Il New York Times e Der Spiegel spiegano agli imprenditori che investire in Italia non conviene a causa della burocrazia. Internazionale (santi subito!) ha ripubblicato questi due articoli che sono molto istruttivi. Raccontano cose che ogni italiano sa bene. Ad esempio, che una pratica elementare come quella relativa alla tassa sui rifiuti può diventare un incubo burocratico che dura anni.
Il ragionamento di questi giornalisti è semplice: perché investire in un Paese dove comandano le clientele? Un posto dove per incassare un credito devi affrontare un procedimento legale che dura almeno 9 anni? Una strana nazione dove funzionari pubblici e politici possono mettersi di traverso, attaccarsi a cavilli e bloccare qualunque attività, grazie a regolamenti capziosi, nebbiosi, disposizioni applicative ondivaghe che si sovrappongono, si annullano, si nascondono nelle pieghe delle disposizioni transitorie, degli allegati in specifica, delle informative interpretative…
È ora che noi italiani ci si renda conto che il resto del mondo ci guarda stupito! La descrizione che gli stranieri fanno della nostra burocrazia e del nostro sistema di leggi, regolamenti e processi è farsesca e ridicola in modo umiliante per il mio spirito di patria!
Ed è ora che la sinistra metta al primo posto la battaglia contro la burocrazia. Lo so che ci sono tante altre battaglie molto importanti, forse strategicamente più importanti della lotta contro la burocrazia. Ma in questo momento di crisi allucinante la burocrazia è un costo che non possiamo sostenere. E’ la falla che affonda la nave.
Non possiamo usare come moneta l’Euro e stare dentro l’Unione Europea e contemporaneamente rinunciare ai vantaggi maggiori che l’Unione Europea ci offre. Facciamo parte di un mercato unico ma restiamo fuori dagli investimenti degli imprenditori europei. E, grazie all’inefficienza figlia della burocrazia, mentre continuiamo a pagare le nostre tasse all’Ue perdiamo miliardi di finanziamenti europei perché siamo incapaci di gestirli in modo sensato e buona parte dei finanziamenti che riceviamo li buttiamo al cesso perché vanno a ingrassare disonesti, incapaci e corrotti.
E oltretutto il nostro Paese sta sempre più guadagnando la fama di repubblica delle banane (in tutti i sensi bananeschi) e questo nuoce al marchio Italia, erode la credibilità dei nostri prodotti, danneggia il turismo…
Non possiamo più permettercelo. Non possiamo continuare a pagare tutti l’enorme tassa dell’inefficienza dell’amministrazione pubblica, della giustizia e il delirio iperburocratico. Semplicemente perché costa troppo e i soldi sono finiti.
Inoltre, la riforma incentrata sulla razionalizzazione della burocrazia in favore dell’efficienza è a costo zero. Si tratta di semplificare le procedure e si ottiene addirittura un taglio immediato dei costi.
Da anni il senatore D’Ambrosio (ex pool Mani Pulite) ha presentato un pacchetto di leggi in Parlamento che semplicemente snellendo le procedure processuali abbrevierebbero del 15% i tempi della giustizia e renderebbero immediatamente disponibili per le casse dello stato le ricchezze sequestrate alla mafia. Il tutto tagliando pure i costi attuali di gestione dei processi e del sequestro di beni. Risparmi e guadagni di più!