È iniziato il conto alla rovescia per i test d’ammissione all’università. Anche quest’anno un esercito composto da decine di migliaia di aspiranti studenti arriverà a Bologna per tentare di accaparrarsi al primo colpo una seggiola nelle aule dell’Alma Mater. Un’impresa non facile visto il rapporto tra il numero (da record) dei candidati e i posti disponibili.
I primi a cimentarsi con le prove saranno gli aspiranti medici e odontoiatri, consapevoli che a farcela sarà solo uno su sette. L’appuntamento è per lunedì mattina alla Fiera di Bologna, dove 2937 candidati si contenderanno i 403 posti disponibili per la laurea di Medicina e Chirurgia e i 32 per il corso di Odontoiatria.
I numeri parlano chiaro: circa mille iscritti in più rispetto agli anni precedenti (nel 2009 a Bologna si presentarono 1963 aspiranti matricole di Medicina e Chirurgia) confermano il trend che va avanti ormai da diversi tempo e che vede i neodiplomati preferire le facoltà mediche, più sicure dal punto di vista lavorativo. Una tendenza che non tocca solo l’Alma Mater. L’università più gettonata dai futuri camici bianchi è la Cattolica del Sacro Cuore di Roma dove gli iscritti al test di medicina dono 7.333 per 282 posti. In altre parole, entrerà solo 1 su 26 . Numeri simili alla Sapienza, dove gli aspiranti studenti di Medicina e di Odontoiatria sono 7369, ma i posti solo 861.
La forte competitività è dovuta al fatto che ogni ateneo è costretto a limitare l’accesso per rispettare il tetto imposto dal Ministero dell’Istruzione, che quest’anno ha previsto in totale 9501 studenti di Medicina.
Le prove saranno uguali per tutti da nord a sud. Ottanta domande a risposta multipla su quattro materie: cultura generale e ragionamento logico; biologia; chimica; fisica e matematica. L’esame sarà unico per Medicina e per Odontoiatria ma con due graduatorie distinte e con una soglia minima di 20 punti.
Quella di lunedì dà ufficialmente il via alle tante prove per l’accesso ai corsi a numero programmato. Una lista che quest’anno si è allungata a causa della riforma voluta dal ministro Gelmini. Alcune facoltà infatti sono state costrette a mettere dei paletti all’ingresso per riuscire a rispettare i requisiti previsti dalla legge. Solo a Bologna i posti al bando sono circa 5000 distribuiti in 13 facoltà. Tra le new entry più importanti c’è il corso triennale di Lingue e Letterature Straniere, dove per la prima volta saranno ammessi solo 570 studenti selezionati dalla prova in programma l’8 settembre.
E nonostante manchi ancora qualche giorno all’avvio delle prove negli atenei pubblici, il Codacons ha già fatto sapere di voler preparare una class action. Secondo il coordinamento di associazioni per la difesa dei consumatori, i test d’ammissione “sono lesivi del diritto allo studio e alle professioni garantito dalla Costituzione, e del libro accesso alle professioni tutelato dalle direttive comunitarie”. Il Ministero, dunque, è avvisato: “Se sarà ammessa la class action, non solo ci saranno una valanga di adesioni da parte degli studenti universitari non ammessi alle varie facoltà, ma si tratterà anche degli ultimi quiz”.