Il nuovo programma di Michele Santoro si chiamerà ‘Comizi d’amore’, l’editore sarà l’associazione “Servizio Pubblico”, il modello editoriale sarà quello già sperimentato con successo in “Raiperunanotte” e “Tuttinpiedi”: diretta su Internet e trasmissione sulle tv locali e satellitari che ne faranno richiesta.
I finanziatori saranno un piccolo gruppo di imprenditori dei media (sono citati Sandro Parenzo di Telelombardia, EtaBeta e il Fatto Quotidiano) e soprattutto il pubblico che potrà partecipare economicamente alla produzione. È il primo caso di crowdfunding televisivo per un programma che ambisce ad avere una rilevanza nazionale: con 10€ si può contribuire al progetto.
Santoro non entra nei dettagli (meccanismi di funzionamento dell’associazione, modalità di contribuzione e composizione dell’associazione) ma la strategia è chiara ed è straordinariamente avvincente perché si poggia su un paradosso.
Gli obiettivi della prossima avventura televisiva della squadra di AnnoZero, infatti, saranno attaccare il sistema di potere che tiene legata la politica ai media attraverso l’aumento della concorrenza di mercato, e svincolare la Rai da Mediaset per restituirla ai suoi editori, ossia i cittadini, entrando direttamente nel sistema televisivo e uscendo così dalla sfera di influenza della politica.
In un colpo solo le critiche che pioveranno dal Governo, dall’opposizione, dai concorrenti, dai colleghi, dall’opinione pubblica avversa perderanno ogni valore politico, così come sarà praticamente impossibile limitare la libertà editoriale del progetto, totalmente dipendente dalle dinamiche economiche e, in ultima istanza, dal suo successo.
Pur denunciando la crisi del sistema economico occidentale e la coincidente riduzione delle libertà di espressione legate proprio alla necessità di regolare e normalizzare le zone di dissenso, Santoro compie un’azione tipica del liberismo, invitando i cittadini a rinunciare alla politica a favore della delega all’economia. Lo scopo ultimo, neanche troppo nascosto, è far implodere il sistema dall’interno per ottenere l’effetto contrario, cioè riportare la Rai all’originario ruolo di servizio pubblico (nome, non casuale, dato all’associazione-editore) e non di semplice avversario di Mediaset.
La richiesta di partecipare economicamente al progetto troverà l’approvazione di tutti gli italiani che ritengono insufficiente la risposta dei partiti e della rappresentanza politica attuale (gli applausi più scroscianti della Festa del Fatto sono dedicati agli attacchi di Santoro all’opposizione, accusata di non aver fatto le barricate quando il Governo ha zittito intere parti di opinione pubblica, non rappresentandola in tv).
I riferimenti valoriali sono la Costituzione, Indro Montanelli, Enzo Biagi, Libero Grassi, Roberto Saviano. Gli ospiti più attesi sono gli attuali emarginati dal duopolio: Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Adriano Celentano.
Io parteciperò. Se lo farà almeno un milione di italiani, l’operazione potrebbe essere considerata riuscita e i suoi risultati sono difficilmente prevedibili già a brevissimo termine.