Scrive Luigi Guiso, ottimo economista, sul Sole 24 Ore di oggi: “Tutti… reclamano politiche per la crescita. Ma c’è spesso un malinteso su cosa siano… Vi sono almeno due idee… Politiche di domanda – nel senso keynesiano… che contribuiscono a sostenere il livello della spesa interna per consumi e investimenti… Un secondo gruppo, al quale mi iscrivo, propugna idee diverse, non di sostegno alla domanda, bensì di sostegno all’offerta di beni. Chi raccomanda queste politiche non pensa tanto… alla grave fase ciclica che attraversa il paese, ma al fatto che l’Italia cresceva poco… prima del 2008. Chi reclama queste politiche ritiene che… la crescita… può avvenire solo migliorando la capacità di produrre delle imprese”.

La crisi – dice Luigi Guiso – è causata da un violento calo dei consumi e – in conseguenza – degli investimenti delle imprese (in macchinari e impianti). Vero. I clienti delle imprese (noi), spaventati dal futuro, risparmiano troppo e tutti assieme: così facendo affossiamo l’economia. La crisi, dunque, non ha nulla a che vedere con la capacità produttiva delle imprese (offerta). Imprese e lavoratori sono già in grado di produrre molto di più: almeno quanto producevano nel 2007, prima della crisi.

Ma, dice Luigi Guiso, quando la domanda tornerà a livelli normali – “nel medio termine” – le imprese ricominceranno ad investire, ampliando la propria capacità di offerta, assorbendo i disoccupati… Occorre prepararsi fin da adesso e, dice Guiso, eliminare ogni ostacolo al dispiegamento delle energie imprenditoriali… adottando… le riforme strutturali”.

Benissimo.

Luigi?

C’è un problema. La domanda non torna a livelli normali. La crisi si trascina penosamente da tre anni (“medio termine? Uh!), causando grandi sofferenze e rischi di nuovi avvitamenti. Questo non era previsto!, sembra dire Luigi Guiso. Che però un rimedio ce l’ha:

La trasformazione dell’offerta… può avere effetti immediati… Le migliori aspettative di reddito… sosteranno la domanda di consumo e investimento oggi!”

Riassumiamo.

C’è una tempesta. Sta affondando molte barche. La gente annega. Abbiamo una strategia? “E’ bene essere chiari fin da subito: non c’è spazio per… politiche [contro la crisi, ndr]”

Però Luigi Guiso ha buoni consigli da dare: per quando la tempesta… si sarà placata: dobbiamo farci trovare pronti, con un motore più potente! Nel medio termine… Ma oggi? Questi economisti non hanno nulla da offrire sulla crisi attuale, pur riconoscendo che è grave. Ma pochi lo dicono: di solito confondono le idee ai lettori. Ci voleva una persona onesta, come Luigi Guiso, perché potessimo leggere la verità.

Ops! Mi sono sbagliato. Chiedo scusa. Avevo dimenticato: l’ottimismo, certo! E la fiducia nel futuro. Generati… ad esempio? “[Il futuro] afflusso di nuovi brevetti [conseguenza di] una riforma del sistema di ricerca… sosterrà [oggi] la domanda di consumi”.

Come dire: “Sapere che domani avremo motori più veloci, da utilizzare quando il mare sarà calmo, darà oggi nuova energia a quelli che stanno affogando”. Auguri!

La manovra in discussione in Parlamento sarà anche iniqua, ma almeno fosse utile… Ora, lo so: i politici saranno anche tutti corrotti e inetti… Ma se uno di loro, piovuto da Marte, volesse davvero risolvere la crisi, e si rivolgesse agli esperti… Secondo voi?

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