Prendete i migliori comuni italiani, metteteli in un contesto in cui la virtuosità degli amministratori, così come della comunità, non è uno slogan di una qualche brochure patinata ma la prassi quotidiana e consolidate nella somma condivisa di scelte di buon senso. Trovate un paio di giorni nel calendario che vi consentano di prendervi un pò di tempo, respirare con calma, agire con lentezza.
Vi troverete allora nel centro esatto dell’Altra Italia, quella che non va in televisione e non viene raccontata nei reportage delle grandi firme del giornalismo italico.
Questo posto e questa situazione si chiama Ponte nelle Alpi, comune di circa 10mila abitanti in provincia di Belluno, dove dal 16 al 18 settembre alcune delle più significative esperienze in campo ambientale si incontreranno, in occasione della cerimonia della quinta edizione del Premio Comuni a 5 stelle.
Girando tra gli stand della Fiera Sostenibile, o ascoltando le note di uno degli spettacoli musicali che si alterneranno alle parole e idee degli incontri e convegni previsti, potrete “inciampare” in rappresentanti di quella politica e quelle istituzioni che oggi vengono dipinte come la rovina del Paese, la casta delle caste, il male assoluto…
Ciò che vedrete a Ponte nelle Alpi, invece, è la possibilità provata che in Italia esistono politici per bene, donne e uomini tutti d’un pezzo che amministrano le istituzioni con trasparenza, onestà, spirito di servizio, efficienza. Fantasia. Curiosità, anche, e concretezza.
Potrete conoscere da vicino sindaci che hanno detto definitivamente stop al consumo di territorio, approvando da una parte all’altra del Paese piani regolatore a crescita zero.
Verificherete da vicino che si possono costruire alternative sostenibili all’incenerimento dei rifiuti, con comunità che oggi viaggiano stabilmente al 90% di raccolta differenziata, con una produzione pro-capite annua che non raggiunge i 30 kg a testa, quando la media nazionale sfiora i 600 kg.
Imparerete che si può illuminare e riscaldare le case, gli uffici, le scuole senza bruciare petrolio e inquinare il pianeta, con amministrazioni che hanno saputo tagliare la bolletta energetica del 30, 50, 70%, coprendo la restante parte con le fonti rinnovabili, quelle vere.
Assisterete a “orde scalmanate” di cittadini informati, che partecipano alle scelte della propria comunità con i bilanci partecipativi, i piani di governo del territorio condivisi, la democrazia diretta.
Annuserete da vicino quanto la somma di piccoli gesti individuali e quotidiani possa davvero cambiare il mondo, se il contagio si diffonde orizzontalmente e in modo capillare: prodotti sfusi, acqua del sindaco, pannolini lavabili, monete locali, banche del tempo, baratto, mercatini del riuso, filiera corta, biologico…
La festa dei Comuni virtuosi è oggi più che mai il segno che le cose possono ancora cambiare, che nonostante lo scenario che ci circonda e travolge è possibile immaginare, facendolo, un futuro diverso.
Proprio qui e proprio ora, in questa Italia da ricominciare!