Al via la festa per celebrare oltre un secolo di storia del sindacato dei metalmeccanici. Al centro il tema dell'occupazione: "La manovra è stata un'occasione sfruttata dal governo per privare i lavoratori dei loro diritti". Il segretario: "Subito raccolta di firme per abrogare l'articolo che cancella il contratto nazionale"
Il sindacato dei metalmeccanici per festeggiare i 110 anni dalla fondazione ha scelto, a Torino, un luogo simbolico: Parco Michelotti. Questo spazio verde in riva al Po era il luogo dove a inizio ‘900 gli operai si ritrovavano per i comizi, le attività sindacali e le feste dell’Unità.
I relatori propongo l’analisi della crisi come un’occasione sfruttata dal governo per togliere diritti ai lavoratori. In particolare durissime sono le critiche contro l’articolo 8 che, spiega Landini, “cancella di fatto il contratto nazionale”. Ed è lo stesso segretario della Fiom che si dice pronto a lanciare una raccolta di firme per un referendum abrogativo nel caso questa norma diventi legge. Secondo Bertinotti lasciare alle imprese la possibilità di deroga al contratto nazionale porterebbe allo stato di guerra tra le aziende, che tenterebbero di abbassare i costi di produzione attraverso contratti più svantaggiosi per i lavoratori. L’avvertimento lanciato a gran voce dal palco è che la crisi non verrà usata per rilanciare l’economia del Paese, ma per togliere diritti ai dipendenti, che non saranno più concessi alla fine della fase di recessione. Secondo il segretario della Fiom, non si uscirà da questa crisi “lasciando fare al mercato o pensando che ci sarà una ripresa dei consumi individuali”, ma bisogna cambiare le politiche pubbliche e aumentare gli investimenti. Per recuperare il gettito necessario a queste operazioni Landini rilancia l’dea della tassazione sulle transazioni finanziarie e l’introduzione della patrimoniale. La platea applaude calorosamente.
Sergio Cofferati non è ottimista riguardo ai prossimi mesi: “Avremo un autunno molto difficile, perché la situazione economica è pesantissima” e continua “avremo una crescita molto consistente della disoccupazione, in particolare quella giovanile”. Se possibile Bertinotti è ancora più pessimista dell’ex segratario Cgil : ”In Europa la democrazia è sospesa”. Secondo l’ex presidente della Camera come gli operai sono stati ricattati dai referendum di Pomigliano e di Mirafiori, ora l’Italia stessa è messa sotto scacco dalla Bce. L’Europa spinge i governi di Italia, Spagna e Grecia ad attuare politiche di rigore, minacciando l’uscita dall’euro, continua Bertinotti: “Noi siamo in una situazione in cui i lavoratori e il popolo sono estromessi dalla sovranità”.
Il più nominato tra gli assenti è Sergio Marchionne, e, se non altro per la città dove si svolge la festa, non sarebbe potuto essere diversamente. Per tutti i relatori il modello Marchionne, sin dal referendum, era un piano chiaro per dividere i sindacati e cancellare il contratto nazionale.
Dopo lo sciopero generale del 6 settembre, e in vista delle mobilitazioni che si susseguiranno nei prossimi mesi, Landini ha le idee molto chiare: “La protesta ha bisogno di costruire un’alternativa di programma e di contenuto. Il sindacato deve fare la sua parte, ma non deve aver l’ambizione di mettere il cappello su tutti e di rappresentare tutti”.
di Cosimo Caridi