Il Capo dello Stato interviene ancora sulla situazione italiana durante la visita in Romania e invoca una "sincera autocritica" per riguadagnare la fiducia dei mercati
Salutando gli imprenditori italiani che operano in Romania il Presidente della Repubblica ha poi ammesso che “occorre una riflessione sulle scelte fatte negli anni ’70 e ’80” e che “probabilmente abbiamo sottovalutato che a un certo punto il debito pubblico accumulato in tanti anni potesse diventare un macigno e ostruisse la strada della piena partecipazione dell’Italia allo sviluppo europeo”.
Giorgio Napolitano ha aggiunto che “il mondo è radicalmente cambiato e in un certo senso tutto va rimesso in discussione”. Dunque il Paese si trova di fronte ad una “sfida molto difficile”, ed è necessario “fare una sincera autocritica”. C’è bisogno di unità “per fare fronte alle prove di queste settimane”, ma, per quanto queste siano difficili, sarebbe un errore farsi prendere da “abbagli, timori, psicosi e sbandamenti”.
Non solo un richiamo, ma anche un incoraggiamento è arrivato dal Presidente: “Siamo un grande Paese, abbiamo una grande economia, un eccellente dinamismo imprenditoriale, riserve straordinarie ed energie da far valere per guadagnare credito”, e ancora “non dobbiamo perdere posizioni, ma dobbiamo guadagnarne, il che richiede un grandissimo sforzo simile a quello che voi state compiendo qui in Romania”. Poi un auspicio: “Confido molto che le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, avendo ravvivato il sentimento che lega tutti gli italiani al loro paese, alla loro lingua e alla loro cultura, contribuiscano a dare a ciascuno, nei suoi comportamenti, il senso delle proprie responsabilità e l’impulso indispensabile – conclude – affinché l’Italia possa superare le prove difficili che ha davanti”.