“Sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti”. Con questa frase Silvio Berlusconi rassicurava Valter Lavitola al telefono lo scorso 24 agosto. E’ quanto emerge dai nuovi atti sul caso Tarantini depositati dai pm napoletani che indagano sulla presunta estorsione al premier. Ma non è tutto. Sentita dai pm di Napoli, la storica segretaria del premier Marinella Brambilla afferma che il direttore de L’Avanti, parlando di “foto”, faceva in realtà riferimento a una richiesta di denaro. E ancora: l’ex avvocato di Gianpi Tarantini, Giorgio Perroni, interrogato il 2 settembre, conferma che a fargli assumere la difesa dell’imprenditore diventato noto con il caso D’Addario, è stato proprio Berlusconi, presunta vittima di estorsione proprio da parte di Tarantini. La documentazione (che farà parte del materiale a disposizione delle parti in occasione dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame chiesta dai legali di Tarantini per la revoca della misura cautelare), contiene l’intercettazione di una telefonata del 24 agosto scorso tra il presidente del Consiglio e Lavitola, tuttora latitante, anticipata da un servizio la scorsa settimana da L’Espresso. L’avvocato Ghedini, a stretto giro, smentì l’esistenza stessa della telefonata. Confermata invece da Berlusconi già venerdì scorso. In quell’occasione il premier affermò di non essere ricattabile.
LA TELEFONATA – A chiamare, intorno alle 21, è il direttore dell’Avanti, che valuta con il premier l’ipotesi di non rientrare in Italia: ”Senta dottore, vabbe’io mo sono fuori…a sto punto…”. Berlusconi risponde: “E resta lì e vediamo un po’…uhm…”. La conversazione avviene dopo che, appunto, erano trapelate notizie sull’inchiesta a carico di Gianpaolo Tarantini e dello stesso Lavitola sulla presunta estorsione al premier, e prima che venissero eseguite le misure cautelari. Ora la trascrizione di quella telefonata è stata depositata dai pubblici ministeri. Ecco la trascrizione integrale:
Berlusconi: “Sì pronto?”
Lavitola: “Dottore senta sto in Bulgaria sto a Sofia con telefono di qua se intercettano pure questi che c… ne so”
Berlusconi: “Hai visto che avevo ragione io, dimmi”
Lavitola: “Sì, purtroppo sì, non lo so…dico io ho visto la sua dichiarazione che lei ha aiutato questo ragazzo e così come”.
Berlusconi: “Non non non facevo riferimento tuttavia alle cose che ho successivamente letto che non esistono quindi sono”
Lavitola: “E…”
B: “Sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti”
L: “E’ per questo voglio di’… quello tutto. Cioè voglio dì… questo è un parto di pura fantasia perché oltretutto”.
B: “Sì io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco”.
L: “Ma nean…”
B: “Ecco be”.
L: “Ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione”.
B: “Ecco comunque insomma io non non quando posso aiuto quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare… tutto qui”.
L: “Senza ombra di dubbio senta vabbé io sono fuori a sto punto”.
B: “E resta li e vediamo un po’”.
L: “Dopodiche proviamo a trovare il modo per contattarci”.
B: “Va bene”.
L: “Cerchiamo di non abbandona a questo qua”.
B: “Certamente certamente e d’accordo”.
L: “Un bacione dottore”.
B: “Bene buone vacanze”.
L: “Pure a lei”.
LA SEGRETARIA E LE “FOTO” DA 10MILA EURO – Lavitola le parlò di foto “in modo sibillino”, lei riferì la circostanza al presidente del Consiglio che “capì subito” e le disse di prelevare 10mila euro dalla sua cassaforte privata. Lo ha spiegato la segretaria del premier Marinella Brambilla interrogata in qualità di testimone dai pm di Napoli che indagano sul presunto ricatto a Berlusconi. Secondo la storica segretaria, il premier Berlusconi si mostrò “infastidito e piccato” dalle richieste di denaro avanzate da Valter Lavitola. I magistrati le chiedono se, quando fu autorizzata da Berlusconi a prelevare i soldi dalla cassa destinati ai coniugi Tarantini tramite Lavitola, il Cavaliere fosse “piccato, indifferente, soddisfatto o infastidito”. La Brambilla risponde: “Ricordo che era sicuramente infastidito e piccato. Disse qualcosa tipo: ‘ma è un rompiscatole..o qualcosa del genere”.
L’AVVOCATO DI TARANTINI: “MI FECE ASSUMERE B:” – “Per ciò che riguarda l’incarico ricevuto da Tarantini, preciso che nel settembre 2010 mi chiamò il presidente Berlusconi che mi chiese di assumere la difesa di Tarantini”. Lo afferma l’avvocato Giorgio Perroni, ex difensore dell’imprenditore pugliese, interrogato il 2 settembre scorso dai pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock e dal pm di Lecce Antonio De Donno, che indaga sui presunti ritardi nelle indagini sulle escort da parte della procura di Bari. Subito dopo – aggiunge – io chiamai l’avvocato Ghedini, difensore di Berlusconi, al quale comunicai tale circostanza; Ghedini si limitò a dirmi che Tarantini non si era trovato bene con il suo precedente difensore D’Ascola. Successivamente fissai un appuntamento con Tarantini che fu accompagnato al mio studio dall’avvocato Quaranta e da Lavitola, che io non avevo mai visto. Dopo la riunione dissi a Tarantini di non presentarsi più con Lavitola al mio studio e ciò dal momento che non è mia abitudine intermediare, con un terzo che non conosco, il rapporto con il cliente. Tra l’altro Lavitola non mi fece una buona impressione, circostanza questa che non comunicai a Tarantini”.
Cronaca
La telefonata tra Berlusconi e Lavitola
“Resta all’estero, vi scagiono tutti”
“Sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti”. Con questa frase Silvio Berlusconi rassicurava Valter Lavitola al telefono lo scorso 24 agosto. E’ quanto emerge dai nuovi atti sul caso Tarantini depositati dai pm napoletani che indagano sulla presunta estorsione al premier. Ma non è tutto. Sentita dai pm di Napoli, la storica segretaria del premier Marinella Brambilla afferma che il direttore de L’Avanti, parlando di “foto”, faceva in realtà riferimento a una richiesta di denaro. E ancora: l’ex avvocato di Gianpi Tarantini, Giorgio Perroni, interrogato il 2 settembre, conferma che a fargli assumere la difesa dell’imprenditore diventato noto con il caso D’Addario, è stato proprio Berlusconi, presunta vittima di estorsione proprio da parte di Tarantini. La documentazione (che farà parte del materiale a disposizione delle parti in occasione dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame chiesta dai legali di Tarantini per la revoca della misura cautelare), contiene l’intercettazione di una telefonata del 24 agosto scorso tra il presidente del Consiglio e Lavitola, tuttora latitante, anticipata da un servizio la scorsa settimana da L’Espresso. L’avvocato Ghedini, a stretto giro, smentì l’esistenza stessa della telefonata. Confermata invece da Berlusconi già venerdì scorso. In quell’occasione il premier affermò di non essere ricattabile.
LA TELEFONATA – A chiamare, intorno alle 21, è il direttore dell’Avanti, che valuta con il premier l’ipotesi di non rientrare in Italia: ”Senta dottore, vabbe’io mo sono fuori…a sto punto…”. Berlusconi risponde: “E resta lì e vediamo un po’…uhm…”. La conversazione avviene dopo che, appunto, erano trapelate notizie sull’inchiesta a carico di Gianpaolo Tarantini e dello stesso Lavitola sulla presunta estorsione al premier, e prima che venissero eseguite le misure cautelari. Ora la trascrizione di quella telefonata è stata depositata dai pubblici ministeri. Ecco la trascrizione integrale:
Berlusconi: “Sì pronto?”
Lavitola: “Dottore senta sto in Bulgaria sto a Sofia con telefono di qua se intercettano pure questi che c… ne so”
Berlusconi: “Hai visto che avevo ragione io, dimmi”
Lavitola: “Sì, purtroppo sì, non lo so…dico io ho visto la sua dichiarazione che lei ha aiutato questo ragazzo e così come”.
Berlusconi: “Non non non facevo riferimento tuttavia alle cose che ho successivamente letto che non esistono quindi sono”
Lavitola: “E…”
B: “Sono tutte cose che non esistono e su cui io scagionerò naturalmente tutti”
L: “E’ per questo voglio di’… quello tutto. Cioè voglio dì… questo è un parto di pura fantasia perché oltretutto”.
B: “Sì io non so quali sono le vostre affermazioni tra di voi che non conosco”.
L: “Ma nean…”
B: “Ecco be”.
L: “Ma non credo che ci sia nessun tipo di affermazione”.
B: “Ecco comunque insomma io non non quando posso aiuto quando non posso non aiuto e quando aiuto sono contento di poter aiutare… tutto qui”.
L: “Senza ombra di dubbio senta vabbé io sono fuori a sto punto”.
B: “E resta li e vediamo un po’”.
L: “Dopodiche proviamo a trovare il modo per contattarci”.
B: “Va bene”.
L: “Cerchiamo di non abbandona a questo qua”.
B: “Certamente certamente e d’accordo”.
L: “Un bacione dottore”.
B: “Bene buone vacanze”.
L: “Pure a lei”.
LA SEGRETARIA E LE “FOTO” DA 10MILA EURO – Lavitola le parlò di foto “in modo sibillino”, lei riferì la circostanza al presidente del Consiglio che “capì subito” e le disse di prelevare 10mila euro dalla sua cassaforte privata. Lo ha spiegato la segretaria del premier Marinella Brambilla interrogata in qualità di testimone dai pm di Napoli che indagano sul presunto ricatto a Berlusconi. Secondo la storica segretaria, il premier Berlusconi si mostrò “infastidito e piccato” dalle richieste di denaro avanzate da Valter Lavitola. I magistrati le chiedono se, quando fu autorizzata da Berlusconi a prelevare i soldi dalla cassa destinati ai coniugi Tarantini tramite Lavitola, il Cavaliere fosse “piccato, indifferente, soddisfatto o infastidito”. La Brambilla risponde: “Ricordo che era sicuramente infastidito e piccato. Disse qualcosa tipo: ‘ma è un rompiscatole..o qualcosa del genere”.
L’AVVOCATO DI TARANTINI: “MI FECE ASSUMERE B:” – “Per ciò che riguarda l’incarico ricevuto da Tarantini, preciso che nel settembre 2010 mi chiamò il presidente Berlusconi che mi chiese di assumere la difesa di Tarantini”. Lo afferma l’avvocato Giorgio Perroni, ex difensore dell’imprenditore pugliese, interrogato il 2 settembre scorso dai pm di Napoli Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock e dal pm di Lecce Antonio De Donno, che indaga sui presunti ritardi nelle indagini sulle escort da parte della procura di Bari. Subito dopo – aggiunge – io chiamai l’avvocato Ghedini, difensore di Berlusconi, al quale comunicai tale circostanza; Ghedini si limitò a dirmi che Tarantini non si era trovato bene con il suo precedente difensore D’Ascola. Successivamente fissai un appuntamento con Tarantini che fu accompagnato al mio studio dall’avvocato Quaranta e da Lavitola, che io non avevo mai visto. Dopo la riunione dissi a Tarantini di non presentarsi più con Lavitola al mio studio e ciò dal momento che non è mia abitudine intermediare, con un terzo che non conosco, il rapporto con il cliente. Tra l’altro Lavitola non mi fece una buona impressione, circostanza questa che non comunicai a Tarantini”.
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Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Credo che l'esperienza viva possa essere più forte di qualunque altro elemento: io da giovane sono stata vittima di violenza, ho avuto un fidanzato che non capiva il senso del no". Lo ha detto in aula alla Camera la deputata del M5s Anna Laura Orrico, nel dibattito sulla Pdl sulle intercettazioni e in particolare sull'emendamento sul limite all'uso delle intercettazioni stesse.
"Quando l'ho lasciato ha iniziato a seguirmi sotto casa, si faceva trovare dietro gli angoli del mio quartiere. Venti anni fa non si parlava di violenza contro le donne, non c'era nessun meccanismo di prevenzione nè strumenti per agire -ha proseguito Orrico-. Il mio appello alla Camera è di sostenere questo emendamento, oggi gli strumenti ci sono ma non sono sufficienti. Le intercettazioni sono tra questi strumenti e nessuna donna è tutelata se non è consapevole".
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "Il rapporto delle Nazioni Unite che afferma che Israele ha compiuto 'atti di genocidio' e ha trasformato la 'violenza sessuale' in un'arma come strategia di guerra non è solo ingannevolmente falso, ma rappresenta anche un nuovo, vergognoso punto basso nella depravazione morale delle Nazioni Unite". Lo ha scritto su X il parlamentare israeliano dell'opposizione Benny Gantz, aggiungendo che il rapporto diffonde "calunnie antisemite e fa il gioco di terroristi assassini".
Washington, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - Gli attacchi "sistematici" di Israele alla salute sessuale e riproduttiva a Gaza sono "atti genocidi". Lo ha affermato una commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite. “La Commissione ha scoperto che le autorità israeliane hanno parzialmente distrutto la capacità dei palestinesi di Gaza – come gruppo – di avere figli, attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che corrisponde a due categorie di atti genocidi”, ha affermato l'Onu in una nota. Israele “respinge categoricamente” queste accuse, ha indicato la sua ambasciata a Ginevra (Svizzera).
Roma,13 mar. (Adnkronos) - Il Commissario Straordinario dell'AdSP Mtcs Pino Musolino ha partecipato al panel organizzato nell'ambito della fiera Letexpo di Alis a Verona sulle tematiche della logistica, dei trasporti e della sostenibilità, dove questa mattina sono intervenuti anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il viceministro con delega ai porti Edoardo Rixi.
"Partecipare ad un evento come quello organizzato da Alis e da Guido Grimaldi - ha sottolineato il Commissario Musolino- che è diventato un punto di riferimento della logistica e della sostenibilità in Italia e non solo, per parlare di tematiche della portualità e di un settore così strategico per il nostro paese è sempre molto stimolante".
"Bisogna ragionare- ha concluso Pino Musolino - sui cambiamenti che oggi lo shipping sta affrontando per essere pronti a cogliere le opportunità che il settore marittimo ci sta offrendo, soprattutto nella transizione ecologica e nelle nuove tecnologie, per essere competitivi non solo nei nostri scali italiani ma anche nei porti europei e mondiali".
(Adnkronos) - Acer for Education conferma la sua partecipazione a Fiera Didacta 2025, l'evento di riferimento per l'innovazione nel settore scolastico, che si terrà dal 12 al 14 marzo presso la Fortezza da Basso a Firenze. In questa occasione, Acer presenterà le sue più recenti soluzioni tecnologiche progettate per trasformare la didattica e preparare gli studenti alle professioni del futuro.
“La scuola è al centro di un’importante rivoluzione digitale e richiede tecnologie sempre più all'avanguardia per supportare la didattica. Acer, leader del settore, si impegna costantemente per offrire soluzioni innovative, in grado di soddisfare le esigenze di entrambi docenti e studenti,” afferma Alessandro Barbesta, Head of Sales Commercial & Education, Acer Italia. "Crediamo infatti che la tecnologia sia un alleato indispensabile per l’innovazione didattica e possa supportare appieno i docenti nel creare esperienze di apprendimento coinvolgenti e idonee a preparare gli studenti alle professioni del futuro”.
Durante i tre giorni dell'evento, Acer offrirà agli operatori del mondo scolastico un ricco programma di workshop. Questi incontri, tenuti da esperti del settore, mostreranno in modo pratico e interattivo come le tecnologie digitali possano affiancare efficacemente le modalità didattiche tradizionali. L'obiettivo è fornire al personale scolastico gli strumenti necessari per integrare le nuove tecnologie nei processi educativi, migliorando l'esperienza di apprendimento degli studenti.
Acer collaborerà con partner come Google for Education e Microsoft Education per presentare soluzioni integrate che facilitino l'apprendimento collaborativo e l'accesso alle risorse educative digitali. Saranno inoltre presentati dispositivi progettati per l'ambiente scolastico, caratterizzati da durabilità, sicurezza e facilità d'uso, per supportare al meglio le esigenze delle istituzioni educative.
Antonella Arpa, aka Himorta, nota creator a livello internazionale e con un passato da insegnante, mostrerà in modo pratico come la gamification possa rendere le lezioni più interattive e il videogioco diventare un prezioso strumento per apprendere competenze trasversali, come il team-working e il problem-solving. Verrà analizzata anche l’importanza cruciale delle materie STEM nel mondo di oggi, con un'attenzione particolare allo studio computazionale e alle sue applicazioni pratiche.
Le “Maestre a Cubetti”, spiegheranno come integrare la tecnologia in classe per un apprendimento dinamico e innovativo. Con il supporto dei dispositivi Acer Chromebook Plus e del gioco Minecraft, le insegnanti mostreranno come potenziare la didattica per competenze attraverso il game-based learning, migliorando l’esperienza di apprendimento e guidando i ragazzi nella realizzazione fattiva di progetti concreti.
Fabio De Nunzio, Presidente dell’Associazione Bullismo No Grazie, e Maurizio Siracusa, Ethical Hacker e componente del Direttivo di Bullismo No Grazie, offriranno un’analisi delle implicazioni psicologiche e sociali del fenomeno del bullismo, fornendo indicazioni concrete e strategie efficaci per promuovere un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo. Un focus particolare sarà dedicato all'educazione dei ragazzi ad un uso consapevole e sicuro della tecnologia e al coinvolgimento di genitori e docenti in una rete di prevenzione attiva.
Francesco Bocci, psicoterapeuta e fondatore di Video Game Therapy, Marcello Sarini, ricercatore di Informatica al Dipartimento di Psicologia dell'Università Bicocca di Milano, e Elena Del Fante, psicologa digitale e del gaming, assegnista di Ricerca Milano-Bicocca e Founder di Play Better, analizzeranno come il videogioco, oltre ad essere uno strumento di apprendimento, rappresenti anche una grande opportunità per innovare la didattica. Il gioco di gruppo offre, infatti, un grande potenziale per stimolare le soft skill, come il problem solving, che sono fondamentali per il successo degli studenti.
Lo stand Acer sarà al Padiglione Spadolini, piano inferiore, K44.
Roma, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Il ciclo 'Career connections' di UniMarconi ha visto ieri un appuntamento dedicato a esplorare le opportunità e le strategie professionali di una realtà d’eccellenza: Kpmg. Career connections, organizzato da UniMarconi in collaborazione con aziende leader, è un programma che propone eventi bimestrali dedicati alle tendenze del mercato, alla formazione su competenze specifiche e al networking professionale.
L'evento ha appunto visto come protagonista Kpmg, leader mondiale nella consulenza e nell’analisi forense, per vedere come stia rivoluzionando il modo di affrontare le sfide del mercato del lavoro. Hanno partecipato Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne UniMarconi, Daniele Ianniello, associate partner Kpmg forensic services, e Leonardo Primangeli, studente di economia UniMarconi.
"Con il progetto 'Career connections' - ha spiegato Tommaso Saso, direttore marketing e relazioni esterne UniMarconi - l'Università Guglielmo Marconi crea un ponte strategico tra il mondo accademico e il mondo professionale. Una delle missioni della nostra università è dare agli studenti una solida conoscenza tecnica ma anche creare la possibilità di una visione strategica e relazionale".
"Il nostro obiettivo - ha sottolineato Daniele Ianniello, associate partner Kpmg forensic services- è presentare agli studenti i servizi di Kpmg, in particolare il settore del Forensic, una boutique che si occupa di prevenire, identificare e rispondere ai rischi di frode".
"Questi incontri - ha commentato lo studente Leonardo Primangeli, studente di economia UniMarconi - sono fondamentali per lo studente, sono una grande opportunità, perché permettono di entrare in contatto con esperti di una delle big four nel campo della consulenza, un'esperienza che molti di noi considerano un traguardo".
Roma, 12 mar. (Adnkronos) - Aspettare, ponderare. Giorgia Meloni non avrebbe ancora deciso se partecipare o meno alla video-call dei 'volenterosi', convocata per sabato dal Regno Unito. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha chiamato di nuovo a raccolta i leader di quei Paesi pronti a fornire il loro supporto per assicurare la pace in Ucraina, dopo un possibile accordo di tregua con la Russia. Ma la partecipazione dell'Italia all'incontro da remoto, si apprende da fonti di governo, non è ancora confermata e la presidente del Consiglio starebbe riflettendo sul da farsi.
Il problema di fondo, viene spiegato, è essenzialmente uno: il governo italiano è fortemente contrario all'invio di truppe al fronte in Ucraina; dunque, se la riunione di Londra rientra nell'ambito di un invio di uomini, "noi non partecipiamo", il refrain che arriva da Palazzo Chigi. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la riunione dei Capi di Stato maggiore europei svoltasi martedì a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron: "In quel caso non eravamo parte del gruppo dei cosiddetti 'volenterosi', siamo andati lì come osservatori". Le diplomazie restano comunque in contatto.
Meloni è al lavoro sul discorso che dovrà pronunciare alle Camere la prossima settimana prima del Consiglio europeo del 20-21 marzo: un passaggio impegnativo, sul quale i partiti della maggioranza sono chiamati a compattarsi dopo aver votato in maniera difforme a Strasburgo. Gli europarlamentari di Fratelli d'Italia hanno dato il loro sì alla risoluzione sul Libro bianco sulla difesa, che sollecita i 27 Paesi dell'Ue ad agire con urgenza per garantire la sicurezza del Continente, accogliendo le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo.
Tuttavia, la delegazione di Fdi si è astenuta sulla risoluzione riguardante l'Ucraina dopo aver richiesto, senza successo, un rinvio del voto. Secondo Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr, il testo non avrebbe tenuto conto dell'accordo raggiunto a Gedda tra Stati Uniti e Ucraina per un possibile cessate il fuoco, rischiando così di "scatenare l'odio verso Donald Trump e gli Usa, anziché aiutare l'Ucraina".
Il nostro "non è stato un doppio voto", dice all'Adnkronos un membro dell'esecutivo in quota Fratelli d'Italia: "La posizione è chiara: se approvi un testo troppo anti-Usa, come fai poi a farti mediatore con gli Usa?". Sulla stessa risoluzione per l'Ucraina, la Lega ha votato contro mentre Forza Italia si è espressa a favore.
Anche da Palazzo Chigi sottolineano come il testo della risoluzione sull'Ucraina fosse troppo sbilanciato 'contro' gli Stati Uniti: Fratelli d'Italia a Strasburgo - il ragionamento che trapela dai piani alti del governo - ha sempre votato a favore della libertà e della sicurezza dell'Ucraina, ma questa volta il testo della risoluzione "era molto più 'accusatorio' verso l'amministrazione Usa" rispetto ad altre volte. Fratelli d'Italia non avrebbe mai votato contro quella risoluzione: "Ma non potevamo nemmeno votare a favore tout court", spiegano.
Sull'astensione, come confermato poi da Procaccini, ha inciso la notizia arrivata dall'Arabia Saudita ieri sera sulla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina e la ripresa dell'assistenza americana a Kiev: "Non ci stiamo smarcando da nulla, quello di Fratelli d'Italia non era un voto contro l'Ucraina", il concetto che viene ribadito. Il voto a macchia di leopardo del centrodestra, ad ogni modo, non impensierisce Palazzo Chigi: in questo momento - si sottolinea - c'è un problema internazionale ben più ampio e la maggioranza di governo ha dimostrato che nei momenti importanti "è sempre uscita unita e compatta".
Almeno per ora, non sembrerebbe all'orizzonte un vertice con Meloni e gli altri leader della maggioranza, Antonio Tajani e Matteo Salvini (anche se i tre ogni settimana si incontrano per fare il punto della situazione su tutti i dossier). Sempre da palazzo Chigi viene evidenziata la "piena sintonia" tra Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che rispondendo alla Camera all'interrogazione del Movimento 5 Stelle sul piano di riarmo approvato oggi dall'Unione europea ha ribadito che i finanziamenti per la difesa non andranno a discapito di sanità e servizi pubblici, rimarcando il suo no a spese per il riarmo che rialzino in modo oneroso il debito pubblico con rischi anche per la stabilità della zona euro. (di Antonio Atte)