Società

Cuneo, si chiude “Todos a la plaza”<br>Tre giorni dedicati agli ‘Indignados’ italiani

Si chiude oggi la manifestazione organizzata dal tavolo delle Associazioni del Cuneese. Promossa dalle associazioni attive sul territorio, è ispirata ai valori dei combattenti della Resistenza e al movimento degli "indignati" spagnoli

L’onda, il popolo viola, ma ora anche gli indignados. Dopo la Spagna, anche l’Italia ha i suoi manifestanti arrabbiati contro la mala-politica. Nello specifico, parliamo di piemontesi “neo-resistenti”. Il tavolo delle Associazioni del Cuneese ha infatti organizzato il presidio permanente “Todos a la plaza”. Si tratta di una manifestazione promossa dalle associazioni attive sul territorio – Libera, Legambiente, etc – nella piazzetta del municipio. L’idea è di fare riferimento ai valori dei combattenti della Resistenza e al movimento degli “indignati” spagnoli.

A partire dallo sciopero generale del 6 settembre, fino all’8, in programma incontri, workshop, momenti di spettacolo contro il governo “sfascista”, per rilanciare il tema del lavoro e dei diritti, per promuovere un’opera di “resistenza” contro l’assalto ai beni comuni. Spiega Alberto Colidà, del Tavolo delle Associazioni del Cuneese: “Ci definiamo ‘indignati’ perché la nostra manifestazione non sia strumentalizzata, non considerata ‘di parte’. In piazza ci sono i cittadini cuneesi. Sono presenti le associazioni ma c’è la partecipazione di tutti, perché il momento è grave e la sensibilità, rispetto a certi temi, è crescente”.

L’happening è stato organizzato con un tema specifico giorno per giorno. Ancora Colidà: “Il martedì, iniziato con il corteo sindacale, è stato dedicato al tema del lavoro: la deriva finanziaria, che nessuno ha prevenuto né limitato ha creato conseguenze disastrose e stavolta le persone hanno reagito perché vivono sulle pelle certi problemi. Mercoledì si è parlato della preservazione dei beni comuni. Nel referendum contro la privatizzazione dell’acqua, i cittadini si sono espressi in modo chiaro, ma il governo sembra ignorare quello che il popolo ha indicato. Faremo workshop anche sulla scuola, sulla cittadinanza, sul territorio”.

E il riferimento alla Resistenza a cui è dedicato l’8 settembre? “C’è tutto”, spiega Colidà: “Vogliamo che la giornata di chiusura non sia celebrativa. Si tratta di un aggettivo rischioso, perché la Resistenza va studiata e conosciuta, ma anche vissuta. Le occasioni non mancano, il ‘modo’ non è cambiato. Prendere posizione in maniera non violenta contro la Tav, per esempio, è ‘resistere’ per il bene comune”.

I promotori del Tavolo delle Associazioni sono soddisfatti: la gente partecipa, sostiene, condivide. E i partiti? Il centrosinistra, spiega Colidà, “non ha un atteggiamento negativo. Rifondazione ci ha sostenuto.” Mentre il centrodestra “sembra ignorare le nostre attività.” La sorpresa arriva dal Movimento a Cinque Stelle: “Ci ha stupito l’atteggiamento del consigliere del M5S” – dice Colidà – Di fatto si è smarcato ‘per il contesto’. Forse per il sostegno alla manifestazione sindacale, ma anche perché non ‘è polemica tout cour contro il sistema dei partiti”.

di Valerio Venturi