Opera pressochè unica in Italia, costata 110milioni di euro inaugura il 15 ottobre prossimo dopo un anno di rinvii, polemiche politiche e una serie di problemi sulla sicurezza che hanno fatto saltare l'inaugurazione del 11 settembre 2010. La Società del Palazzo dei Congressi che lo gestisce: “struttura fondamentale per proiettare la provincia di Rimini nell’elite delle destinazioni congressuali internazionali”
Ebbene, ora ci siamo. La Società del Palazzo dei Congressi, del gruppo Rimini Fiera, comunica infatti che “la cerimonia di inaugurazione del nuovo Palacongressi di Rimini avverrà nella giornata di sabato 15 ottobre”, fissando a “domenica 16 l’apertura alla città con il coinvolgimento dell’intero territorio”. Per ora nessun appuntamento congressuale è stato fissato: dalla società fanno sapere che “è ancora presto, sul cartellone stiamo tuttora lavorando”.
Ad essere pignoli, si registra un nuovo ritardo. Ad inizio estate, infatti, il presidente della Fiera Lorenzo Cagnoni aveva ipotizzato un Palas già aperto “entro luglio”, con la cerimonia di inaugurazione fissata in “settembre”. Inaugurazione a cui, questo da oggi è certo, sono stati invitati il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e il governatore Vasco Errani. Nei mesi scorsi si era parlato di ben altri ‘big’, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al premier Silvio Berlusconi, ma, viste come si erano le messe le cose, oggi nessuno si formalizza.
Come emerso durante le scorse settimane, ciò che conta è che gli ultimi adempimenti formali per risolvere la grana Palas siano stati archiviati. “Dopo aver ritirato, a fine luglio, il certificato di conformità sismica, in agosto s’è svolta la visita e la relativa autorizzazione da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza per il Pubblico Spettacolo, seguita dall’ottenimento del certificato di agibilità emesso dal Comune di Rimini”, precisa la società della Fiera riminese. Dunque, si conclude l’opera di “costruzione” e di “definitiva disponibilità” della “più grande struttura congressuale italiana costruita ex novo”, viene rimarcato in una nota.
Il presidente della Fiera riminese, Lorenzo Cagnoni, dopo innumerevoli annunci a vuoto non può nascondere la propria soddisfazione: “Sappiamo tutti quanti ostacoli siano stati affrontati e superati per il raggiungimento di questo momento, ma oggi vincono la soddisfazione e l’orgoglio. Ora stiamo lavorando ad un’inaugurazione che- sottolinea il presidente- vorremmo fosse una grande festa per la nostra gente, momento di coesione intorno ad un’opera straordinariamente bella, nata al centro del progetto di riqualificazione di un’area importante della città, simbolo del desiderio di ripartire verso nuovi traguardi comuni”. Anche sui dettagli della festa, al momento poche indiscrezioni.
L’anno scorso l’inaugurazione era stata fissata prima all’11 settembre, poi al 25: Antonella Ruggiero venne chiamata come artista di punta, affiancata da uno spettacolo gratuito con tanto di esibizione di artisti circensi incaricati di dar vita ad un vero e proprio gala du cirque. Per uno show intitolato ‘Stralunato recital’, oltre alla Ruggiero erano stati ingaggiati i musicisti dell’Arkè String Quartet (Carlo Cantini violino e Valentino Corvino al violino, Sandro di Paolo alla viola, Enrico Guerzoni al violoncello, Mark Harris al pianoforte e Ivan Ciccarelli alle percussioni). Il gran finale era stato risolto con i fuochi d’artificio. Tutto saltato, ma è acqua passata.
Quest’anno l’evento potrebbe conoscere un’impostazione analoga. In ogni caso, il programma dettagliato dell’inaugurazione sarà reso noto nelle prossime settimane e “coinvolgerà pienamente i cittadini”, precisa la Società del Palazzo dei Congressi definendoli “beneficiari di quella che si presenta come una struttura fondamentale per proiettare definitivamente la provincia di Rimini nell’elite delle destinazioni congressuali internazionali”.
Ma chi pagherà i danni diretti dei ritardi che ci sono stati? Stando alle rassicurazioni di Cagnoni, sarà la ditta Cofely, quella che avrebbe dovuto consegnare l’opera chiavi in mano nei tempi prestabiliti. Insomma, si apriranno nuovi contenziosi. Eh sì che per garantire la stabilità della “astronave” a suo tempo era sceso a Rimini il maxi responsabile del collaudo, l’illustre Antonio Migliacci: “Le staffe dei pilastri del palazzo sono inutili e non necessarie- aveva dichiarato l’ingegnere con riferimento ai rilievi specifici della Procura- perché non hanno alcuna funzione sulla sicurezza della struttura, collaudata e pienamente agibile”.