La manifestazione è giunta alla XV edizione. Tra le novità un focus sul mondo arabo con i giornalisti di Al Jazeera e uno sull'Africa
Settembre, mese di festival. Uno dei più attesi, fra tutti gli appuntamenti disseminati lungo la penisola, è il Festivaletteratura (www.festivaletteratura.it) quest’anno alla XV edizione, iniziato oggi a Mantova. Per l’occasione la città dei Gonzaga e del Mantegna triplica i suoi abitanti: ai 49 mila residenti si aggiungono i 100 mila visitatori che, fino a domenica 11, occuperanno pacificamente piazze, chiostri, teatri, palazzi, chiese per ascoltare e confrontarsi con oltre 400 scrittori e artisti. Gli eventi in programma sono 295, 70 in più rispetto al 2010, malgrado il taglio del finanziamento pubblico – da 120 mila a 60mila euro – operato a marzo dal sindaco Nicola Sodano. “È stato colmato con l’aumento degli sponsor e un maggior aiuto da parte della Provincia” – commenta pragmatico Paolo Polettini del Comitato organizzatore – “il budget del Festivaletteratura si basa comunque per il 75 per cento su contributi di privati. E sull’entusiasmo e la collaborazione di centinaia di volontari che ogni anno fanno vivere il festival”.
All’interno della vastissima e variegata programmazione ognuno può ritagliare il suo personale percorso.
La primavera araba, che inizia con la lunga rivolta di piazza Tahir, è raccontata dall’egiziano Ala al Aswani, autore del bestseller Palazzo Yacoubian e del recente La rivoluzione egiziana (venerdì 9 ore 16.45, Cortile della Cavallerizza). Hisham Matar, voce simbolo della letteratura libica contemporanea con i suoi libri Nessuno al mondo e Scomparso, parla dei metodi brutali della dittatura di Gheddafi (sabato 10, ore 10.15, palazzo di San Sebastiano). Amira al Hussaini, giornalista del Bahrein, e Ramy Raoof, responsabile media online dell’iniziativa egiziana per i diritti umani, dialogano sull’importanza di blog e social media nel costruire una comunità politica reale (venerdi 9, ore 11.15 Aula magna dell’università). Il ruolo di Al Jazeera nell’accompagnare il risveglio del mondo arabo è illustrato da Mostefa Souag, direttore news dell’emittente del Qatar (venerdì 9, ore 14.45, teatro Ariston). Mentre Gad Lerner, conduttore televisivo, e lo scrittore algerino Tahar Lamri tentano un primo bilancio degli avvenimenti che negli ultimi mesi hanno cambiato il Nord Africa e il Medio Oriente (giovedì 8, ore 15, cortile della Cavallerizza).
Per tutta la durata del festival è possibile ascoltare le voci dei differenti autori che dal 1997, primo anno del festival, a oggi hanno descritto – e spesso preannunciato – i cambiamenti del mondo arabo. Tantissime le testimonianze: da Tahar Ben Jelloun a Edward W. Said, da Najwa Barakat a Leila Marouane (presentazione mercoledì 7, ore 18, all’Archivio del Festivaletteratura con Elisabetta Bartuli e Paola Caridi).
Uno sguardo attento alle realtà africane è proposto da Uzodinma Iweala e Alain Mabanckou che, all’interno del progetto Pilgrimages, raccontano due città: Timbuctu e Lagos (venerdì 9, ore 17, chiostro del Museo diocesano). Sempre Iweala (nato a Washington da genitori nigeriani) s’interroga con Gianni Biondillo sull’utilità della cooperazione internazionale in “Africa da salvare?” (sabato 10, ore 19.15, palazzo Aldegatti). Di Afghanistan si parla invece con il medico Alberto Cairo, che dal 1989 lavora a Kabul (sabato 10, ore 10.45, teatro Ariston); di Brasile con la popolare giornalista brasiliana Eliane Brum, autrice del reportage A vida que ninguem ve (giovedì 8, ore 16.45, teatro Bibiena) e del subcontinente indiano con lo storico scozzese William Dalrymple, membro della Royal Asiatic Society e fondatore del Jaipur Literature Festival (giovedì 8, ore 16.45, palazzo di San Sebastiano). Il serbo Dragan Velikic e il rumeno Varujan Vosganian si confrontano sul rapporto fra politica e cultura nella società mitteleuropea (venerdì 9, ore 11.45, palazzo Aldegatti).
Fra i romanzieri italiani presenti in questa edizione: Simonetta Agnello-Hornby (domenica 11, ore 10.45, palazzo di San Sebastiano), Margaret Mazzantini (sabato 10, ore 16.45, cortile della Cavallerizza), Erri De Luca, che parla di arte della fuga (giovedì 8, ore 17.30, cortile della Cavallerizza). E fra i giallisti il cantautore Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, fondatore del Gruppo 13 (sabato 10, ore 18, piazza Castello).
Altri interessanti itinerari hanno come protagonisti gli autori di letteratura per bambini, le riflessioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia, la biblioteca di fantascienza con oltre mille libri a Palazzo San Carlo, la raccolta dei quaderni di scuola – che raccontano i cambiamenti della società italiana dal 1861 a oggi – al liceo Virgilio. Ogni mattina. lettura delle Pagine della cultura dei giornali di tutto il mondo in piazza Leon Battista Alberti; la sera eventi musicali e spettacoli teatrali.