Oggi incroceranno per otto ore le braccia i tremila dipendenti Hbc Italia. Nello stabilimento di Campogalliano (Modena) saranno in 300 a presidiare i cancelli. ''Per i dipendenti del settore commerciale - spiega la Cgil - si sta affermando un sistema che introduce un meccanismo che in caso di mancato conseguimento di obiettivi aziendali fa scattare il licenziamento"
Dei tremila dipendenti totali sono ben 300 quelli dello stabilimento di Campogalliano (Modena) che domattina incroceranno le braccia davanti alla sede di viale Italia. Si tratta di circa 150 lavoratori commerciali del servizio “Good Morning Meeting”, una quarantina di tecnici esterni reperibili in ogni momento e di un altro centinaio di addetti al call center e al magazzino.
Motivo principale dello sciopero, proclamato dalla Flai-Cgil e Rsu-Flai, è la ”mancanza di rispetto di corrette relazioni sindacali e contro l’imposizione unilaterale di sistemi organizzativi”. Ciò vuol dire che l’azienda leader nella vendita di bibite gasate, nonché distributrice di Fanta, Sprite e acqua minerale Lilia, nel predisporre orari di lavoro, incentivi aziendali, stipendi, promozioni e licenziamenti, fa semplicemente da sé, senza convocare i sindacati.
Le organizzazioni sindacali ritengono grave che sinora ci sia stata una totale mancanza di risposte da parte della direzione di Coca Cola sulle problematiche da tempo evidenziate: “l’introduzione unilaterale della ‘nuova reperibilità‘ dei tecnici esterni, mai discussa e mai concordata in sede di coordinamento sindacale; la chiara volontà di Coca Cola di non applicare gli accordi sottoscritti per i dipendenti del settore commerciale; la non applicazione dell’accordo sull’orario di lavoro (recupero della Rol a livello giornaliero, settimanale o mensile); mancanza di riconoscimenti professionali; continuo aumento dei carichi di lavoro con metodi poco chiari di incentivazione”.
Le accuse dei sindacati disegnano un quadro di ampia sottomissione dei dipendenti alle richieste dell’azienda che ha comunque sede amministrativa e legale in Grecia (l’acronimo HBC è Hellenic Bottling Company) e che pare intenzionata a non risolvere quelli che dalla Cgil definiscono “problemi di relazione”.
“Sono due anni che la Coca Cola prende iniziative unilaterali”, spiega Rossano Carnevali della Flai-Cgil, “chiama i commerciali un’ora prima del good morning meeting (una sorta di incontro motivazionale prima di iniziare la giornata lavorativa, con applausi, premiazioni dei migliori, ecc.. ndr) senza poi retribuirli per l’ora persa e introducendo il sistema di ‘Maximizing Performance’, anche questo in aperta e palese violazione di qualsiasi norma di legge e di contrattazione, che ha obbligato ad alzare l’asticciola della quantità di vendite con l’invenzione del cartellino rosso o licenziamento per chi non rimane al passo”.
(d.t.)