La notizia (anticipata da L’Espresso) della presunta telefonata tra Berlusconi e Valter Lavitola, in cui il premier gli avrebbe consigliato di restare all’estero suscita un boom di reazioni. Mentre Partito Democratico e Italia dei Valori sollecitano il presidente del Consiglio a un chiarimento tempestivo, il ministro della Difesa Ignazio La Russa sceglie la via del no comment: “Si tratta di conversazioni private – ha detto La Russa – e, per di più, di frasi estrapolate che quindi possono per questo assumere tutt’altro significato. Non mi sembra giusto commentare”. L’avvocato del premier, Nicolò Ghedini – che nei prossimi giorni sarà sentito in qualità di persona informata dei fatti dai pm napoletani – parla di illazioni diffamatorie e punta il dito contro “la violazione del divieto di pubblicazione. Continuano a uscire dalle indagini in corso a Napoli notizie ed atti, addirittura a volte in tempo reale rispetto agli accadimenti stessi”. Il legale, poi, in una definisce “assurda e infondata” la notizia de L’Espresso e spiega che in quella telefonata il premier si sarebbe limitato a “ribadire al Lavitola la sua totale tranquillità ed estraneità ad ogni vicenda”.
E’ sospettoso invece il senatore radicale, eletto nelle liste del Pd, Marco Perduca, secondo cui dietro la ratifica di alcuni trattati internazionali in Parlamento potrebbe rientrare l’attività di Lavitola come intermediario per i Paesi del Centroamerica. “Fin dall’inizio della legislatura, più volte – dice Perduca – mi ero meravigliato della quantità di trattati con paesi del Caricom e centro-americani che l’Italia, pur non avendo storicamente interessi significativi in quella regione, firmava. Si capiva che si trattava spesso di trattati o paragrafi ad personam come quelli relativi alla cessione di motovedette di produzione della Fincantieri a Panama per le quali pare che Lavitola avesse agito come intermediario”.
Alle parole di Ghedini replica anche la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti: “Più che smentire, Ghedini sembra confermare l’esistenza di telefonate recenti tra il presidente Berlusconi e Valter Lavitola. La difesa d’ufficio dell’avvocato del premier non fa alcuna chiarezza e non dà quelle certezze sulla trasparenza e la non ricattabilità richiesta ad un capo di governo”.
“Incommentabili”, secondo Massimo D’Alema, le vicende giudiziarie del premier. “Ormai ci sono talmente tanti motivi per cui se ne deve andare, che non c’è neanche bisogno di parlare di questo”, ha incalzato il presidente del Copasir. Che poi ha ironizzato: “Al massimo queste notizie ci fanno capire di che cosa si occupa il presidente del Consiglio”. Il vice presidente di Fli, Italo Bocchino, insiste sulla necessità, espressa già nei giorni scorsi, de “una presa di coscienza da parte di Berlusconi e di un suo passo indietro”.
Proprio D’Alema e Bocchino, entrambi ospiti alla festa del Pd di Pesaro, hanno rilanciato l’esigenza di un governo di responsabilità nazionale. “Noi siamo pronti ad assumerci questa responsabilità per il bene del Paese pur con tutte le diversità che possono esserci tra me e D’Alema. Questa è una emergenza”, ha spiegato Bocchino. Analisi condivisa da D’Alema ha aggiunto: “Non ci sono altri Paesi civili in cui ci sia un presidente del Consiglio a cui non gliene importa nulla del futuro del Paese”.
Per il portavoce Idv Leoluca Orlando “se la telefonata fosse confermata, sarebbe una cosa gravissima. E’ indegno che un presidente del Consiglio, invece che incoraggiare i cittadini ad andare dai giudici, ostacoli così manifestamente il corso della giustizia”. Il collega di partito e membro del Copasir Felice Belisario accusa Berlusconi di avere “molti scheletri nell’armadio che, se scoperti, lo finirebbero per rovinare: per questo attacca i magistrati e tenta di sfuggire alla legge”.
A Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, sembra invece di essere al “Grande Fratello”. “Ormai – ha detto – viviamo in una condizione del tutto inaccettabile per cui ogni battuta detta per telefono in conversazioni private può diventare dichiarazione pubblica e ufficiale attraverso la quale si viene impiccati”. “Inaccettabile – replica il responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano – è che il presidente del Consiglio suggerisca ad una persona che si deve presentare davanti ai magistrati inquirenti di scegliere la latitanza per evitare di confrontarsi con loro”.
Di fronte alle ultime rivelazioni, il Pdl insorge: Il vicepresidente del Senato Domenico Nania parla di “solite illazioni de L’Espresso usate strumentalmente per colpire sempre il solito obbiettivo”.
Politica
Telefonata Lavitola-Berlusconi. Idv: “Grave”. Fli e Pd chiedono le dimissioni
Botta e risposta tra esponenti Pdl e dell'opposizione. Il presidente del Copasir Massimo D'Alema e il vicepresidente di Fli Italo Bocchino, ospiti alla festa democratica di Pesaro, si dicono pronti ad un governo di responsabilità nazionale perché "questa è una emergenza"
La notizia (anticipata da L’Espresso) della presunta telefonata tra Berlusconi e Valter Lavitola, in cui il premier gli avrebbe consigliato di restare all’estero suscita un boom di reazioni. Mentre Partito Democratico e Italia dei Valori sollecitano il presidente del Consiglio a un chiarimento tempestivo, il ministro della Difesa Ignazio La Russa sceglie la via del no comment: “Si tratta di conversazioni private – ha detto La Russa – e, per di più, di frasi estrapolate che quindi possono per questo assumere tutt’altro significato. Non mi sembra giusto commentare”. L’avvocato del premier, Nicolò Ghedini – che nei prossimi giorni sarà sentito in qualità di persona informata dei fatti dai pm napoletani – parla di illazioni diffamatorie e punta il dito contro “la violazione del divieto di pubblicazione. Continuano a uscire dalle indagini in corso a Napoli notizie ed atti, addirittura a volte in tempo reale rispetto agli accadimenti stessi”. Il legale, poi, in una definisce “assurda e infondata” la notizia de L’Espresso e spiega che in quella telefonata il premier si sarebbe limitato a “ribadire al Lavitola la sua totale tranquillità ed estraneità ad ogni vicenda”.
E’ sospettoso invece il senatore radicale, eletto nelle liste del Pd, Marco Perduca, secondo cui dietro la ratifica di alcuni trattati internazionali in Parlamento potrebbe rientrare l’attività di Lavitola come intermediario per i Paesi del Centroamerica. “Fin dall’inizio della legislatura, più volte – dice Perduca – mi ero meravigliato della quantità di trattati con paesi del Caricom e centro-americani che l’Italia, pur non avendo storicamente interessi significativi in quella regione, firmava. Si capiva che si trattava spesso di trattati o paragrafi ad personam come quelli relativi alla cessione di motovedette di produzione della Fincantieri a Panama per le quali pare che Lavitola avesse agito come intermediario”.
Alle parole di Ghedini replica anche la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti: “Più che smentire, Ghedini sembra confermare l’esistenza di telefonate recenti tra il presidente Berlusconi e Valter Lavitola. La difesa d’ufficio dell’avvocato del premier non fa alcuna chiarezza e non dà quelle certezze sulla trasparenza e la non ricattabilità richiesta ad un capo di governo”.
“Incommentabili”, secondo Massimo D’Alema, le vicende giudiziarie del premier. “Ormai ci sono talmente tanti motivi per cui se ne deve andare, che non c’è neanche bisogno di parlare di questo”, ha incalzato il presidente del Copasir. Che poi ha ironizzato: “Al massimo queste notizie ci fanno capire di che cosa si occupa il presidente del Consiglio”. Il vice presidente di Fli, Italo Bocchino, insiste sulla necessità, espressa già nei giorni scorsi, de “una presa di coscienza da parte di Berlusconi e di un suo passo indietro”.
Proprio D’Alema e Bocchino, entrambi ospiti alla festa del Pd di Pesaro, hanno rilanciato l’esigenza di un governo di responsabilità nazionale. “Noi siamo pronti ad assumerci questa responsabilità per il bene del Paese pur con tutte le diversità che possono esserci tra me e D’Alema. Questa è una emergenza”, ha spiegato Bocchino. Analisi condivisa da D’Alema ha aggiunto: “Non ci sono altri Paesi civili in cui ci sia un presidente del Consiglio a cui non gliene importa nulla del futuro del Paese”.
Per il portavoce Idv Leoluca Orlando “se la telefonata fosse confermata, sarebbe una cosa gravissima. E’ indegno che un presidente del Consiglio, invece che incoraggiare i cittadini ad andare dai giudici, ostacoli così manifestamente il corso della giustizia”. Il collega di partito e membro del Copasir Felice Belisario accusa Berlusconi di avere “molti scheletri nell’armadio che, se scoperti, lo finirebbero per rovinare: per questo attacca i magistrati e tenta di sfuggire alla legge”.
A Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, sembra invece di essere al “Grande Fratello”. “Ormai – ha detto – viviamo in una condizione del tutto inaccettabile per cui ogni battuta detta per telefono in conversazioni private può diventare dichiarazione pubblica e ufficiale attraverso la quale si viene impiccati”. “Inaccettabile – replica il responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano – è che il presidente del Consiglio suggerisca ad una persona che si deve presentare davanti ai magistrati inquirenti di scegliere la latitanza per evitare di confrontarsi con loro”.
Di fronte alle ultime rivelazioni, il Pdl insorge: Il vicepresidente del Senato Domenico Nania parla di “solite illazioni de L’Espresso usate strumentalmente per colpire sempre il solito obbiettivo”.
B.COME BASTA!
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Politica
Caso Almasri, Meloni attacca i giudici: “Indagarmi è un danno al Paese. Vogliono decidere, si candidino”. Anm: “I politici non provino a fare i magistrati”
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Il Garante della privacy blocca l’Ia cinese DeepSeek: “Decisione a tutela dei dati degli utenti italiani”
Mondo
L’ex eurodeputata Luisa Morgantini e l’inviato del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati da Israele
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".