Una vacanza di 53 giorni. Dal 29 luglio al 20 settembre. Tanto è previsto per i consiglieri regionali lombardi che, nonostante un’estate di fuoco per la manovra finanziaria in via di approvazione, con i parlamentari che rinunciavano, persino loro, a qualche giorno di pausa, hanno smesso di frequentare le afose stanze del Pirellone a fine luglio.
Una situazione, denunciata oggi sulle pagine del quotidiano La Repubblica, rispetto alla quale arriva la ferma presa di posizione di due consiglieri di opposizione, Giulio Cavalli e Chiara Cremonesi, entrambi in quota Sinistra Ecologia e Libertà. Che oggi, in un comunicato stampa, annunciano la loro decisione di autoconvocarsi.
“Non è davvero più accettabile da parte nostra che, dopo oltre 50 giorni di ferie, mentre si arriva alla quarta versione della manovra finanziaria, il Consiglio regionale continui a non riunirsi, delegando il dibattito politico alle esternazioni di Formigoni e Boni”, si legge nella nota dei consiglieri che manifestano la loro ferma volontà di non “abbandonarsi all’inerzia imposta da vertici che imbavagliano l’Aula”.
Cavalli e Cremonesi aggiungono che, “per rispetto nei confronti dell’istituzione che rappresentiamo e per dovere verso il nostro ruolo e verso i cittadini che ci hanno eletti”, non è più pensabile “aspettare una calendarizzazione ufficiale dei lavori che ancora non arriva”. E, quindi, annunciano una “autoconvocazione” per martedì prossimo, il 13 settembre. Una seduta che definiscono “forzatatamente sopra le righe, ma necessaria e improrogabile”. Poi aggiungono: “Non possono impedirci di fare il nostro lavoro. Invitiamo tutti i consiglieri, di opposizione e pure di maggioranza, a prendere parte alla seduta, per valutare gli impatti di una manovra che inciderà pesantemente sulla vita materiale anche dei cittadini lombardi”. E pensare che un consigliere regionale lombardo – fa notare La Repubblica – guadagna tra gli 8 e i 10mila euro al mese.