Non vorrei essere nei panni di Diego Anemone ora che l’ex ministro Scajola ha saputo dai giudici che alle sue spalle è accaduto quel che neanche sospettava.

Vatti a fidare degli amici. Ti volti e quelli ti accoltellano con 80 assegni circolari, profittando di un notaio con il doppio ingresso e di un architetto con la tripla vita.

Addio a un’amicizia. Perché non è solo la casa da 1,7 milioni di euro a dileguarsi in questa storia Nella casa – bruttina per la verità, ma con vista Colosseo – neanche ci vive più, ci ha fatto sapere: “Ci dormo soltanto”.

È fatto così Scaj: appena sveglio, corre a fare colazione da qualche parte e poi sta in giro tutto il giorno e torna in via del Fagutale solo dopo cena, a notte alta, e tutte le stanze sono vuote a eccezione di un letto, una lampadina, un pigiama.

Ma non è neanche questo a disseccare quella generosità che Marco Biagi apprezzava. Ricorderete che tra la contabilità del puntiglioso Anemone, oltre alla grana per il regalo grosso, erano annotati anche gli spiccioli per i regali piccoli. Tra loro ne compariva uno che aveva commosso Scaj per l’affettuosa delicatezza del pensiero casalingo e che svanirà anche lui come un bel sogno, addio: il frullatore.

Il Fatto Quotidiano, 31 agosto 2011

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

“Non criticate il candidato filmato col boss”
L’ultima “sentenza” dei probiviri del Pd

next
Articolo Successivo

Casa con vista Colosseo,
Scajola schiva il colloquio con i giudici

next