Cominciamo col teatro e parliamo di Giovanna Chiarilli, autrice Rai dal 2004 (ha appena sceneggiato anche la serie televisiva ideata da Adriano Celentano in onda ad ottobre su Sky, con Vincenzo Cerami), che, dopo “C’era un volta un re…”, ha scritto “Orgasmo cosmico. Disperato bisogno di amore”, in allestimento per la primavera 2012. Chi è curioso di spettacoli firmati in rosa che raccontano storie nuove con linguaggi non convenzionali, la segua: per esempio a ottobre, alla rassegna teatrale organizzata dal commediografo Mario Fratti (Tony Award per “Nine”) in occasione dell’Italian Heritage and Culture Month. Ma anche a Roma, dal 12 al 14 settembre al Teatro 7, dove porta in scena, dopo il debutto all’ombra del Castello di Celano (AQ), “C’era una volta un re…” (Esagera Produzioni di Marco Cavallaro). Anche se la regia è di un uomo (Alberto Santos), le attrici sono 4 donne (Francesca Nunzi, Cinzia Berni, Rossana Bellizzi e Betty Senatore, e, per la prima volta, Vittoria Donat-Cattin): l’espediente è il ritrovamento del diario dell’anno della maturità che, pagina dopo pagina, permetterà a quattro amiche di trasformare fallimenti e delusioni in una nuova motivazione alla propria esistenza. “Dietro un’apparente leggerezza – spiega la responsabile dell’ufficio stampa, Silvia Signorelli – la storia rappresenta una panoramica sulle quarantenni alle prese con bilanci esistenziali e sogni mai realizzati, tra la dura realtà imposta anche dal mondo del lavoro e la volontà di guardare avanti, sempre ancora pronte a concretizzare un futuro immaginato”.
Ma non è finita qui. Sempre agli appassionati del mondo delle sottane, una mostra davvero ironica racconta uno spaccato della vita delle casalinghe durante il boom economico attraverso i modelli storici al Centro Whirlpool di Comerio (“Quando il frigo era sotto chiave. 1952 -1968: l’Italia che cresce attraverso un elettrodomestico”). Il percorso è incentrato sulla nascita, la crescita e lo sviluppo della Ignis (quindi sulla sua trasformazione attraverso l’acquisizione prima da parte della Philips poi della Whirlpool) fino ai nostri giorni: documenti, prodotti d’epoca (oltre ai frigoriferi, lavatrici e cucine), foto e filmati, ma anche la divisa sportiva della stagione 1969 -1970 del cestista Paolo Vittori, le divise delle squadre di ciclismo e canottaggio, la divisa e giacca di un operaio “equiparato” del reparto Attrezzeria – Stampi, oltre a ritagli di giornali e video del Carosello. La mostra, aperta sino a maggio 2012, di fatto documenta gli ultimi cento anni della vita delle casalinghe in rapporto alla tecnologia domestica e i cambiamenti della qualità della vita delle donne. “Ci sono la tecnologia e il design – spiega Giovanna Marini, l’archeologa curatrice della mostra – ma pure la storia e il costume: anche il frigorifero, infatti, è un documento e attraverso la sua evoluzione si riflettono i cambiamenti di un Paese” .