a picco sul mare, si trova ai margini del resort extralusso “Regata”: una Jacuzzi blu incastonata tra le rocce troneggia sulla spiaggia, mentre all’interno dell’edificio spicca un’altra vasca mozzafiato. Ovunque cristalli, divani e lampadari di alto design, mentre dalle immense vetrate il sole filtra al tramonto colorando le mura di rosa. La baia sottostante, così come tutta l’area recintata, era inaccessibile anche agli amici e agli ospiti dei figli del rais, che trovavano alloggio nella parte orientale del resort. Altre due ville erano di Mohammed, una posta sulla collina, un’altra a pochi metri dal mare. L’area è circondata da un muro di cinta su cui spiccano le immagini del rais. Ora tutte le ville sono occupate dai ribelli, in particolare quelli di Misurata, la ‘città martire’, che ha patito per mesi l’assedio delle forze lealiste con decine di vittime, tra cui anche dei giornalisti stranieri.
09.43 – Cnt: “Gheddafi è ancora pericoloso”
Muammar Gheddafi rappresentaancora una minaccia per i libici e per il mondo intero: lo ha detto oggi il presidente del Consiglio di transizione MUstafa Abdeljalil. Parlando ad un incontroavuto a Doha, nel Qatar, con i rappresentanti dei paesi che hanno sostenuto l’insurrezione libica, Abdejalil ha chiesto alla Nato di continuare ad appoggiare il movimento. “Chiedo che la Nato e i suoi alleati continuino a proteggerci da questo tiranno”, ha detto Abdeljalil. Oggi a Doha si vedono i responsabili militari dei paesi coinvolti nelle operazioni in Libia per fare il punto della situazione a circa una settimana dalla presa di Tripoli da parte degli insorti. La caccia a Muammar Gheddafi continua senza sosta ma il Consiglio di transizione ha più volte sostenuto di non sapere dove si nasconda, e ha offerto una taglia di 1.3 milioni di dollari e l’amnistia a chiunque catturi o uccida Gheddafi. Abdeljalil si è recato ieri nel Qatar e negli Emirati, i due soli paesi arabi che hanno partecipato alla coalizione internazionale per la Libia.
08.58 – Capo di Stato maggiore abbandona Gheddafi
Il generale Massoud Abdelhfid, capo delle forze armate di Muammar Gheddafi, ha abbandonato il colonnello. Lo ha confermato a SkyTg24 il figlio del generale. Massoud Abdelhfid, stando a quanto si apprende, ha formato un consiglio militare transitorio per la Libia meridionale e centrale. Alcune guarnigioni, tra le quali quelle di Sirte (città natale di Gheddafi) e Sebha, avrebbero già aderito al consiglio militare.
01.36 – Bombardamento Nato nei pressi di Tripoli
Una mezza dozzina di violenteesplosioni sono risuonate verso l’una di notte a Tripoli poco dopo il passaggio di un aereo della Nato. Il bombardamento lascia presumere la presenza di forze pro-Gheddafi nei pressi della capitale libica.
00.58 – Nato: “Abbiamo bombardato sirte anche ieri”
Dopo venerdì e sabato, anche ieri aerei della Nato hanno bombardato Sirte. Lo ha riferito, un portavoce dell’Alleanza atlantica riferendosi alla roccaforte lealista e città natale di Muammar Gheddafi. “Stiamo dedicando grande attenzione a quello che accade a Sirte perchè sappiamo che lì ci sono residui del regime”, ha detto ieri il portavoce.