Muore in un cantiere e il titolare della ditta viene arrestato per omicidio colposo. E’ la prima volta che il responsabile di un’impresa edile finisce in manette a causa della mancanza di sicurezza. A chiedere la convalida dell’arresto e della misura cautelare in carcere per Renato Ndreu, 36enne di origini albanesi e residente in provincia di Firenze, è il sostituto procuratore Christine Von Borries. La vittima è un suo connazionale, Ndroc Gomila, 44 anni, sposato e padre di tre figli, deceduto dopo un volo di nove metri dal tetto di un capannone della Veca group srl, in via Niccoli, a Castelfiorentino nella provincia di Firenze.
L’azienda della Valdelsa si era rivolta alla Iperasfalti, della quale è titolare Ndreu, per un lavoro di manutenzione. Un intervento all’apparenza piuttosto semplice. Ma su quel tetto da riparare, secondo la procura, Ndroc non sarebbe dovuto salire. O meglio, non a quelle condizioni. La caduta avvenuta lunedì mattina, stando agli accertamenti dei carabinieri di Empoli e dell’Asl, è stata causata dal cedimento di una lastra in vetroresina sulla quale l’operaio stava camminando senza alcuna protezione.
Secondo il magistrato, se il datore di lavoro avesse accertato, in precedenza, la stabilità del tetto (se la copertura avesse avuto o meno “la resistenza sufficiente a sostenere il peso dell’operaio”) Ndroc sarebbe ancora vivo. Tra le motivazioni della richiesta di convalida al gip – oggi si terrà l’udienza – anche il fatto che la Iperasfalti avrebbe violato le norme in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro “omettendo di predisporre misure di protezione collettiva”. Inoltre il titolare non avrebbe garantito al suo operaio, “non regolarmente assunto ma dipendente di fatto – si legge nella richiesta di convalida – una formazione sufficiente in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. Tra gli elementi che pesano sul titolare della ditta, infine, ci sono la quasi-flagranza (il titolare era presente al momento dell’incidente, anche se a suo avviso il dipendente sarebbe salito sul tetto a sua insaputa) e il fatto che il datore di lavoro della vittima abbia alcuni precedenti penali che aggravano ulteriormente la sua posizione.