Dopo le manifestazioni di quest’estate e la “città delle tende” di Boulevard Rotschild a Tel Aviv, non si ferma la protesta degli indignati israeliani. Il movimento è composto da molte anime diverse, associazioni studentesche, sindacati, gruppi politici che si rifanno a schieramenti anche distanti. Le tende, la vita comune, il fermento continuo degli ultimi mesi, sono stati un laboratorio dove dar vita a nuove idee e cercare di elaborare una piattaforma sociale comune. E’ così che dalla protesta contro il caro affitti si è passati alla richiesta di più giustizia sociale. Come racconta Ofir, uno dei giovani indignati di Boulevard Rotschild, “molte nuove idee vengono prodotte, è questo che per noi è importante, capire che gli israeliani partecipano al gioco democratico, come mai era successo prima”. di Cosimo Caridi e Andrea Mazzia