E’ un romano di 52 anni il vandalo che sabato mattina ha danneggiato una parte della fontana del Moro in piazza Navona. Ha confessato, dopo essere stato individuato grazie all’identikit tracciato a partire dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. E ha aggiunto di aver colpito anche un altro monumento della capitale, la fontana di Trevi, con un sanpietrino.

La ragione del gesto vandalico? “Volevo attirare l’attenzione a causa di problemi personali che ho avuto per vicende con la magistratura”, ha detto alla polizia, aggiungendo di essere “rimasto sorpreso” dal fatto che nessuno dei passanti ha tentato di bloccarlo.

Intanto i lavori di restauro della fontana del Moro sono già iniziati, mentre il Comune, per bocca dell’assessore alla Cultura Dino Gasperini, fa sapere che si costituirà parte civile. I lavori di restauro dovrebbero procedere rapidamente visto che tutti i frammenti del monumento sono stati ritrovati e coincidono. Il danno, ha spiegato l’assessore, ammonta a migliaia di euro. “Chiederemo una pena esemplare – ha aggiunto Gasperini – la massima che si possa applicare. Tutto quello che sarà possibile fare noi lo faremo, perché questa Fontana è un bene che è patrimonio dell’umanità”. Stesso auspicio ha espresso anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha detto: “Mi auguro adesso che a questo criminale venga data una punizione esemplare, senza scarcerazioni facili, perché per difendere il nostro patrimonio artistico è necessario che sia evidente a tutti la gravità del reato. Chi colpisce un monumento artistico può essere capace di qualsiasi violenza e qualsiasi follia, quindi nessuna clemenza”.

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