I talebani hanno rivendicato l’attacco nella zona delle ambasciate di Kabul che questa mattina ha causato la morte di sei persone e il ferimento di altre 15. Un portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, ha rivendicato via telefono satellitare l’attentato.
Secondo Mujahid all’attacco hanno partecipato numerosi guerriglieri armati di fucili d’assalto Ak-47, lancia-granate e giubbotti esplosivi per farsi saltare in aria. “In piazza Abdul Haq è in atto un attacco suicida di massa contro i servizi d’intelligence, locali e stranieri”, ha aggiunto il portavoce. “Gli obiettivi prioritari sono l’edificio dove hanno sede i servizi d’informazione e un ministero”.
La tv iraniana al-Alam ha riferito che colpi d’arma da fuoco sono stati sparati direttamente contro la sede dell’ambasciata Usa e il comando delle forze Isaf nella capitale afghana.
Il presidente afghano Hamid Karzai ha duramente condannato l’attacco sostenendo che “il processo di transizione non si arresterà, e anzi andrà avanti con più forza”. In un comunicato diffuso dall’ufficio stampa presidenziale, Karzai ha sostenuto che “il nemico fa ogni cosa in suo potere per danneggiare il processo di transizione delle responsabilità della sicurezza a favore del governo afghano”. Ma, ha assicurato, “l’attacco non può impedire al processo (di transizione) dal proseguire regolarmente e anzi rafforza la determinazione del nostro popolo ad assumersi la responsabilità dei problemi del loro paese”. Il capo dello Stato ha infine lodato la rapida reazione delle forze di sicurezza locali nel controllare la situazione impedendo ai terroristi di causare altre vittime e danni materiali.