Saranno ascoltati domani a Roma alcuni dei protagonisti della compravendita della casa di Claudio Scajola in via Fagutale, a pochi passi dal Colosseo. Quella che fu pagata “a insaputa” dell’ex ministro dello Sviluppo economico, come lui stesso dichiarò. Le audizioni sono condotte nell’ambito dell’inchiesta in cui lo stesso Scajola è indagato. In cima alla lista del procuratore aggiunto Alberto Caperna ci sono le sorelle Barbara e Beatrice Papa, proprietarie dell’immobile fino al 2004. Caperna intende ascoltare anche, come persone informate sui fatti, Gianluca Napoleone, il notaio che fece il rogito.

Secondo gli inquirenti, l’appartamento fu acquistato dall’ex ministro dello Sviluppo nel luglio di sette anni fa e pagato un milione e 700mila euro: 600mila da Scajola, il resto dal costruttore Diego Anemone (anche lui indagato per lo stesso reato), attraverso l’architetto Angelo Zampolini. Quest’ultimo, che potrebbe essere interrogato sempre domani, ha confermato ai pm di Perugia (nell’ambito di un patteggiamento di una condanna a undici mesi per favoreggiamento) di aver consegnato i 900mila euro, attraverso ottanta assegni circolari della Deutsche Bank, alle sorelle Papa. Domani verrà ascoltato anche Luca Trentini, un funzionario della Deutsche Bank, l’istituto dove Zampolini cambiò i contanti in assegni.

L’interrogatorio di Scajola è fissato per il 21 settembre, ma i difensori potrebbero evitare l’appuntamento in procura depositando una memoria. L’invito a comparire era stato emesso anche per interrompere i tempi della prescrizione. Potrebbe non avvenire, invece, l’interrogatorio di Anemone, che fino ad oggi si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere.

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