Seconda testa caduta dentro Finmeccanica nell’arco di due giorni a causa delle inchieste sul “sistema Tarantini”.

Dopo le dimissioni di ieri da parte del direttore commerciale Paolo Pozzessere, oggi è la volta Salvatore “Rino” Metrangolo, consigliere di amministrazione della Seicos, società che progetta e gestisce reti integrate di comunicazioni, e presidente della Ssi, Sistemi Software Integrati. Entrambe società del gruppo Finmeccanica. Le motivazioni alla base del passo indietro? Sempre le stesse: farsi da parte  “al fine di evitare che le recenti notizie di stampa possano generare qualsiasi strumentalizzazione a danno di Finmeccanica”.

Il nome di Metrangolo compare nell’avviso di conclusione delle indagini notificato ieri agli otto indagati nell’inchiesta barese sulle escort portate a casa di Silvio Berlusconi. Il manager, che non è iscritto nel registro degli indagati, avrebbe goduto, insieme ad un “altro soggetto non meglio identificato”, dei favori di alcune prostitute procurate da Tarantini. In particolare di tre donne: Niang Kardiatou, detta Hawa, Fadoua Sebbar e tale Emiliana, anche se solo le prime due avrebbero ricevuto, in cambio del sesso, soldi dall’imprenditore pugliese. L’incontro avvenne in un albergo romano tra il 3 e il 5 marzo. Tarantini, in cambio, tentò di ottenere tramite Metrangolo “informazioni riservate dall’interno del Gruppo Finmeccanica” e di “entrare in contatto con i relativi vertici aziendali”.

Il manager era già citato in altre tre inchieste su affari e tangenti. Nell’indagine sulla “P4” era emerso che Metrangolo era stato avvicinato da Alfonso Papa – deputato Pdl attualmente in carcere – affinché affidasse una consulenza alla sua collaboratrice Maria Elena Valanzano. Negli atti dell’inchiesta sul G8 e Grandi Appalti, invece, c’è una telefonata – in cui si parla di aeroporti e altri affari nel frusinate – tra Metrangolo e un commercialista vicino all’imprenditore Riccardo Fusi e il consulente finanziario Pietro di Miceli, entrambi coinvolti in numerose inchieste tra li anni ’80 e ’90.

E, ancora, il consigliere della Seicos fu intercettato da una microspia della Guardia di Finanza di Bari quando si incontrò con Tarantini all’hote de Russie per discutere di appalti nella sanità barese. Un tentativo di spartizione che non andò come avrebbero voluto gli interessati ma che è indizio della rete di rapporti tra Tarantini, Finemccanica e la “cricca”.

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“Chi paga? Chiediamo a lui o a te?”

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