“Purtroppo noi disponiamo di una stampa di sinistra e di un’opposizione di sinistra anti italiana”. Così si è sfogato il premier Silvio Berlusconi commentando le critiche alla manovra che da più parti gli sono piovute addosso dopo l’ennesima correzione. Il Cavaliere ha aggiungo anche che la sinistra “accusa il governo di caos quando invece stiamo lavorando per una manovra che sia la meno pesante e la migliore possibile”. Poi ha concluso: “Quello che fanno i giornali di sinistra a questo paese è criminale”.

Arriva subito la replica del segretario del Pd Pier Luigi Bersani: “Non ho più parole, bisogna che Berlusconi vada a casa e ci sia un’altra soluzione perché siamo alla totale irresponsabilità e alla totale incomprensione della drammaticità del momento”. Il segretario Pd ripete che il governo “non è in grado di guidare la barca in questa bufera”.

Sul fronte della manovra, il presidente del consiglio si è dichiarato disponibile ad accogliere le proposte altrui. Ma ha anche preannunciato un’altra possibile modifica, da giorni tirata in ballo, finora solo a parole: l’aumento dell’Iva. “E’ una riserva”, ha detto il premier, “che noi non abbiamo utilizzato, ma passando dal 20 al 21 per cento ci sono 4 miliardi in più nelle casse”. Poco dopo l’ipotetico aumento di percentuale ventilato dal premier è salito ancora, al 22 per cento, “per tre mesi”. E si tratta di una misura, ha aggiunto, “che il Presidente del Consiglio può attuare con un decreto da un momento all’altro”. Per il premier l’aumento dell’Iva sarebbe una “clausola di salvaguardia assoluta per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013”.

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